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Radon nel Lazio: facciamo il punto sul livello di pericolosità

Alcune zone del Lazio sono particolarmente esposte al rischio Radon a causa dell’utilizzo di materiali da costruzione di origine vulcanica: per lo più si tratta di tufo. Vediamo quali sono.

igStock-467642085Alcune zone del Lazio sono particolarmente esposte al rischio Radon a causa dell’utilizzo di materiali da costruzione di origine vulcanica: per lo più si tratta di tufo.

In particolare, è stato sotto stretto monitoraggio il territorio di Viterbo, Rieti, Roma, Frosinone e Latina da parte di Arpa Lazio (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Lazio) in collaborazione con Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Dal 2003 al 2011 sono stati svolti due progetti. Il primo: “Qualificazione delle metodologie per la misura delle concentrazioni di radon e per l’individuazione delle zone a maggiore probabilità di alte concentrazioni di radon” (ISPRA, 2003-2007, secondo la legge 93/2001), un’indagine pilota nelle sole provincie di Roma e Viterbo.

Successivamente è stato messo in atto il secondo progetto, “Convenzione per il completamento delle indagini volte alla individuazione delle zone a maggiore probabilità di alte concentrazioni di attività di radon nella regione Lazio” (ISPRA e ARPA Lazio, 2008-2011, in ottemperanza al decreto legislativo 241/00) che ha esteso il campo delle indagini alle provincie di Rieti, Frosinone e Latina.

Il focus delle indagini è stata la misurazione della concentrazione di Radon indoor presente nelle abitazioni delle cinque provincie del Lazio (Viterbo, Rieti, Roma, Frosinone e Latina) e la suddivisione del territorio in zone a maggiore probabilità di alte concentrazioni di radon.

In base a questi dati il Lazio è risultato una delle regioni più a rischio con 100-120 Bq/m³.
Come abbiamo spiegato anche in un nostro precedente articolo (Allarme Radon nelle scuole del Friuli Venezia Giulia), il Becquerel (Bq) è l’unità di misura dell’attività radioattiva del Radon: riferisce il numero di decadimenti (la trasformazione di un atomo radioattivo porta alla produzione di un altro atomo, radioattivo o stabile, e così via) in 1 solo secondo in un metro cubo d’aria.

A causa della sua pericolosa ubiquità, il Radon oggi rappresenta la seconda causa di cancro ai polmoni dopo il fumo, in un range che va da 3% al 14%.
Noi di Protezione Radon svolgiamo un servizio di misurazione, diagnosi e relativi interventi di risanamento su tutto il territorio nazionale. Ovviamente il Lazio è uno dei territori dove abbiamo operato più volte con successo: vedi i nostri interventi di risanamento Radon nel Lazio.
Per ogni informazione in merito non esitate a contattarci: la vostra sicurezza è la nostra priorità.



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Simonetta Santamaria (Ufficio Stampa)
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