ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Revenue Management con Airbnb. Oggi no, ma presto…

09/11/21

Airbnb sta testando un nuovo display basato su API che permetterebbe di fare Revenue Management con gli affitti brevi

FotoFare Revenue Management con Airbnb come con Booking o Expedia non è al momento possibile. In altre parole a oggi un host non può impostare piani tariffari diversi come fanno gli hotel che hanno una serie di tariffe diverse come la rack, corporate, gruppo… Qualcosa, però, sta cambiando. Airbnb sta testando un nuovo display basato su API che offre ai channel manager la possibilità di caricare più piani tariffari.



Prezzi Smart

A oggi Airbnb permette già ai suoi host di impostare le tariffe come meglio credono. Addirittura esiste la la funzione Prezzi Smart. Con questa modalità un host inserisce una serie di impostazioni (tra cui il prezzo minimo) e poi lascia che i prezzi si aggiornino automaticamente in base alle variazioni della domanda per sistemazioni simili. Lo strumento per i prezzi di Airbnb prende in considerazione più di 70 fattori diversi per determinare il prezzo migliore per ciascun giorno disponibile.

Di sicuro la modalità Prezzi Smart è già un buon punto di partenza, ma non permette a chi gestisce più proprietà di attuare una vera e propria strategia di marketing per la propria attività. Qui entra in campo un altro fattore. Non parliamo più di una semplice stanza vuota da affittare a un viaggiatore. Parliamo di un livello superiore.



Revenue Management

Il Revenue Management è uno strumento usato da diverse aziende tra cui gli alberghi e le catene alberghiere. Da anni i portali turistici OTA (Online Travel Agencies) offrono agli albergatori la possibilità di applicare piani tariffari diversi che permettono di massimizzare i fatturati minimizzando il numero di stanze vuote.

Come abbiamo già accennato, Airbnb sta testando un nuovo display basato su API che offre ai channel manager la possibilità di caricare più piani tariffari per le proprietà caricate sul portale, creando flessibilità sia per i viaggiatori che per gli host. Uno strumento che potrebbe interessare anche gli albergatori che potrebbero fare Revenue Management con Airbnb.

Secondo due dei partner beta di Airbnb: RoomCloud (un channel manager e motore di prenotazione italiano) e Cloudbeds (un provider PMS basato su cloud statunitense), le modifiche sono progettate per i viaggiatori e gli host ma potrebbero piacere anche agli albergatori.



RoomCloud

RoomCloud , con sede in Italia , channel manager e booking engine per hotel e affitti brevi, ha iniziato a discutere di piani tariffari con Airbnb ad aprile e ha iniziato ad assistere allo sviluppo del prodotto beta a luglio.

Secondo il responsabile marketing dell’azienda, Silvia Gualano, il prodotto “può funzionare per hotel e appartamenti, ma è ancora più interessante per gli hotel perché sono più abituati a lavorare con piani tariffari su altre OTA come Booking.com o Expedia . Quindi è come se Airbnb volesse proporsi come OTA generale non solo per gli affitti per le vacanze”.



Cloudbeds

Anche Cloudbeds, con sede a San Diego, fa parte del beta test. Secondo Sebastien Leitner, vicepresidente delle partnership per Cloudbeds, “Airbnb ha avuto bisogno di espandere le sue capacità dal punto di vista della distribuzione per includere la capacità di caricare i diversi piani tariffari, e questa API è esattamente questo”.

Leitner afferma che l’API è nata in parte a causa delle richieste degli hotel e anche perché consente ad Airbnb di essere più competitivo accedendo a più tariffe dalle sue proprietà.

“Airbnb è ancora super, super entusiasta di avere a bordo quanta più offerta di case vacanze possibile. Non stanno rallentando la loro crescita dal punto di vista degli affitti brevi, stanno solo aggiungendo qualcosa in più.”



Essere sempre più simile a Booking oppure no?

Se la versione beta andasse in porto sarebbe possibile fare Revenue Management con Airbnb. Come abbiamo visto questa possibilità aprirebbe scenari di mercato importanti per Airbnb allargando la platea anche agli albergatori. A questo punto si porrebbe un interessante quesito per Airbnb. Essere un portale di sharing house o diventare un travel agency come Booking o Expedia? La seconda scelta potrebbe snaturare il concetto di viaggio inventato da Airbnb. E’ altresì vero che l’obiettivo di Airbnb è sempre stato quello di offrire il meglio agli host e ai viaggiatori. L’opzione dei piani tariffari diversi va in questo direzione, è uno strumento che impreziosisce l’esperienza su Airbnb. Ma come tutti gli strumenti va maneggiato con cura, per cui staremo a vedere come Airbnb gestirà la sua evoluzione futura.



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