Sito Senato Spagnolo - bruciati € 500.000
Sito Senato Spagnolo - bruciati € 500.000. Sembra proprio vero, più sono indebitati e tanto più bruciano denaro pubblico. Il Senato della Spagna spende 500.000 euro per la realizzazione del sito web, che si poteva realizzare con software libero e open source a costo zero. Ma l'Italia è insuperabile, anni addietro avevamo bruciato 58.000.000 di euro per quel fallimentare sito www.italia.it, poi miseramente chiuso. Si tratta di cifre da fantascienza che non hanno una giustificazione possibile. Si è dimostrato che lo stesso risultato si poteva ottenere, praticamente a costo zero …
Sito Senato Spagnolo - bruciati € 500.000. Sembra proprio vero, più sono indebitati e tanto più bruciano denaro pubblico. Il Senato della Spagna spende 500.000 euro per la realizzazione del sito web, che si poteva realizzare con software libero e open source a costo zero. Ma l'Italia è insuperabile, anni addietro avevamo bruciato 58.000.000 di euro per quel fallimentare sito www.italia.it, poi miseramente chiuso. Si tratta di cifre da fantascienza che non hanno una giustificazione possibile. Si è dimostrato che lo stesso risultato si poteva ottenere, praticamente a costo zero.
La Spagna
In data 12 novembre 2012, si è appreso, dai media, che il Senato spagnolo, per rinnovare il proprio sito internet ha speso ben 500.000 euro, ossia una cifra da capogiro. Dire che si tratta di un sito che non ha nulla di particolare. Di questa somma, ben 250.000 euro sono stati utilizzati per le licenze del software utilizzato. Lo stesso sito si poteva realizzare con software libero ed open source a costo zero e con una settimana di lavoro di una singola persona. Vedo il contribuente nei panni di Totò, quando diceva: ... e io pago ...
Ebbene, un giovane ingegnere trentenne, nel giro di una settimana, da solo ed utilizzando esclusivamente software libero ed open source, ha realizzato un sito praticamente identico (clone) a costo zero. In pratica è costato solo una settimana del suo lavoro. L'ingegnere ha presentato il suo lavoro per dimostrare a tutti, con i fatti, cosa è possibile fare col software Open Source. Lo ha fatto in forma anonima, per non farsi propaganda. Controllate voi stessi i risultati:
Sito ufficiale del Senato spagnolo
Sito clone dimostrativo open source 1
Sito clone dimostrativo open source 2
Sito Senato Spagnolo il confronto
Click sull'immagine per ingrandirla
Per realizzare il tutto ecco il software libero e/o open source utilizzato, con licenze pubbliche gratuite:
• Database: MySQL
• Programmazione basata su: Free CMS scritto in PHP
• Server: Apache. LAMP
• Grafica: GIMP
• Software FTP: Filezilla
• Immagini da siti come: openclipart.org e altri
• Sicurezza: free CDN
• Hosting: gratuito
• Documentazione e testi: Open Office
Per informazioni più dettagliate rimando alla pagina (in spagnolo, facilmente traducibile):
Dettagli sulla realizzazione del sito clone
L'autore chiude con una citazione famosa di Linus Torvalds (creatore del kernel di Linux):
"L'ho fatto solo per divertimento"
Senato Spagnolo sprechi per software
L'Italia
La Spagna, in queste cose, rispetto all'Italia è una semplice dilettante. Noi, nel 2007, da veri professionisti dello spreco, abbiamo saputo bruciare ben 58.000.000 di euro per un sito inutile, fallimentare e chiuso poco dopo essere stato realizzato.
Ecco il titolo di un articolo che "Punto Informatico" dedicò alla faccenda:
Italia.it è morto così
Nel weekend è sparito dalle mappe Italia.it. Hanno staccato il respiratore ma hanno evitato qualsiasi veglia funebre. Neppure un necrologio sui giornali. Niente di niente.
Spechi d'Italia e di Spagna
Dire che con l'adozione del software libero ed open source, in Italia i risparmi della sola Pubblica Amministrazione si potrebbero conteggiare a nove zeri.
Ma per fortuna qualcosa, grazie ai cittadini, anche da noi comincia a muoversi:
Software Libero anche l'Italia si è Decisa
Speriamo che politici e ed amministratori si rendano conto della valanga di spechi che potrebbero evitarsi, rendendo operativa questa nuova normativa e semplice normativa.
Per maggiori notizie e per i collegamenti, si rimanda al link dell'approfondimento.
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