Recupero crediti, dal 1 luglio 2017 è scattato pignoramento dei conti corrente
Dal primo luglio l’Agenzia delle entrate-riscossione, il nuovo ente che prenderà il posto di Equitalia, sarà autorizzato a pignorare il conto corrente del debitore, per le procedure del recupero crediti, senza passare da un’autorizzazione del tribunale
Lo stabilisce il decreto legge 193 del 22 ottobre 2016 (successivamente convertito nella legge 225/2016), che consente al fisco di bloccare direttamente le somme in presenza di debiti o cartelle esattoriali.
Stessa cosa potrà avvenire per stipendi, pensioni, indennità, in quanto l’Agenzia delle entrate avrà accesso alla banca dati dell’anagrafe dell’Inps: quindi pignoramento diretto e senza passare dal giudice.
Una procedura fortemente contestata da PmItalia che lancia l’allarme che questo modus operandi potrebbe avere nei rapporti tra Stato e cittadini.
«Fermo restando che le tasse si devono pagare – afferma il vice presidente nazionale di PmItalia (piccole e medie imprese), Roberto Biscotto – il pignoramento diretto rappresenta una modalità aggressiva e illegittima che alimenterà la distanza tra fisco e contribuente.
Migliaia di piccoli imprenditori, già vessati da tasse e balzelli vari (ad oggi ci sono 82 adempimenti fiscali mensili per 52 tipologie di aziende), adesso rischiano anche di vedersi pignorato il conto corrente per una cartella esattoriale o un debito fiscale».
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