Programmare in Campania ed in Italia
Situazione difficile ed ostica. La storia del "PASER" e delle consulenze in Campania.
PROGRAMMARE IN CAMPANIA E’ UN’OPERAZIONE OSTICA MA NECESSARIA E DECISIVA PER LO SVILUPPO, IL LAVORO E MAGGIORE COESIONE SOCIALE: IL PASER ED I CONSULENTI.
di Raffaele Pirozzi
Programmare in Italia è complesso e difficile ma necessario per uno sviluppo equilibrato, il lavoro ed una maggiore coesione sociale. Questa esigenza è tanta più importante nel Mezzogiorno ed in Campania dove più alta è la disoccupazione, minore è lo sviluppo ed il pericolo di disgregazione sociale è fortemente presente. Tuttavia non si deve aver paura della programmazione perché è un elemento decisivo per incidere sul territorio. Programmare in Campania significa utilizzare bene le risorse finanziarie a disposizione del territorio, avere coraggio nelle scelte, definire un maggiore equilibrio territoriale , difendere l’ambiente e la natura.
L’elaborazione del “PASER” da parte della Giunta della Campania è un fatto innovativo non solo per la mole degli investimenti messi a disposizione dell’economia campana (750milioni di Euro) ma soprattutto per i settori innovativi che si intendono incentivare. Tuttavia questo progetto è oscurato da una delibera che impegna circa 4,5 milioni di Euro per consulenze. Maldestro tentativo per affermare un rafforzamento del consenso sociale e politico ed un ulteriore spreco di risorse pubbliche. Quindi giudizio positivo sul progetto “Paser” ma condanna per il metodo ed i contenuti della delibera relativa alle consulenze. Infine, diventa poco credibile l’intervista che l’Assessore al ramo ha rilasciato ad un quotidiano napoletano : quando afferma che “ l’attacco viene perché ha detto dei nò”. Affermiamo che è contraddittorio parlare di etica e sviluppo quando vengono proposte ed elaborate delibere come quelle delle “consulenze”. Si è non credibile.
Napoli, 27/08/07