Quel giorno che affondarono la nave Benedetto Brin

Una rappresentanza della Marina, sabato 27 settembre, sarà presente al Requiem per i caduti di Grottaferrata, per rendere omaggio alle vittime dell'affondamento della corazzata Benedetto Brin, durante la prima guerra mondiale.

In occasione delle celebrazioni per il Centenario della Prima guerra mondiale in programma il 27 settembre a Grottaferrata (Roma), nel corso di una solenne cerimonia alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose, per ricordare i giovani caduti nella Grande Guerra, verrà ricordato l’affondamento della nave da battaglia Bendetto Brin, che lo stesso giorno di 99 anni fa, nel porto di Brindisi a seguito all'esplosione della santabarbara andò perduta con a bordo 421 uomini, tra ufficiali, sottufficiali, sottocapi e comuni.
Per l’occasione, una rappresentanza della Marina Militare presenterà gli onori davanti al monumento ai caduti e leggerà la “Preghiera del marinaio”.

Autore della "Preghiera del marinaio" fu lo scrittore Antonio Fogazzaro, che la scrisse nel 1901, sollecitato dal vescovo di Cremona, Bonomelli, cui stava a cuore lo spirito religioso dei marinai. Il comandante del “Giuseppe Garibaldi” Capitano di Vascello Cesari Agnelli, colpito dalle parole della preghiera del Fogazzaro, chiese e ottenne nel Marzo di quell’anno, dall'allora ministro della Marina, Ammiraglio Costantino Morin, l’autorizzazione a recitarla in navigazione prima dell’ammaina bandiera, quando l’equipaggio è schierato a poppa. Da allora tale consuetudine si diffuse rapidamente su tutte le navi della flotta, tanto che nel 1909 la “Preghiera Vespertina” era già comunemente conosciuta come “Preghiera del marinaio italiano” e ne era stata resa obbligatoria la lettura a bordo.
La “Preghiera del marinaio” viene attualmente letta, oltre che prima dell’ammaina bandiera in navigazione, anche al termine delle messe a bordo, nelle caserme e negli stabilimenti della marina e alla conclusione delle funzioni religiose celebrate in suffragio di marinai deceduti.

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