ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Puccini e le sue passioni: parola di Franco jr

02/07/13

Per il quarto anno consecutivo Franco Di Corcia jr firma la sfilata storica della contrada di san Donato

Sabato 29 giugno, nelle vie e nei borghi di Santa Maria a Monte (prov. Pisa), è andato in scena “il 900 italiano”.
Era questo il tema della sfilata storica del Palio dei Ciui, edizione 2013.
C’era tanta attesa e curiosità per la contrada di San Donato, che anche quest’anno non ha tradito le aspettative.
“Puccini e le sue passioni: la caccia, le donne e l’opera”: era questo il tema scelto dai sandonatesi. Per il quarto anno consecutivo la ‘costruzione’ della sfilata porta la firma artistica di Franco Di Corcia jr, che ci concede gentilmente un breve intervista.

Come nasce l’idea di una sfilata storica dedicata a Giacomo Puccini?
Quest’anno il tema storico era il 1900 e ciascuna contrada era libera di scegliere un periodo, un evento o un personaggio. Noi abbiamo deciso fin da subito di creare un omaggio al Maestro Giacomo Puccini per quello che ha rappresentato nell’Opera italiana e per la sua vicinanza a Santa Maria a Monte.
Ci siamo immaginati una domenica del 1919 a Torre del Lago andando a creare una atmosfera tipica di quel periodo.
Abbiamo poi voluto sottolineare le sue passioni: le donne ( dalla moglie Elvira , le eroine delle sue opere (Tosca, Madame Butterfly e la fanciulla del west) la Caccia e l’Opera (in sfilata rappresentata da un teatro che ospita ancora oggi le sue creazioni) il tutto circondato dalla bellezza.

Soddisfatto del risultato che vi assegna il terzo posto?
Sono soddisfatto del lavoro che tutti assieme abbiamo fatto e di come il pubblico, durante il percorso rimanesse stupito e ci accompagnasse con i suoi applausi. Per un artista l’applauso è quello che conta.
Per il terzo posto sono rimasto sul momento deluso, ma non per me, per tutte quelle persone che da mesi si sono impegnate per dare il miglior risultato possibile. Comunque la contrada di San Donato si è rifatta con la vittoria della corsa del Palio, per cui credo loro siano alla fine molto soddisfatti.

Sappiamo che sei molto legato a quest’ultima sfilata come mai?
Siamo sempre legati all’ultima ‘creatura artistica’! Comunque in questa sfilata ho avuto l’onore della partecipazione dei miei allievi, di ieri e di oggi, che hanno voluto così dimostrarmi la loro stima. Quindi un grazie va a Mario Aringhieri (nella sfilata interpretava Giacomo Puccini, e che ha intepretato nella fiction RAI il medico di Puccini) ad Alessia Gelichi (cantante lirica e conosciuta al grande pubblico per aver partecipato come Brutte Abitudini all’ultima edizione di X Factor) e ha impreziosito il tutto il violista Emanuele Benassi di Livorno.

L’ultima domanda è d’obbligo: com’è lavorare per una sfilata storica?
E’ meravigliosamente faticoso. Io fino a quattro anni fa avevo solamente svolto – nelle varie sfilate storiche sparse nel nostro bel paese – solo la funzione del giurato, non mi ero mai avventurato nella ‘creazione’ perché mi spaventava l’idea di trascinare un numero elevato di persone a seguirmi nella mia ‘follia artistica’.
Ma la curiosità era tanta. E la cosa che più mi affascina nella creazione è la ‘ricerca storica’: dagli oggetti, al vestito, alle atmosfere.
In teatro tutto questo è di facile produzione in una sfilata storica richiede molta più attenzione e cura.
E ad essere sincero, la cosa che più mi piace non è tanto la ‘messa in scena’ finale ma la preparazione: per quasi sei mesi non pensi ad altro, lavori, e tutto quello che vedi lo filtri con gli occhi della sfilata a cui insieme agli altri stai preparando.
E qui devo dire grazie a tutte le persone che per mesi, con cadenza settimanale, si sono rese disponibili. Un grazie alle sarte (perché la maggior parte dei vestiti ce li disegniamo e li creiamo noi), un grazie a Sheila Baldi (raffinata disegnatrice che ci ha offerto una cartolina anni 20 riproducendo il tema della sfilata), grazie poi a quattro donne meravigliose senza le quali non esisterebbe nessuna sfilata storica: Gianna Cavallini, Rosaria Luschi, Betty Turchi e Rosanna Fazio.





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