Pentathlon Moderno: La battaglia di Pentonia
C’erano state delle perdite, ma allo stesso tempo Elcraliss si ritrovò ad essere attorniato da un gruppo di sostenitori sempre più determinati ed addirittura aumentati nel numero
Questo pezzo è giunto in Redazione prima delle Elezioni. Non ne avevamo ritenuta opportuna la pubblicazione, tanto ci era sembrata irreale la storia narrata.
Purtroppo ci appare oggi molto verosimile quanto qui narrato, alla luce anche delle alla assurdità procedurali messe in essere nell’ Assemblea elettiva, dove sono stati calpestati i basilari principi di democrazia.
C’era una volta, tanto tanto tempo fa, una democrazia chiamata Pentonia,
dove tutti lavoravano,
dove tutti avevano la possibilità di dire la loro,
dove tutti facevano del loro meglio per migliorare il benessere comune,
dove tutti conoscevano la parola meritocrazia e dove tutti avevano diritto di voto.
Poi un giorno un abitante di Pentonia, detto Litacife, vinse le elezioni e diventò presidente, della fiorente democrazia.
Da quel giorno pian piano vennero soppressi tutti i diritti.
Chi esprimeva la propria opinione, se contraria a quella di Lita, veniva punito.
Chi lavorava bene, e quindi meritava riconoscimenti, veniva esiliato.
Chi voleva il bene comune veniva condannato.
Chi pensava di avere diritto di voto scopriva di non avere più alcun peso a causa di centinaia di voti falsi.
Fu così che Pentonia, da fiorente democrazia, si trasformò in un agghiacciante Dittatura, dove Litafice e pochissimi altri collaboratori, avevano facoltà di vita o di morte su tutti i sudditi; gestivano i fondi dell’intera società in modo poco chiaro e niente affatto trasparente.
In questi duri anni gli abitanti di Pentonia si divisero in 3 categorie:
-I Fedelissimi: pochissimi esseri obbedienti, che approfittarono della scomparsa della democrazia per avere grandi benefici grazie all’appoggio di Litacife.
-Il Popolo: moltissime persone tristi che dovevano rispettare il potere senza mai opporvisi per non incorrere in rappresaglie o condanne ingiuste. Continuamente si lamentavano della dittatura ma, per sopravvivere, non potevano opporvisi.
-La Resistenza: pochissime persone non disposte a scendere a compromessi, che lottarono fin dall’inizio contro questa dittatura e furono per questo perseguitati. Nonostante le molte perdite, restarono sempre fieri, pronti a denunciare ogni nuovo sopruso.
Passarono molti anni e la situazione diventò sempre più buia.
Il Popolo fu lentamente sterminato dalla fame, i Fedelissimi, ad ogni supposizione di tradimento, furono pian piano annientati, mentre l’unica a non mollare fu la Resistenza, che anzi trovò nuovi sostenitori.
Verso l’anno 120, il popolo sembrò risvegliarsi.
La Resistenza trovò sempre nuovi consensi e divenne così folta che si decise finalmente di combattere a viso aperto.
A guidare la Resistenza in battaglia fu chiamato il Generale Elcraliss,
il quale nel momento decisivo, quello immediatamente prima all’inizio delle ostilità, parlò a tutto il Popolo:
“Siete venuti a combattere da uomini liberi,e uomini liberi siete: senza libertà cosa farete!
Certo chi combatte può morire, chi fugge resta vivo , almeno per un po' ...
Agonizzanti in un letto fra molti anni, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi, per avere l'occasione , solo un'altra occasione di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci anche la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà!”
Avrà avuto il popolo il coraggio di lottare per la libertà?
Oppure pensate che la paura e la mancanza di coraggio abbiano avuto la meglio e che molti abbiano preferito vivere come volgo disperso, continuando a lamentarsi per sempre, meritando l’iniqua condizione che non hanno avuto il coraggio di cambiare?
Nell’anno 120, del calendario ONIC, arrivò il momento della prima grande Battaglia di Pentonia.
Sul lato sinistro della pianura di Tacesoa si schierò la Resistenza, guidata da Elcraliss.
Sul lato destro arrivarono le truppe di Litacife.
Quest’ultimo, grazie ai tesori accumulati in anni di assoluto e incontrastato dominio, aveva comprato centinaia di mercenari, che si schierarono al suo fianco.
Litacife si avvalse anche di un esercito di fantasmi, che aveva assoldato vendendo l’anima al diavolo, i quali sferrarono un attacco a sorpresa, venendo fuori dal nulla.
La battaglia si complicava incredibilmente per la Resistenza.
Ma il peggio doveva ancora arrivare.
A togliere ogni speranza di successo ai valorosi guerrieri fu il tradimento di quattro dei cinque Principi, inizialmente schierati al loro fianco.
Lo scontro fu a senso unico.
I fantasmi erano troppi per essere annientati dalle poche truppe rimaste a Elcraliss e sconosciuti erano i loro volti.
I mercenari erano troppo ben armati e i quattro Principi traditori avevano dimezzato le forze della Resistenza, passando dall’altro lato.
Ancora una volta il signore oscuro, seguito dai sui cani rabbiosi e dagli stregoni di cui ormai si serviva da tempo per vanificare ogni tentativo di dissenso, riuscì a distruggere gli oppositori.
Nonostante la situazione drammatica, sebbene ad armi impari, i valorosi difensori di Pentonia decisero di lottare a viso aperto, certi della sconfitta, ma convinti anche del proprio onore e della propria unione.
Da questa battaglia infatti la Resistenza uscì unita più che mai.
C’erano state delle perdite, ma allo stesso tempo Elcraliss si ritrovò ad essere attorniato da un gruppo di sostenitori sempre più determinati ed addirittura aumentati nel numero.
I quattro Principi dimostrarono inequivocabilmente che le loro azioni erano state dettate solo dall’opportunismo; infatti nelle loro vene non scorreva sangue Blu e nei loro cuori albergava la sola viltà.
I mercenari diventarono al pari di Litacife, gli obiettivi primari da combattere per far rinascere Pentonia a nuova vita.
Nei giorni seguenti la battaglia, si recarono nel castello di Litacife tutti i mercenari e i vili Principi, per riscuotere le ricompense promesse in cambio dei loro servigi.
Si accorsero tuttavia che era stato promesso più di quanto fosse possibile distribuire!
Questi avidi personaggi iniziarono a spartirsi il bottino, così come gli avvoltoi fanno con i resti di una carogna trovata nel deserto. Molti rimasero scontenti del poco che ricavarono dalla spartizione, ma era ormai tardi per recriminare essendosi resi complici di un gioco indegno!
Nel frattempo Elcraliss, certo della giustezza della causa, pianificava un nuovo attacco, forte della conoscenza acquisita dei metodi degli avversari!
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