TURISMO
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Quel borgo fiero arrampicato in cielo

30/10/08

Sulla cima del monte Trevi la antica rocca di Sezze domina la vallata Ricca di vestigia romane, secondo la leggenda è stata fondata da Ercole (...)

A circa 300 metri sul livello del mare la splendida Sezze domina la pianura pontina da uno sperone del Monte Trevi, propaggine dei Monti Lepini.

L'incrocio tra la via Appia e la Pedemontana e la posizione strategica, hanno da sempre reso il centro abitato attivo e prosperoso. In origine città latina in territorio volsco, la sua fondazione viene attribuita ad Ercole giunto a Sezze dopo aver sconfitto i Lestrigoni, popolo del basso Lazio: lo stemma cittadino riporta il bianco leone Nemeo, ucciso da Ercole fondatore rappresentato mentre sorregge il corno pieno di frutti e di fiori, simbolo di'abbondanza e prosperità (comunemente cornucopia), cui peraltro si fa risalire l'etimologia del nome a setae, cioè le setole del velo del leone, della cui pelle Ercole si fregiava.

Nel IV sec. a.C. venne fortificata dai Romani a seguito delle frequenti guerre con le città vicine, divenendo poi municipio durante le guerre tra Mario e Silla (80 a.C.). Sede vescovile, passò sotto il dominio della Chiesa e successivamente dei Conti di Tuscolo e Frangipane.

Risalenti al IV sec. a.c. rimangono imponenti mura perimetrali, in opera poligonale, delle due cinte di mura che fortificavano l'antica Setia con diversi muri di costruzione all'interno. Le indicazioni fornite da alcune iscrizioni lapidee indicano che nel centro antico sorgessero un sacello di Augusto, un esteso tempio dedicato a Dio Apollo e una vasta basilica.

Nell'antico palazzo della Pretura troviamo l'Antiquarium comunale dove sono conservati resti romani tra i quali ceramiche, bolli laterizi, monete, vetri, bronzi ed un grande mosaico policromo a disegni geometrici del I sec. a.C.

Una sezione particolare merita invece la nostra attenzione ed è quella riservata ai reperti archeologici che testimoniano la presenza dell'uomo in questo territorio fin dal paleolitico: provengono da grotte situate sulle pendici delle colline, in zone impervie, con graffiti di animali e disegni rupestri.

Fuori le mura troviamo i resti di un ponte romano, i cosiddetti "archi di San Lidano"risalenti al II sec.a.C., una tomba romana denominata 'La Torre', e ruderi di una villa romana creduta di Mecenate e un'altra di Marcantonio.

Dopo tanta romanità, da segnalare sul piano squisitamente paesaggistico ed ambientale l'opportunità di una passeggiata sulla cima del monte Trevi (metri 505) imperdibile per il magnifico panorama che si coglie oltre che per la visione dei resti del complesso feudale risalente agli inizi del 1200 andato distrutto nel 1400 per opera degli stessi Setini per punire gli abitanti di quel borgo che si dedicavano a scorribande anche nei confronti dei centri limitrofi.



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