SPETTACOLO
Comunicato Stampa

Ravenna Teatro / Ravenna Festival: al Teatro Alighieri ACARNESI Stop the War! Riscrittura da Aristofane

Drammaturgia e regia Marco Martinelli, musiche Ambrogio Sparagna. Con adolescenti di Pompei, Torre del Greco e Castellammare di Stabia e Torre Annunziata.

FotoGli Acarnesi, gli abitanti del demo di Acarne, altra "Città Invisibile" come recita (il logo della edizione 2023 di Ravenna Festival) di quella che era una divisione amministrativa del territorio dell'antica Atene, così descritti da Aristofane:

"Vecchi solidi, duri, cocciuti, eroi di Maratona...", che urlano contro Giustino/Diceopoli, il contadino che, stanco della guerra contro Sparta e della distruzione dei suoi raccolti, cerca una pace tra se stesso e la città nemica, suscitando l'ira del coro:

"Canaglia, le nostre vigne son tagliate e tu porti la tregua!".
"E allora (gli Acarnesi) mettono mano ai sassi, e io scappo e loro, urlando, alle calcagna!"

Questo l'incipit della commedia di Aristofane che Marco Martinelli ha rivisitato con fantasia e amore, costruendo un laboratorio della parola (secondo quella che è la mission di Malagola) con la partecipazione appassionata degli adolescenti di Pompei (dove aveva realizzato l'anteprima), di Torre del Greco, Castellamare di Stabia e Torre Annunziata.

Del lavoro del giovane Aristofane la trascrizione presentata al Teatro Alighieri come anticipo del Ravenna Festival 2023 mantiene centrali le tematiche principali: la ricerca della pace, da un lato, quella ricerca che cambia anima e corpo delle persone (in scena separatamente e, alla fine, assieme tre diversi personaggi che identificano i vari momenti di Giustino/Diceopoli) e, dall'altro. la corruzione dei costumi e della politica imperante.

Se Aristofane afferma infatti il proprio attaccamento alla polis, tuttavia non esita a scagliarsi contro la corruzione della classe politica ed anche contro Pericle
"Nell'ira balenò Pericle olimpio, tuonò, sconvolse tutta l'Ellade ed emanò decreti-burla!"

E, oggi, "Acarnesi Stop the War!" indicando Pericle ed il cugino che traffica in armamenti, solleva quel conflitto di interessi del potere con le aziende del settore della difesa , visto che l'Italia occupa il settimo posto al mondo tra i produttori di sistemi d'arma complessi...

Infine, l'eroe comico riesce a sovvertire l'esistente, a vincere la diffamazione (costruita anche con le fake news) attraverso l'ingegno e la parola e a raggiungere il grande obiettivo della pace.

E così, come la commedia di Aristofane si chiude con il ritorno alle gioie della natura, "Acarnesi Stop the War!" si chiude con il canto collettivo di gioia e liberazione, con "il fluido vitale dell'adolescenza, la scoperta del teatro e della propria voce, la forza dirompente dei classici e, ancora, la "non scuola" che Martinelli torna a praticare, dando inizio così, dopo il prologo di Uccelli, ad un nuovo triennio dedicato al commediografo ateniese"..

Alla fine lo spettacolo diventa una festa, con la tarantella, la pizzica, la tammurriata, il saltarello di Ambrogio Sparagna, in grado di far ballare una piazza e interi paesi.
E, allora, una festa sia, per la fine della guerra, da portare, ora e come allora, fuori, in teatri aperti!

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Teatro Alighieri/ Ravenna Festival

Anteprima

Acarnesi Stop the War!

riscrittura da Aristofane
drammaturgia e regia Marco Martinelli
musiche Ambrogio Sparagna

con adolescenti di Pompei, Torre del Greco e Castellammare di Stabia

spazio e luci Vincent Longuemare
costumi Roberta Mattera
aiuto regia Valeria Pollice, Gianni Vastarella

Scuole aderenti al progetto
Istituto di Istruzione Superiore Secondaria Statale “Eugenio Pantaleo”, Torre del Greco
Istituto Tecnico Industriale Statale “Renato Elia”, Castellammare di Stabia
Liceo Statale “Ernesto Pascal”, Pompei

Produzione Parco archeologico di Pompei
in collaborazione con Ravenna Festival, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.

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Giancarlo Garoia (CORRISPONDENTE)
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