ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Per Ancona Capitale italiana della cultura 2022

31/12/20

Il sostegno del Museo Tattile Omero

FotoMuseo Omero, Ancona. Sosteniamo Ancona Capitale italiana della cultura 2022
Ancona è tra le 10 finaliste nella candidatura. L'intervento di Aldo Grassini, Presidente Museo Omero


Sosteniamo Ancona Capitale italiana della cultura 2022

Ancona è tra le 10 finaliste nella candidatura a la Capitale italiana della cultura 2022.
Il 18 gennaio si sceglie.

Sosteniamo insieme la sua candidatura su Change.org.

All'interno del tema “La cultura tra l'altro” il Museo Omero contribuisce con un progetto dal titolo “Ancona città accessibile”.

"L'accessibilità" e "l'altro": ecco un rapporto strettissimo: accessibilità significa prendersi cura dell'altro, rispettarne la diversità e considerarla un valore. Abbattere le barriere vuol dire spalancare l'accesso ed includere, creando condizioni di concreta parità.

"Accessibilità" non è solo fruizione della cultura da parte dei disabili - oggi l'abbattimento delle barriere psicosensoriali; - essa a tutti riconosce pari opportunità ed eguaglianza nell'esercizio dei diritti umani (art. 27, Dichiarazione del 1948); accessibilità significa democrazia e rappresenta un valore etico, sociale e culturale.

Accessibilità è ripensare il ruolo dell'arte e della sua fruizione, abbattere alcuni tabù della museologia, proporre una nuova concezione dell'arte e della società.

La presenza in Ancona del Museo Omero rappresenta una risorsa per costruire un modello di città accessibile.

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ACCESSIBILITÀ – MUSEO TATTILE STATALE OMERO

"Accessibilità: una parola che cambia il suo significato; non più un insieme di interventi per alleggerire la vita di categorie svantaggiate che vengono finalmente invitate a partecipare in qualche modo al banchetto della cultura, magari dopo che è stato servito il piatto forte.

Accessibilità significa riconoscere a tutti i commensali un pari diritto di sedersi a tavola quando questa viene imbandita. Si tratta di una vera rivoluzione culturale: i beni della cultura sono di tutti e per tutti e l’offerta deve tenerne conto nell’atto stesso in cui viene progettata.

Non si tratta di un’opzione “aggiuntiva”, ma di un obbligo sociale che cambia l’organizzazione, adegua la struttura, rivede i contenuti, trasforma gli stessi concetti di arte e di cultura. Il riconoscimento dell’uguaglianza dei diritti e delle opportunità è una conquista della democrazia. Come tutte le rivoluzioni culturali anche questa ha bisogno di tempi lunghi prima che possa penetrare nelle coscienze e nei cervelli. Siamo solo all’inizio, ma si tratta di un viaggio senza ritorno.

Il Museo Omero di Ancona è un antesignano nel propugnare il nuovo verbo perchè è stato il primo ad averne fatto la propria missione affrontando il caso più difficile e delicato: in una società che privilegia il vedere su tutti gli altri sensi, il Museo Omero si è posto il problema dell’integrazione culturale dei ciechi in campo artistico.
Ma, come sempre, i successi di una categoria svantaggiata si traducono in un beneficio per tutta la comunità. Grazie al Museo Omero tutti, non solo i ciechi, si accorgono che la natura li ha dotati di una straordinaria possibilità di conoscenza e di piacere estetico: il tatto" (Aldo Grassini, Presidente Museo Omero, Ancona).

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