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Comunicato Stampa

Rom e Sinti, Pagano (Radicali/ERA): Diritti linguistici per il popolo che non ha mai dichiarato guerra a nessuno

10/11/11

L'Associazione Radicale Esperanto si unisce alla battaglia di Rom e Sinti per il riconoscimento dei diritti linguistici di questi popoli pacifici.

COMUNICATO STAMPA

Rom e Sinti, Pagano (Radicali/ERA): Diritti linguistici per il popolo che non ha mai dichiarato guerra a nessuno.
Dichiarazione di Giorgio Pagano - Radicali/ERA


"E' tempo che lo stato riconosca i diritti linguistici del popolo che non ha mai dichiarato guerra a nessuno". Questo il commento del Segretario dell'Associazione Radicale Esperanto a margine della conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati, organizzata dalla Federazione Italiana Rom e Sinti a conclusione della manifestazione nazionale davanti a Montecitorio di questa mattina.

"Rom, Sinti e Caminanti sono stati esclusi dalla legge 482 sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche e anche lo sbocco possibile dalla ratifica italiana della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie sembra ben lontano. L'art. 6 della nostra Costituzione recita esplicitamente che 'la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche', eppure ancora non si vuole dare giustizia ad una delle minoranze più antiche del Paese con lo scandalo di fondi europei a loro destinati e che non si riesce a comprendere in quali tasche vadano a finire", ha aggiunto Pagano.

"Ora che Rom e Sinti hanno dimostrato di saper essere uniti nel chiedere al Parlamento il diritto di essere riconosciuti come minoranza, non deve farsi attendere la risposta delle istituzioni, o saranno tutti gli italiani a perdere una grande occasione di civiltà.
Come Associazione Radicale Esperanto riteniamo che anche il Ministro delle Pari Opportunità debba prendere in massima considerazione l'evento e i contenuti emersi oggi, anche in virtù del Rapporto d'indagine della Commissione Diritti Umani del Senato che, come ha ricordato il Segretario della Commissione, il sen. radicale Marco Perduca, mette in luce una realtà che un paese democratico non può ignorare viste le nuove persecuzioni di cui sono vittime questi popoli in altri paesi europei", ha concluso Pagano.

Roma, 9 novembre 2011

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