ARTE E CULTURA
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Pepijoy, "l'artista della gioia", una delle guerriere scelte per la nuova performance di Kyrahm

18/07/16

Intervista a una delle protagoniste di "Ecce (H)omo, Guerrieri". Pepijoy si fa portavoce di un messaggio di speranza e amore: non abbattersi mai, neanche dinanzi alle difficoltà più dure della vita.

FotoSi è appena svolta la performance “Ecce (H)omo, Guerrieri” dell'artista, autrice e regista Kyrahm, che opera in ambito internazionale nel settore della performance art. La sua ricerca spazia dalla live art al cinema e al teatro d’avanguardia, con la realizzazione di performance artistiche dal forte impatto emotivo, presentate in un progetto itinerante tra Europa e Stati Uniti. Artista e attivista in ambito sociale, ha ottenuto in Italia e all’estero riconoscimenti e premi istituzionali. Crea opere di videoarte, documentari e film.

“Ecce (H)omo, Guerrieri” è un'opera intensa e delicata sulla fragilità umana che si appresta a prendere parte ad importanti iniziative in tutto il mondo.
Dalla performance è in post produzione un progetto di videoarte e docufilm, ora in post-produzione.
I protagonisti, guerrieri in lotta, hanno portato in scena le proprie storie e le proprie vite: tra le varie storie, Pepijoy artista della ceramica che sta combattendo contro il cancro ha condiviso con il pubblico presente un messaggio di speranza e amore; Fulvia Patrizia Olivieri, una venere dai capelli d'argento, ha attraversato la sua esistenza osservando i segni del tempo sul suo viso mentre Lilli Quitadamo, attivista lesbica per il riconoscimento dei diritti LGBTQI, riascoltava le cassette con registrata la voce della sua compagna, morta dopo 23 anni di vita insieme.
Guerrieri che si preparano a combattere, altri nel vivo della battaglia, altri che hanno vinto: di sala in sala, un fil rouge tra la vita in divenire, la caducità della carne e la morte, in un disperato bisogno d’amore. Prende parte alla performance anche una famiglia arcobaleno: una bambina e Imma Mercadante , una delle sue due mamme.
Nella performance anche un abbraccio tra un donatore di sangue (Silvia Valeri) e un potenziale ricevente talassemico: stesso sangue e nessuna parentela. Azione possibile grazie alla partecipazione dell'Associazione Gocce di Vita per la Talassemia.
La performance si conclude con una pietas tra Kyrahm e Nicola Fornoni, artista disabile che ha fatto della sua vita arte, mentre il soprano lirico Kyoko, ha intonato l'aria “Lascia ch'io pianga” di Hendel.
Il lavoro ha commosso il pubblico presente, ottenendo un'ottimo riscontro da parte della critica.

Intervistiamo Pepijoy, una delle protagoniste della performance: artista della ceramica Raku, ora in lotta contro il cancro.

Durante la performance Pepijoy fa ascoltare al pubblico presente la voce che aveva prima che il carcinoma alla lingua la colpisse: una voce squillante, suadente, che recita la poesia “non parlo perché tu non mi ascolti.”
Una poesia che è anche il titolo di una scultura che ha portato in scena.
Pepijoy racconta che qualche anno fa, mentre realizzava la scultura, questa si lacerò accidentalmente sotto le labbra serrate del volto. Questo suscitò in lei quella sensazione di incomunicabilità, di non essere ascoltata, che spesso aveva provato in famiglia, nei rapporti di coppia, con le amicizie, o sul lavoro. Esperienze che aveva riscontrato essere comune a molte persone. Ispirata dalla sua realizzazione, compone una poesia, registra la sua voce in un video fotografico nel quale presenta la sua creazione. Oggi la bella e suadente voce dell'artista è mutata a causa di un carcinoma. Nella performance Pepijoy condivide con i presenti il suo spirito positivo nonostante tutto, con un messaggio d'amore, sull'importanza di passare gli ultimi anni della propria vita con gioia.

Chi sei tu?

Il mio motto personale è: “ La vita è un cocktail, composto da incontri, curiosità, passione, gioia di vivere.... per scoprire di non avere limiti.

Come e perché ti sei avvicinata alla ceramica Raku?

Dovevo intervistare una ceramista di Faenza. La vado a trovare nel suo laboratorio, mi mette un panetto di argilla in mano e mi dà un camice bianco dicendomi: “ Dai lavora, ti piacerà e vedrai che non smetti più.” E così è stato. L'intervista l'abbiamo fatta in tarda serata.

L'artista ha una propulsione innata o è una condizione che può essere acquisita? Fare l'Artista o Essere Artista?

Credo che il vero artista abbia una propulsione innata. La tecnica può essere acquisita da chiunque, ma la differenza si percepisce. Un'opera di sola tecnica non esprime granché, non è in grado di emozionare. L'artista è un artista sempre nella vita quotidiana a 360°, nel modo di pensare, di guardare il mondo, nell'azione.

Le esperienze più significative che hai avuto.

Avere incontrato il Buddismo di Nichiren Daishonin molti anni fa. Superato lo scetticismo iniziale, fu una vera gioia recitare il mantra Nam myo ho renge kyo. Approfondire il concetto di Rivoluzione Umana, ossia creare la pace nel mondo attraverso il miglioramento personale di ogni singolo individuo. Capire che ognuno è artefice e padrone della propria vita, e non vittima delle circostanze, che il karma si può cambiare a seconda della natura dei nostri pensieri, parole e azioni. Scoprire che c'è una legge di causa ed effetto. Sapere che con questa pratica possiamo aiutare anche le persone che sappiamo essere in difficoltà. La visione della realtà diventa più limpida, così come la soluzione ai problemi in genere è più veloce. Si sviluppa saggezza, coraggio, compassione.

- Un evento particolare è avvenuto una sera, mentre modellavo l'argilla, ad un certo punto ho avuto la sensazione che le mie mani fossero letteralmente guidate da una forza superiore. Ho provato un brivido alla schiena, ma la sensazione era così bella che ho mollato il panico e ho lasciato che questa forza o energia mi guidasse. E' nato un volto orientale che ho intitolato “Saggezza”. Ho capito che l'arte in fondo è una sorta di magia.

- La scoperta di avere un cancro è stata ed è un'esperienza devastante. Si pensa che queste cose capitino agli altri, non a te. E se questo accade, si stenta a crederci, nonostante l'esame istologico ripetuto lo confermi.

Fare della propria vita un'opera d'arte o fare dell'arte la tua vita?

La vita è un'opera d'arte in continua evoluzione, che noi possiamo decidere in ogni istante di rendere più attraente.


Come vorresti essere ricordata dalla storia? Come preferiresti essere rappresentata?

Sarebbe già fantastico essere ricordati dalla storia. Il che vorrebbe dire aver fatto qualcosa di grande ed importante da lasciare un segno del nostro passaggio, nel bene o nel male. Sarei già felice di sapere che le persone che ho conosciuto si ricordino di me sorridendo, contente di avermi incontrata. Mi piacerebbe essere rappresentata come Pepijoy l'artista della gioia.

L'incontro con l'artista Kyrahm

Mi colpì molto la ricerca di Kyrahm sul corpo. Sperimentando in prima persona le sensazioni che un cambiamento fisico può provocare, come in 'Making peace with the wind', nel quale si inietta una soluzione salina nel volto, deformandolo, e studiando le reazioni della gente.

Emozioni durante la performance Ecce (H)omo, Guerrieri di Kyrahm

Tante emozioni, prima, durante e dopo. E' stata la mia prima esperienza di performance. Ho provato un po' di titubanza se potessi essere in grado di fare una cosa del genere. Avevo il desiderio di dare il meglio e di riuscire ad emozionare il pubblico, di poter trasmettere qualcosa.

Descrivi dal tuo punto di vista la performance di Kyrahm, tutto ciò che l'ha preceduta e il backstage

Ho percepito molta umanità e professionalità, da parte di tutto lo staff, che ha dimostrato cura ed attenzione per ognuno di noi. Anche il rapporto tra di loro era molto bello e cordiale. Ci siamo viste tre volte prima della performance. Kyrahm e Julius sono venute a trovarmi per illustrarmi il progetto, stavo così male in quel periodo che non avevo la forza di uscire ed ero appena tornata da una settimana di chemioterapia intensiva in ospedale. Hanno ascoltato la mia storia. La mia parte della performance è stata creata proprio per me, con mutamenti e modifiche ad ogni incontro, fino ad essere perfettamente calzante alla mia persona. Hanno scelto una mia poesia, della quale avevo fatto un video, forse misticamente, nel quale oltre ad aver registrato la mia voce, c'erano delle immagini dell'opera per la quale avevo composto il testo. Kyrahm ha deciso di portare quest'opera insieme ad un'altra alla performance. La giornata del debutto è stata lunga. Abbiamo fatto diverse registrazioni video al mattino. Poi il pranzo e relax, mentre Kyrahm e Julius non si sono fermate un attimo, seguendo noi e il resto dello staff. Ho conosciuto di persona gli altri guerrieri. Mi sono intrattenuta a parlare con Nicola Fornoni da Brescia, che mi ha raccontato un po' la sua storia ed il suo percorso artistico, un ragazzo molto interessante. Fulvia era raggiante e sorridente, mentre scappava a fare le prove. Imma era impegnata tra le prove e la sua splendida bambina. Kyoko, la soprano, cantava indisturbata dalla nostra presenza, per prepararsi al suo evento. Parlando con Lilli Quitadamo scopro che anche lei è buddista, così abbiamo recitato Nam myo ho renge kyo insieme, per una decina di minuti, per la buona riuscita di tutta la performance. Dopo la conferenza stampa, si sarebbero aperte le porte della mia stanza per far entrare il pubblico. Temevo di non ricordare più la mia parte, così facevo dei lunghi respiri e recitavo il mantra buddista per tranquillizzarmi e mi dicevo che sarebbe andato tutto bene. Le porte si sono aperte. Il pubblico è entrato lentamente nel massimo silenzio. Io immobile osservavo, scrutando con la coda dell'occhio, poiché dovevo mantenere la mia posizione, se c'era qualcuno delle persone che avevo invitato, aspettando che entrassero tutti. Ancora un attimo di silenzio, per avere la massima concentrazione io e attenzione dal pubblico e parto....C è stato un attimo nel quale ho dovuto fare forza per trattenere una lacrima di dolore profondo, non so se si è visto, forse si! Ma le lacrime non sono uscite e ho continuato la mia parte. Al termine mi sono unita al pubblico, ho visto il resto dell'evento nelle altre stanze dove c'erano i miei colleghi guerrieri. E' stato bello vedere le reazioni degli spettatori. Per qualche attimo nella seconda stanza qualcuno aveva gli occhi ancora puntati su di me, nonostante mi fossi messa in una posizione dove pensavo di non attirare l'attenzione, mentre c'era una abbraccio tra due performers ed un video sulla trasfusione di sangue. Nella sala successiva si ascoltava la voce della compagna di Lilli scomparsa. I volti di molti presenti si sono bagnati di lacrime di commozione profonda, ha stretto il cuore ascoltare le parole d'amore che la compagna di Lilli aveva per lei e sapere che ora Lilli potrà ascoltare la sua voce solo attraverso quelle cassette. Nella stanza c'erano anche Imma con la bimba in braccio e Fulvia, di fronte ad uno specchio a rendere il tutto ancora più suggestivo. Nell'ultima stanza Kyrahm teneva in un tenero abbraccio Nicola, a rappresentare la Pietà, mentre Kyoto intonava le note di 'Lascia ch'io pianga' con una voce bellissima, era tutto estremamente forte ed emozionante.

La performance è anche un progetto di videoarte e docufilm: perché pensi tu sia stata scelta da Kyrahm come una delle sue guerriere?

Bisognerebbe chiederlo a Kyrahm! Probabilmente avendomi conosciuta di persona quando stavo ancora bene, e avendomi vista dopo la malattia, deve aver colto che non mi ero abbattuta e deve aver pensato che potevo essere una potenziale guerriera.

Durante la performance veicoli un messaggio d'amore, facendoti portavoce di un invito a non abbattersi mai nonostante gli eventi difficili della vita.

Si, Kyrahm mi ha fatto memorizzare delle parole bellissime, che puntano a darsi valore, “la mia voce conta”, “io valgo”. L'importanza di provare gioia e felicità tutti i giorni della vita, perché in realtà non sappiamo quando potrà essere il nostra ultimo momento, e soprattutto che 'siamo vincitori fino a quando il nostro spirito rimane imbattuto'.

Ecce (H)omo, Guerrieri è un inedito progetto sull'Amore e la fragilità. Quanto senti di appartenere a questa diade?

L'amore è un sentimento molto vasto. L'amore per se stessi, per gli altri, la vita, la natura, etc. La fragilità appartiene alla natura umana, a volte si è forti a volte si è fragili. Posso dire che il buddismo mi aiuta a trasformare le mie fragilità in forza. Come aver trasformato la paura di non essere all'altezza di fare la performance, nell'accogliere la guida di Kyrahm in questo percorso in piena fiducia. Vedere la commozione del pubblico e ricevere dei bellissimi complimenti, anche nei giorni a seguire da persone che non conoscevo, mi ha riempito il cuore di gioia. E' stata una bellissima esperienza e mi piacerebbe fare altre performance in futuro. Un grande ringraziamento a Kyrham e Julius per avermi resa partecipe di questo bellissimo progetto.

PepiJoy Pierangela Ezzis si avvicina alla scultura nel 2004, dall'incontro con lo scultore Giò Bert (Giovanni Bertozzi) di Riolo Terme (RA), dal quale apprende i primi rudimenti di quest'arte. Nel 2007 conosce ed approfondisce la tecnica giapponese della ceramica raku, nel laboratorio della ceramista Maria Elena Boschi a Faenza -­‐RA-­‐. La produzione di Pepijoy varia dai gioielli scultura unisex di pochi centimetri, a sculture di varie dimensioni, in stile figurativo e astratto.
Tra le mostre personali menzioniamo “Gli amici di Pepijoy sono anche i vostri amici” al Bar Verdi di Imola -­‐ BO-­‐ (novembre 2008), “Spensieratezza” nella Sala Espositiva Museo Civico della Media Valle del Liri Sora -­‐FR-­‐ (agosto 2011). Ha partecipato a diverse mostre collettive, tra le quali “Arte Estate Motori” a Riccione – RN -­‐ (luglio 2008), “Orgao Pornè” a Russi -­‐ RA-­‐ (ottobre 2008), alla “20 x 20 edizione 2009” nella Galleria Dè Marchi di Bologna (gennaio 2009), a “Bijoux d'autore” nella Galleria Massenzio Arte – Roma – (novembre 2009), a “Giovani e Italiani, le scelte che hanno guardato al futuro”, nella Biblioteca Rispoli – Roma-­‐ (marzo 2011), a “MaM13” nel Chiostro del Governatorato Vecchio, ex XIII Municipio Ostia Lido Roma (luglio 2011).
Pierangela Ezzis è una giornalista collabora con riviste e testate giornalistiche, organizza mostre ed eventi culturali.

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