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Rapporto formatore-partecipante: complementarietà o simmetria? Maieutike risponde

29/08/13

Maieutike ci suggerisce in quale frame collocare la relazione formatore-partecipante all’interno della formazione esperienziale

All’interno della teoria sistemica della comunicazione (Cfr. Comunicare nelle organizzazioni, Emanuele Schmidt) vengono descritte le diverse posizioni comunicative “tipo” che due interlocutori possono assumere e la descrizione si estende poi a quelle che sono le relazioni conseguenti instaurate. Tali relazioni vengono definite simmetriche quando c’è un rapporto di completo riconoscimento di parità tra i due; vengono invece definite complementari nel momento in cui i due rivestono ruoli che giustificano l’uno l’esistenza dell’altro (es. capo-segretaria, madre-figlio). All’interno di questo contesto viene inserita normalmente la relazione complementare tra educatore/formatore e discente.
Ogni relazione è prima di tutto una relazione comunicativa. Quest’ultima viene legittimata e alimentata da un codice comunicativo specifico, che nel caso dell’educazione vecchio stampo è da una parte di guida, mentre dall’altra di emulzione. Siamo di fronte a una relazione complementare tra persone che non si considerano pari, in quanto il dislivello tra i due interlocutori è costante nel tempo (anche se limitato all’ambito di un determinato sistema di conoscenza).
Sempre all’interno di una relazione di complementarietà, ma con una diminuizione del dislivello tra i due interlocutori che è limitato qualitativamente e nel tempo, troviamo la relazione tipo di spiegazione/ascolto. Siamo fra pari ma comunque davanti a una complementarietà transitoria: i due tendono infatti a conservare una certa definizione dei ruoli. Un esempio concreto di questa relazione complementare lo abbiamo quando da un lato c’è qualcuno che spiega, mentre dall’altro qualcuno che ascolta. La situazione che bene mostra questo tipo di rapporto è quella dei workshop: brevi interventi formativi, in cui il formatore offre ai partecipanti delle pillole di approfondimento su specifiche tematiche.
In quale frame collocare dunque la relazione formatore-partecipante all’interno della formazione esperienziale?
Secondo Maieutike nel rapporto formatore-partecipante si assiste a quella che la teoria sistemica della comunicazione definisce una transizione da una forma relazionale all’altra. Da complementare, come viene concepita per abitudine, la relazione formatore-partecipante viene intenzionalmente modificata. Attraverso l’abbandono dei ruoili questa diventa simmetrica. “I due interlocutori, affermano la propria uguaglianza reciproca, confermando sempre la definizione dell’altro” (Cfr. Comunicare nelle organizzazioni, Emanuele Schmidt). In un accordo costante su una definizione paritetica della relazione.

Beatrice Monticelli
http://arelativethinking.blogspot.it/

Per ulteriori informazioni:
edu@leonardofrontani.com
www.maieutike.com

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Beatrice Monticelli
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Beatrice Monticelli (Formatrice esperienziale)
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