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Qual'è la situazione dell'Abruzzo?

15/05/09

Dai reportages e dalle testimonianze che giungono dall’Abruzzo, emerge ogni giorno di più la constatazione che non è facile resistere accampati, tra problemi igienici e di promiscuità, afa e umidità, con temperature che salgono a 28 gradi di giorno per scendere a 4 gradi di notte, senza più privacy persino per una doccia, senza più spazi propri, oggetti cari e abitudini...

ROSSELLA LEONE E' UN'ASSIDUA COLLABORATRICE DI www.notiziesindacali.com.
CON QUESTO SUO SCRITTO CI DICE COME STANNO REALMENTE LE COSE IN ABRUZZO.
Il direttore di www.notiziesindacali.com
ABRUZZO..IL TERREMOTO CHE NON FA PIU’ SHARE…
di Rossella Leone
Dai reportages e dalle testimonianze che giungono dall’Abruzzo, emerge ogni giorno di più la constatazione che non è facile resistere accampati, tra problemi igienici e di promiscuità, afa e umidità, con temperature che salgono a 28 gradi di giorno per scendere a 4 gradi di notte, senza più privacy persino per una doccia, senza più spazi propri, oggetti cari e abitudini.
Se la fase dell’emergenza è stata gestita bene dalla Protezione civile, non si può negare che ora è il futuro che preoccupa.
I campi di accoglienza sono 170, composti da 5.543 tende, e ospitano 32.460 persone e la convivenza forzata diventa sempre più problematica.
Il più grande di tutti è quello di Piazza d’Armi, con ben 1.138 sfollati, di cui un 30% composto di immigrati.
Qua non mancano tensioni, anche perché ci sarebbero diversi romeni e marocchini “infiltrati”, alcuni irregolari che si sarebbero trasferiti qua dalle baraccopoli della periferia romana, attratti dalla possibilità di avere vitto, alloggio e vestiti gratis.
Vi è stata una escalation di furti, atti di vandalismo e litigi.
In origine per avere il pass bastava dichiarare di aver perso i documenti sotto le macerie e anche ora basta scavalcare la rete e si può entrare indisturbati, e non è superfluo dire che occorrerebbero controlli più severi per le entrate e le uscite dai campi..e anche per la distribuzione di pasti e vestiario, affinchè ne usufruisca solo chi ne ha realmente bisogno, onde evitare situazioni che possano esasperare gli animi già duramente provati da una situazione grave come può essere un terremoto che ti porta via non solo la casa e gli affetti, ma anche tutte quelle abitudini che fanno parte del quotidiano…C’è da aggiungere, poi, che il quadro sanitario non è dei migliori: dissenteria, pidocchi e sindromi respiratorie, causate dagli sbalzi di temperatura colpiscono soprattutto le persone anziane.
Domenica scorsa 50 malati sono stati messi in isolamento.
Passiamo alle case. Chi parla del 50% delle abitazioni agibili dimentica  che la cifra non considera le numerose “zone rosse”, dove le verifiche neanche sono cominciate e dove l’agibilità risulterà inferiore al 10%.
La gente non rientra comunque nelle case “agibili” perché la paura è ancora troppa, giustificata da sei mesi di sciame sismico: dal 14 dicembre 2008 al 12 maggio 2009 le scosse registrate sono state oltre 10.000, di cui oltre 1.000 superiori a 2,5 e quindi avvertite dalla popolazione.
Le famiglie tornate nei propri appartamenti si contano sulle dita di una mano. E se continua così il G8 si farà tra le scosse…
Qualche persona si è comprata a proprie spese alcune casette di legno a Pizzoli e ha evitato di aspettare.
L’inchiesta della Procura per ora ha determinato l’apertura di 200 fascicoli: si è fatto un elenco di 70 costruttori tutti abruzzesi che avrebbero qualche responsabilità, ma finora nessun indagato.
In ogni caso chi parla a sproposito di infiltrazioni mafiose è sistemato: qua la camorra non c’è mai stata, anche se Roberto Saviano nel suo libro “Gomorra” a pag 236, parla chiaramente delle case costruite con la sabbia, ad opera di imprese gestite dalla Camorra.
Come potrà la magistratura indagare non si sa: non ha sede, centinaia di avvocati non hanno più studio, 11.000 processi in appello  andranno in prescrizione.
La gente attende di vedere mantenute le promesse del governo in tema di ricostruzione e di sistemazione a settembre in case di legno prefabbricate.
Il Governo aveva promesso che a settembre tutti avrebbero avuto la casetta: in base ai dati in nostro possesso, possiamo affermare che non sarà così. Se va bene la metà sarà pronta entro dicembre, con i problemi che ne deriveranno. Il governo dice che ci sono 8 miliardi pronti, quando invece ce n’è uno solo in effetti, il restante è spalmato in 20 anni tra tasse, lotterie e recupero virtuale di evasione fiscale.
La prima stesura del decreto quadro riguardante le modalità della ricostruzione delle zone colpite dal sisma del 6 aprile non era precisa. Un allegato annunciava genericamente "un contributo pubblico fino a 150 mila euro, 80 mila per la ristrutturazione di immobili già esistenti".
E’ di ieri la notizia dell’emendamento al D.L. Abruzzo, con il quale il governo ha aggiustato il tiro stanziando altre risorse per coprire il 100% delle spese sostenute per la ricostruzione della prima casa distrutta dal sisma, che chiarisce il confine di tale contributo, ma che lascia aperto il dibattito sulle strategie che il governo attuerà per reperire i fondi necessari alla ricostruzione.
Ecco le novità contenute nel pacchetto di emendamenti presentati dall’esecutivo su cui la commissione Ambiente del Senato inizierà domani le votazioni. (Il via libera è previsto entro venerdì 15 maggio).

CONTRIBUTO 100% SU PRIMA CASA: copertura totale per le spese di ricostruzione e riparazione per la prima casa o per l’acquisto di nuove abitazioni sostitutive di quella principale distrutta, danneggiata o dichiarata inagibile."il contributo è determinato in ogni caso in modo tale da coprire integralmente le spese occorrenti per la riparazione, la ricostruzione nello stesso comune, o l'acquisto di un alloggio equivalente che rispetti le misure antisismiche".

CREDITO D'IMPOSTA E PRESTITI AGEVOLATI. L'emendamento presentato dal governo lascia inalterata l'erogazione dei contributi a fondo perduto che funzionerà "anche con le modalità del credito di imposta e di finanziamenti agevolati". Come dire che sul totale dei 150 mila euro, il contributo statale effettivo sarà al massimo di 50 mila euro. Altri 50 mila saranno concessi sotto forma di credito d'imposta (dunque sarà un risparmio su somme da versare in futuro, non una somma incassata oggi da chi ne ha bisogno) e gli ultimi 50 mila saranno erogati attraverso un mutuo agevolato, sempre a carico della famiglia che deve ricostruire, che dunque potrà farlo solo se ha già risparmi pre-esistenti.

I MUTUI PASSANO ALLO STATO. La stesura del nuovo decreto precisa che lo Stato potrà subentrare nei mutui delle persone che hanno subito danni dal terremoto per un importo massimo di 150.000 euro. In cambio l'ipoteca sull'immobile passerà dall'istituto di credito a una finanziaria pubblica.

SINDACI: i sindaci dei Comuni colpiti dal sisma saranno responsabili della ricostruzione dei centri storici e dovranno definire i piani di ricostruzione.

ASSUNZIONI PROTEZIONE CIVILE: per affrontare l’emergenza terremoto la Protezione civile potrà ampliare l’organico con 50 assunzioni e promuovendo nuovi dirigenti.

DIGITALIZZAZIONE GIUSTIZIA: saranno individuate le regole tecniche per l’adozione nel processo civile e nel processo penale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

GENERALI GDF IN PENSIONE: i generali in pensione della Guardia di finanza potranno tornare in servizio per un altro anno, cioè fino a 63 anni.

IMMOBILI PUBBLICI: via libera a una task force per gli interventi urgenti per il ripristino degli immobili pubblici danneggiati dal sisma.

SOSPENSIONE PROCESSI: sospensione, fino al 31 luglio 2009, oltre che dei processi civili e amministrativi anche di quelli di competenza di ogni altra giurisdizione speciale.
Alla luce di quanto scritto finora…si può concludere con una speranza…e cioè che quello che è successo a L’Aquila non si ripeta mai più, che questo sisma che ha demolito tutto faccia nascere in ognuno la coscienza civile che ci faccia sentire parte di un tutto…e non individui singoli a cui non importa nulla degli altri…e soprattutto che prima di costruire un qualsiasi fabbricato ci si faccia un esame di coscienza…e si costruisca con criteri atti a far sì che stragi di questa portata non si ripetano mai più per negligenza o menefreghismo…o peggio…per tornaconto economico come è successo per l’Abruzzo. Concludo con una frase che mi è piaciuta molto: L’Aquila tornerà presto a volare…

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