ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Sostegni bis, in attesa del Pnrr

25/05/21

Gianni Lepre: “Continua la saga dei pannicelli caldi, ma almeno stavolta Draghi ha chiarito che l’ultima misura non basta”.

FotoHa avuto un bel coraggio il premier Mario Draghi che, presentando in conferenza stampa il nuovo Decreto Sostegni bis divenuto legge, ha chiarito senza remore che l’ultima misura partorita dal Sistema Italia non basta per tamponare le enormi perdite delle attività produttive tricolori, ma è necessario attendere il Pnrr per la reale ripartenza.
In una buona sostanza adesso è di pubblico dominio l’inconsistenza dei cosiddetti ‘sostegni’ di Stato, come è ufficiale la mancanza di coraggio da parte del governo di investire sulla ripartenza del Paese. “Ciò che maggiormente lascia l’amaro in bocca - esordisce il prof. Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 e dell’Agenzia di Stampa nazionale Italpress - sono le stesse parole di Draghi che tra le atre cose ha sottolineato come sia la possibilità di riaprire il maggiore dei sostegni”.
“Questo la dice lunga su tutto - ha poi proseguito il noto economista - facendo anche chiarezza sull’enorme divario che c’è stato, in questo periodo di pandemia economica, tra la Germania e il nostro Paese, giustificata in maniera vergognosamente puerile, adducendo le maggiori risorse tedesche come motivo del 75% dei ristori reali garantiti alle imprese sassoni”. Il prof. Lepre ha poi continuato: “Secondo il presidente Draghi, che personalmente ritengo una persona competente e di spessore istituzionale, i mesi che verranno saranno migliori dei precedenti anche se complessi. Vorrei ricordare al premier che la complessità dei tempi e dei dati, almeno in Italia, è dovuta all’enorme incompetenza con la quale è stata tratta questa pandemia e , soprattutto, all’abnorme peso specifico che lobby e banche hanno avuto nel riparto degli spiccioli derivanti dalle svariate misure a sostegno, si fa per dire, delle imprese”. Lepre ha poi concluso: “Ma questo Mario Draghi lo sa bene, come sa altrettanto bene che i dati reali imponevano un impegno di spesa di oltre mille miliardi di euro per ripianare la sorte delle PMI e del sistema produttivo italiano; ma questo non è avvenuto e come al solito si attende la manna dal cielo limpido di Bruxelles; con la differenza che la manna biblica era donata da Dio ed era gratuita, quella che viene dall’Europa la pagheremo come se fosse una pioggia di caviale”.



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