SALUTE e MEDICINA
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Psicologia dello Sport: obiettivo, migliorare le prestazioni

10/12/10

La Psicologia dello Sport studia i comportamenti dell'atleta, per poterlo aiutare nel percorso di conquista del proprio benessere psicofisico. Gestire vittorie e sconfitte: diagnosi, tecniche e strumenti terapeutici.

La vittoria si costruisce in "testa" attraverso un continuo miglioramento delle capacità mentali e di riflesso, anche fisiche. Non è tanto la potenza muscolare quanto il sistema nervoso a creare un campione: è il cervello che fissa particolari strategie motorie, scegliendo la sequenza migliore per attivare i diversi muscoli impegnati in sede di movimento.

Gestire la vittoria e con essa anche la sconfitta, diventa un passaggio fondamentale, utile ad incentivare la performance, a livello psico-fisico.

Per quel che riguarda la sconfitta, il ciclo di riferimento è dettato da diversi fattori tra cui:

- Stress ed ansia pre-gara: l'atleta viene sottoposto ad eccessive pressioni ed aspettative. Egli percepisce uno squilibrio tra l'impegno fisico e mentale a cui è chiamato il proprio organismo e le sue capacità di risposta.

- Disturbi dell'umore e del comportamento: gare troppo ravvicinate ed altissimi livelli di performance richiesti generano nell'atleta frustrazione e difficoltà di concentrazione, con conseguente riduzione dell'autostima.

- Incapacità di vincere anche in situazioni favorevoli (NIKEFOBIA), insofferenza nei riguardi di tecnici, compagni e tifosi (SINDROME DEL CAMPIONE) e predisposizione all'infortunio ricorrente.

La vittoria, invece, passa anche e soprattutto dalle qualità squisitamente mentali. In questo senso, il successo può essere determinato da componenti quali autostima, fiducia in se stessi, senso di efficacia e competenza legato alle proprie azioni.
Compito dello psicologo dello sport è quello di migliorare la capacità di dialogo interno dello sportivo (Self-talk ndr), incentivandone positività, fiducia e grinta; diventa poi fondamentale fissare degli obiettivi a breve e medio termine, senza per questo tralasciare la gestione dello stress, dell'ansia pre-gara, della motivazione e della leadership.

Strumenti diagnostici e terapeutici. I primi annoverano test, questionari di personalità, profilo di personalità, profilo di prestazione e QPM (Misura potenziale psico-fisico ndr) e fatigue test ossia valutazione della fatica fisica e mentale in caso di superallenamento.

I secondi (strumenti terapeutici) fanno capo alle tecniche di rilassamento, di attivazione, respiratorie, di problem solving e decision making, di deconcentrazione muscolare e training autogeno e biofeedback. In questo quadro, anche il mental training per atleti singole e squadre è di notevole utilità.








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