Per Marisa Sannia ristampa in cd dei primi due album incluso quello dedicato a Sergio Endrigo
Una interessante notizia per i numerosi fans di Marisa Sannia, grazie a Rhino Records che ristampa, per la Warner, nella collana 2 in 1 a prezzo speciale, i primi due album dell’indimenticata artista scomparsa il 14 aprile 2008. L’uscita è prevista per il 22 maggio.
Una interessante notizia per i numerosi fans di Marisa Sannia, grazie a Rhino Records che ristampa, per la Warner, nella collana 2 in 1 a prezzo speciale, i primi due album dell’indimenticata artista scomparsa il 14 aprile 2008. L’uscita è prevista per il 22 maggio.
Una occasione per ripercorrere la prima parte della sua carriera, a partire dagli esordi, giovanissima, nel mondo della musica leggera, tramite un concorso indetto dalla Fonit Cetra dove Sergio Endrigo e Luis Enriquez Bacalov rimangono colpiti dalla sua voce e decidono di produrla e di scrivere per lei, colpiti dalla sua freschezza e doti vocali. Il primo 45 giri è “Tutto o niente”.
Incide successivamente “Una cartolina”, “Sarai fiero di me” (premiato dalla critica discografica e terzo posto al “Festivalbar” sez. giovani), presentati nei programmi televisivi in voga allora come “Scala Reale”, “Settevoci” di Pippo Baudo.
Nello scrigno dei ricordi, le sue canzoni del primo periodo hanno accompagnato l’infanzia di chi scrive e lei, in seguito ad una mia lettera scritta nel 67 alla sua casa discografica Fonit Cetra, fu così carina da rispondere al suo piccolo fan con una cartolina ed una affettuosa dedica.
Personaggio schivo e riservato, non ha mai dato motivo di parlare di sé, in termini di trovate pubblicitarie. Ha iniziato e proseguito la sua carriera in maniera semplice e trasparente. Nel 1968 partecipa Festival di Sanremo 1968 dove ottiene il secondo posto e un ottimo riscontro a livello di vendite con “Casa Bianca” scritta interamente da Don Backy, interpretata sullo stesso palco anche da Ornella Vanoni.
Verrà inserita nella colonna sonora del film “Alfredo Alfredo”, di Pietro Germi e farà da traino al suo primo 33 giri omonimo che contiene altri deliziosi hits come “Lo sappiamo noi due”, “Non è questo l’addio”, la delicata “E se qualcuno si innamorerà di me" (La playa) e la cover de “Gli occhi miei” presentata al Festival da Dino e Wilma Goich.
Nell'autunno del medesimo anno, il 45 giri “Io ti sento” del maestro Armando Trovaioli, diventa la colonna sonora del film di Dino Risi “Straziami, ma di baci saziami”, presentata nella fase eliminatoria di “Canzonissima” dove arriva fino alla semifinale con “Una donna sola”.
Ma è proprio l’affermazione sanremese a creare i primi dissapori con Sergio Endrigo,risolti dopo un po' di tempo, e nel 1969 decide di firmare un contratto con la Cgd. Partecipa a “Canzonissima” dove nelle fasi eliminatorie presenta la versione italiana di un successo sudamericano “Una lacrima” con la traduzione di Paolo Limiti e “La finestra illuminata”. Altro brano di punta è “La compagnia” di Mogol-Donida, un valzer lento che vivrà di nuove giovinezze, grazie a Lucio Battisti che la ripropone nel 1976, successivamente da Mina nel 1989 e, in tempi più recenti, da Vasco Rossi.
Anni dopo, commenterà questo suo primo periodo: ‘Allora la TV aveva più importanza, adesso è solo tappezzeria. Avevo come impresario il romano Mario Minasi che curava altri noti cantanti italiani. Lui mi è stato molto vicino e apparteneva alla generazione e allo stile di Elio Gigante, il manager di Mina’.
Nel 1970 torna Sanremo in coppia con Gianni Nazzaro proponendo “L'amore è una colomba” di Giancarlo Bigazzi, che riesce ad affermarsi anche sul mercato spagnolo, francese, giapponese e sud-americano. Nello stesso anno pubblica “Marisa Sannia canta Sergio Endrigo e le sue canzoni”, album-culto per i collezionisti. Una facciata di questo LP è interamente dedicata a brani celebri del cantautore di Pola, insieme al quale si esibisce al festival di Varadero a Cuba. Riletture personali di alcuni classici come “Io che amo solo te”, “Adesso sì”, “Canzone per te”, primo posto a Sanremo ’68, “Mani bucate”, “Perché non dormi fratello”, “Girotondo intorno al mondo”, “Il treno che viene dal sud” e “Come stasera mai”, presentata a “Canzonissima ’70, che le permetterà l’accesso alla finalissima con la struggente “La primavera” di Don Backy. La facciata B contiene una manciata di successi, alcuni già menzionati, ai quali si aggiungono “La canzone di Orfeo”, “La sirena”, “Io darei la mia vita”.
A risentire oggi, questi brani, significa fare un viaggio nostalgico insieme ad una interprete di spessore, che ha anche tentato altre strade come quella del teatro, del cantautorato, fino alla svolta nel 1993 con il suo primo disco coraggioso in lingua sarda dal titolo “Sa oghe de su entu e de su mare”, riscuotendo consensi dalla critica e parole di elogio della sua collega Mia Martini.
‘La poesia', ebbe a dire in una delle sue ultime interviste, 'non si legge con gli occhi, si legge con la voce. Gli occhi ci aiutano a decifrarla l'orecchio a scoprirne il ritmo, ma la voce ci dà la possibilità di ricrearla’.
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