Porti: il Presidente Assoporti Pasqualino Monti dal ministro Lupi
Pasqualino Monti illustrerà al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi il documento approvato dal Consiglio direttivo dell'associazione dei porti italiani
Segna una vera rivoluzione nella governance dei porti italiani il progetto di riforma orchestrato dal ministro delle Infrastrutture e trasporti, Maurizio Lupi. Era stato lui stesso ad annunciare, nell'ultima assemblea di Assoporti, la volontà di far compiere uno scatto avanti alla portualità nazionale, riducendo il numero delle attuali 24 Autorità portuali, per inserirle in un più ampio contesto di distretto logistico. Non si tratta di un documento di mediazione – ha sottolineato Pasqualino Monti presidente dell’autorità portuale di Civitavecchia e di Assoporti – bensì della presa di coscienza da parte dei porti italiani della necessità di accelerare sul fronte della razionalizzazione del sistema portuale, non per esigenze di spending review, bensì per quella primaria di confrontarsi, garantendo un’offerta competitiva e una organizzazione moderna, con i grandi carrier marittimi e con i grandi operatori logistici”.
“Sul piatto della bilancia – ha proseguito – non mettiamo il rafforzamento della portualità, ma il rafforzamento dell’intero sistema paese che dalla competitività dei porti dipende e che non può subire, sullo scacchiere complesso dell’interscambio mondiale, scelte maturate altrove”.
Assoporti intende quindi avviare una riflessione globale sul sistema dell’offerta portuale italiana, sfruttando gli input dell’Unione europea relativi ai core-ports e ai core-corridors, e quindi agli archi e ai nodi portuali. Una semplificazione necessaria (anche sotto il profilo della spending rewiew) e più omogenea all'indirizzo preso dell'Ue, che ha individuato i porti inclusi nelle reti di trasporto (Ten-T) e nei corridoi europei.