ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Secondo l'Istat sempre più famiglie italiane sono a rischio povertà

23/12/16

La crisi secondo l'Istat è crescente e molte famiglie italiane oggi sono a rischio povertà. La crisi e la disoccupazione inoltre fanno si che molti giovani sotto i 35 anni vadano via dal paese per emigrare all'estero e trovare una situazione migliore.

FotoSecondo l'Istat sempre più famiglie italiane sono a rischio povertà

Stando ai dati dell'ISTAT, le famiglie italiane al giorno d'oggi sono davvero sempre più a rischio povertà.
Questi dati allarmanti: ci sono in Italia ben 17,5 milioni di persone a rischio povertà. Praticamente il 28,7% dell'intera popolazione.

Il tasso di povertà purtroppo è destinato a salire se si guarda solo alle famiglie con figli. In questo caso infatti la percentuale è del 48,3%.

I dati esaminati sono anche in crescita rispetto allo scorso anno quando erano del 39,4% . Le diseguaglianze, fanno preoccupare per il grande divario tra ricchi e poveri. I redditi dei ricchi infatti risultano sempre più alti ed i ceti sociali sembrano dividersi sempre più.

In media, un reddito è di 2.000 euro al mese ca.

Se poi si prendono in esame le regioni del Sud Italia, qui si arriva a ca 20.000 euro all'anno. Le differenze territoriali, rimangono significative anche se si stanno comuqnue ridimensionando anche perchè il costo della vita rimane sempre più basso al Sud rispetto alle città del Nord.

La risposta alla crisi da parte dei giovani è che molti sotto i 25 anni decidono oggi di lasciare il Paese per poter trovare lavoro e dare anche un senso agli studi fatti. A tale riguardo, chi ha lasciato il Paese nell'ultimo periodo sono i laureati ma anche coloro in possesso di un titolo di studio sotto la laurea. Tra le destinazioni più gettonate all'estero ci sono il Regno Unito, la Germania e anche la Svizzera.

Si deve tenere conto anche della cosidetta fuga dei cervelli e qui l'unico modo per trattenere i giovani è creare lavoro ma, invece in Italia gli under 35 pagano il prezzo più alto della crisi economica infatti devono fare i conti con lavori precari o in nero e con la disoccupazione crescente. L'attuale crisi non giova alla stabilità del governo e, pertanto, è necessario che presto si possa tornare a parlare di lavoro, crescita e sviluppo anche nel nostro paese in modo tale da riavviare l'economia del paese e il suo recupero prima che sia davvero troppo tardi.



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