Ravenna Festival 2017 si apre con "Inferno", prima cantica
Spettacolo collettivo di Marco Martinelli e Ermanna Montanari. Dal 25 maggio al 3 luglio
Ravenna Festival 2017 ( "Il Rumore del Tempo") si apre con "Inferno", prima cantica, spettacolo collettivo di Marco Martinelli e Ermanna Montanari.
Dalla Tomba di Dante a Sant' Apollinare Nuovo, dal 25 maggio al 3 luglio.
Lo spettacolo di apertura della 28° edizione del Ravenna Festival - che quest’anno porta il titolo “Il rumore del tempo” -è una rappresentazione itinerante della prima cantica della Divina Commedia - “Inferno” - commissionata dal festival stesso e ideata e realizzata da Marco Martinelli e Ermanna Montanari che hanno coinvolto nel gigantesco progetto l’intera loro città, “città dantesca” a tutti gli effetti, visto che proprio qui Dante trovò rifugio mentre girovagava da esule di corte in corte, qui scrisse il Paradiso e qui fu sepolto.
L’Inferno delle Albe sarà dunque un grandioso spettacolo collettivo: per realizzarlo hanno risposto alla “chiamata pubblica” 700 persone, che non faranno certo da mero sfondo all’azione ma formeranno ben undici cori e, assieme agli attori del Teatro delle Albe, interpreteranno i personaggi danteschi, la variegata umanità evocata da Dante e anche Dante stesso. Il poeta Ezra Pound diceva che Dante è “every man”, “ogni uomo”, come ricorda il regista e drammaturgo Martinelli che aggiunge: “Perché ogni uomo è nella selva oscura e vuole uscirne e punta al monte della felicità, al Paradiso. Dante partendo dal suo io scrive la vicenda dell’umanità. Abbiamo scelto che Dante fosse tutti i cittadini e tutti i cittadini fossero Dante. Vogliamo dire allo spettatore: questa storia sta parlando di te”.
Nella visione del Teatro delle Albe (produttore dello spettacolo assieme al Teatro Alighieri), inferno è tutto ciò che ci disumanizza, è la potenza del male, la metafora del lato oscuro della condizione umana, argomento oggi più che mai attuale. Ma l’inferno di Dante è un inferno pieno di scale da cui si può risalire, ed anche questa è una lezione di grande attualità: lezione di speranza e di condivisione (il suo viaggio Dante lo fa con Virgilio, con Beatrice, con San Bernardo, suggerendo così che dal male non si esce da soli ma insieme). “L’arte è avere consapevolezza degli altri - dice ancora Martinelli, che in questo spettacolo corale interpreta Virgilio, insieme a Ermanna Montanari - l’altro e l’arte, per noi, coincidono”.
Partendo dal modello del teatro medioevale, delle sacre rappresentazioni che non contemplavano la costruzione di edifici teatrali ma trasformavano in palcoscenico l’intera città affiancando ai giullari professionisti centinaia di cittadini - nel dicembre scorso a Ravenna si è aperto il “Cantiere Dante”, un grande “laboratorio” rivolto a chiunque desiderasse partecipare alla creazione di questo spettacolo, con le più svariate mansioni (canto, danza e movimento, recitazione corale, costruzione di scene e costumi, arti visive). La già citata vastissima adesione conferma che il modello del Teatro delle Albe (la compagnia fondata dalla Montanari e da Martinelli), ovvero la scelta di affrontare i classici come materia viva e pulsante, capace di esprimere idee e passioni di oggi, continua a funzionare.
Le musiche sono di Luigi Ceccarelli, il compositore ravennate, con la partecipazione degli allievi del Conservatorio Statale di Musica Ottorino Respighi di Latina. La regia del suono è di Marco Olivieri.
Le scenografie portano la firma di Edoardo Sanchi, affiancato dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano. I costumi sono di Paola Giorgi e Salvatore Averzano; il disegno luci è di Francesco Catacchio.
L’Inferno è la prima parte del progetto “La Divina Commedia: 2017-2021”, una trilogia che vuole tradurre in termini scenici l’intero poema dantesco (aggiungendo nel 2019 il “Purgatorio” e nell’anniversario dei sette secoli della morte di Dante il “Paradiso”). Il debutto dell’Inferno è previsto per giovedì 25 maggio, alle 20.00; poi lo spettacolo verrà replicato ogni giorno (tranne i lunedì e sabato 17 giugno) fino al 3 luglio, partendo sempre da un luogo canonico della città, la tomba di Dante, e sviluppandosi fino all’ex-chiesa romanica di Santa Chiara, oggi Teatro Rasi (in tutti i suoi anfratti, tanto che gli organizzatori consigliano agli spettatori di indossare abiti e scarpe comode e di segnalare eventuali problemi di claustrofobia).
Informazioni:
www.ravennateatro.com/evento/inferno/