Renzi fa bene all’Europa e all’EUR/USD?
Risale al 22 febbraio di quest’anno il passaggio di consegne tra l’ex premier Letta e l’attuale capo del governo in carica: Matteo Renzi. Come avrà reagito l’Europa e in particolare l’EUR/USD?
Come sempre quando si parla di politica, esistono più correnti di pensiero, che noi non abbiamo interesse ad esaminare. Dal punto di vista economico è indubbio che l’insediamento di Renzi abbia giovato all’Italia: lo spread tra btp e bund tedeschi è passato dai 196.784 punti del 22 febbraio ai 180.1969 punti di differenza registrati ieri.
Tuttavia, se è più che ovvio presumere che l’insediamento di un nuovo premier influenzi il mercato nazionale, possiamo ritenere che ciò modifichi anche l’equilibrio dell’EUR/USD? Analizziamo a tal fine le reazioni di alcuni mercati.
La reazione dell’EUR/USD
Al 20 febbraio, il cambio EUR/USD era pari a 1.3730. Il giorno dopo, il 21 febbraio, esso era lievemente sceso, attestandosi ad un valore pari a 1.3704. Nonostante questa iniziale perdita dell’euro nei confronti del dollaro, abbiamo nel medio periodo un rafforzamento della moneta unica: essa infatti si rafforza lentamente, arrivando a 1.3746 al 26 febbraio.
Tuttavia, dopo questa breve spirale positiva l’euro subisce un vero e proprio crollo, scendendo ad un valore di cambio pari a 1.3682 il 27 febbraio. Il 3 marzo, comunque, dopo una decisa ripresa della moneta unica, il tasso di cambio arriva fino ad 1.3777, valore in assoluto più positivo dell’ultimo mese.
Sul lungo periodo sembrerebbe dunque che, nonostante le numerose incertezze iniziali, l’insediamento di Renzi abbia rafforzato il cambio EUR/USD.
La reazione dell’EUR/JPY
Se dunque i cambiamenti politici italiani hanno influenzato la situazione del cambio tra gli Usa e l’Europa, hanno avuto un simile potere anche nel cambio tra il vecchio continente ed un paese molto lontano, il Giappone? Osserviamo a tal fine il cambio EUR/JPY.
Il 20 febbraio, il cambio era pari a 140.48. Subito dopo la notizia dell’insediamento di Renzi, possiamo notare una lieve tendenza positiva dell’euro a scapito dello yen giapponese: il giorno successivo, infatti, il cambio era pari a 140.66; il 24 febbraio esso è pari a 140.79.
Il dato del 24 febbraio si attesta però come il valore di cambio più alto attestatosi dall’insediamento di Renzi ad oggi.
L’euro infatti perde vertiginosamente terreno a partire dal 25 febbraio (in cui il cambio EUR/JPY è pari a 140.31), e nonostante una lieve ripresa del giorno successivo (in cui il cambio è pari a 140.62) la moneta del vecchio continente continua imperterrita a perdere terreno, in una caduta vorticosa che si fermerà solo l’ultimo giorno di febbraio, con un valore di cambio ormai pari a 138.86, valore nettamente inferiore rispetto a quello del 20 febbraio.