Presentati oggi al SIMEI i risultati di RENOVA, ricerca scientifica effettuata sui pesticidi nel vino dal Laboratorio Polo di Oderzo (TV)
Il Laboratorio Polo di Oderzo (TV), presente al SIMEI con un proprio stand M22-L21 al Padiglione 11, ha illustrato ad una grande platea di partecipanti i risultati della ricerca effettuata sui pesticidi.
Milano Rho 14 novembre 2013 - Il consumo parziale o rallentato di zuccheri da parte dei lieviti durante la fermentazione alcolica dei mosti d’uva è un problema che si presenta in modo ricorrente, indipendentemente dalla cultivar e dall’area geografica, ed è probabilmente legato a fattori che alterano le condizioni fisiologiche di sviluppo del lievito. La difficoltà nell’individuare l’origine di questo complesso problema è dovuta non solo alle molteplici possibili cause, ma anche all’effetto sinergico che si può instaurare tra queste.
Per verificare la relazione esistente tra pesticidi, metaboliti e coformulanti presenti nei prodotti commerciali e i problemi di fermentazione nel vino, nonché lo sviluppo di tecniche efficaci nell’abbattimento dei residui, Il Laboratorio Polo - eccellenza nel settore delle analisi enologiche di Oderzo in provincia di Treviso - ha deciso di realizzare uno studio denominato RENOVA, cofinanziato dalla Regione Veneto e dall’Unione Europea.
I risultati della ricerca sono stati presentati oggi durante la manifestazione fieristica SIMEI dalla D.ssa Antonella Dal Bo del Laboratorio Polo e dal suo fondatore, Maurizio Polo che hanno illustrato innanzitutto il metodo di analisi utilizzato.
E’ stato, infatti, messo a punto un metodo di analisi multiresiduale adeguatamente sensibile per poter estrarre e determinare quantità molto basse di fitofarmaci nei mosti e nei vini. I fitofarmaci commerciali, utilizzati nella vendemmia 2011 da alcune cantine selezionate nella zona del Veneto e Trentino, sono stati studiati per valutare l’effetto sulla fermentazione primaria e sulla rifermentazione in fase di spumantizzazione. Sono stati testati in laboratorio i principi attivi sia puri che combinati tra loro ed i relativi prodotti commerciali (forniti dalle cantine coinvolte nel progetto). Alcuni principi attivi hanno rallentato la rifermentazione nel vino base spumante (valutazione del glucosio residuo, HPLC).
Si e’ successivamente valutata l’efficacia, come abbattitori dei residui di fitofarmaci nel vino, di coadiuvanti enologici classici (bentoniti, caseina, ovoalbumina, PVPP) e di prodotti alternativi sperimentali (crusca, riso, lenticchie, lieviti, olio vegetale). Quest’ultimi, rispetto ai prodotti classici, hanno dimostrato in generale una maggior capacita’ di abbattimento nei confronti di diversi principi attivi (ampio spettro d’azione ed efficacia elevata), ma quasi tutti alterano il profilo organolettico del vino. Solo i lieviti, in particolare la formulazione in crema, non hanno modificato le caratteristiche organolettiche dei vini trattati dimostrandosi un prodotto interessante per ulteriori sviluppi della tecnica di abbattimento dei pesticidi.
L’analisi ed identificazione di sostanze ignote, riconducibili ai trattamenti con fitofarmaci in vigneto (coformulanti e prodotti di degradazione dei principi attivi), e’ stata fatta utilizzando lo spettrometro di massa ad alta risoluzione (LTQ-Orbitrap-Discovery) ed ha richiesto un approccio analitico estremamente complesso. Alcune di queste molecole sono gia’ state caratterizzate e lo studio degli spettri acquisiti sta continuando al fine di identificare nuove molecole. Sono state individuate e rilevate in mosti e vini alcune molecole di coformulanti non dichiarate nei prodotti commerciali.
Inoltre, e’ stata studiata la degradazione di alcuni principi attivi (boscalid, chlorpyrifos, cyprodinil, dimethomorph, fenhexamide fludioxionil, iprovalicarb, metalaxyl, penconazolo, propargite, pyrimethanil) e la formazione di metaboliti durante la fermentazione alcolica su mezzo sintetico.
RENOVA ha aperto nuovi fronti da analizzare e pertanto il Laboratorio Polo continuerà lo studio per la ricerca dei prodotti di degradazione dei principi attivi, di natura biochimica e chimica, permettendo così di comprendere l’evoluzione dei pesticidi durante i processi fermentativi.
Si sta inoltre continuando a studiare la possibilità di utilizzare queste molecole come potenziali marker per individuare vini provenienti da uve trattate con pesticidi, anche in caso di scomparsa del principio attivo. Questo approccio analitico potra’ essere di particolare interesse nello studio di casi di arresti di fermentazione e nella caratterizzazione dei vini biologici.
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Il Laboratorio Polo rappresenta un’eccellenza a livello mondiale nel settore delle analisi enologiche. Fondato nel 1980 da Maurizio Polo, nacque con lo scopo di divenire la soluzione per la produzione di vino di elevata qualità, intesa come un insieme di caratteristiche naturali, costanti e replicabili che rappresentano la vera differenza rispetto alla massiva e variabile produzione industriale.
Ogni anno il Laboratorio Polo effettua più di 15.000 analisi che garantiscono la qualità di oltre 17 milioni di bottiglie di vino commercializzate, mentre sono 13 milioni le bottiglie che riposano sicure, poiché tappate con i tappi in sughero controllati dai moderni sistemi analitici del Laboratorio.
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