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Comunicato Stampa

Stefano Bartolini: 'Per poter essere più ricchi dobbiamo essere poveri di benessere, di tempo e quindi di felicità?'

08/10/10

A MILANO PROSEGUONO LE CONFERENZE ISMO Questi gli spunti da cui partirà il docente di Economia politica ed Economia sociale alla Facoltà di Economia «Richard M. Goodwin» dell’Università di Siena, autore del saggio “Manifesto della felicità: come passare dalla società del ben-avere a quella del ben-essere”. 23 ottobre, ore 10.00- 13.00, SPAZIO IDEA, via Lanzone 36 (MM 2, linea verde - Sant’Ambrogio) Per informazioni e per confermare la partecipazione: Tel. 02-72000497 - Fax 02-89010721 www.ismo.org

Prosegue il ciclo milanese di conferenze “Lavori in Corso”, organizzato come ogni anno da ISMO, società di cultura e formazione per il mondo del lavoro.
Sul tema di quest’anno “I dilemmi della vita. Spunti di vita activa”, proposto per riflettere insieme su come recuperare ‘incontri di qualità’ e relazioni interpersonali ricche di senso nel lavoro e nella vita. Il 23 ottobre interviene Stefano Bartolini, professore di Economia politica ed Economia sociale alla Facoltà di Economia «Richard M. Goodwin» dell’Università di Siena, autore del saggio “Manifesto della felicità: come passare dalla società del ben-avere a quella del ben-essere”.

L’incontro si svolge dalle ore 10 alle 13 come sempre in via Lanzone 36, allo “Spazio Idea”.

Si chiede Bartolini: “Perché i Paesi ricchi non sono riusciti e non riescono a coniugare sviluppo economico e benessere? Società economicamente prospere sono destinate ineluttabilmente a minacciare gli ecosistemi locali e quello planetario? E perché lavoriamo così tanto e così intensamente in società ormai ricche? Non potremmo permetterci di ridurre il peso che il lavoro esercita sulle nostre vite? In che modo le crisi del benessere, delle relazioni, dell’ambiente naturale e del tempo sono connesse? Qual è il ruolo del sistema economico nel promuoverle? E soprattutto: esiste un'altra strada?”. Da queste domande prende avvio la riflessione dello studioso che da anni si interroga ed indaga il tema della felicità nelle società avanzate.
“Vivere in Paesi ricchi – spiega Bartolini - ha permesso a noi occidentali di risolvere molti problemi e di raggiungere una serie di risultati importantissimi: il miglioramento degli standard educativi, igienici e sanitari, il progresso tecnologico, il crollo della mortalità infantile, l’aumento della speranza di vita, dell’accesso ai beni di consumo, la liberazione dalla povertà di massa, ecc.
Nonostante tutto, molte cose non migliorano affatto o stanno peggiorando. C’è un malessere diffuso che sembra pervadere le nostre società. Nonostante gli importanti risultati in termini materiali, la gente non sembra sentirsi meglio. Ci sono molti segni di insoddisfazione, disagio psicologico, sofferenza psichica.
Inoltre si rileva una tendenza all’aumento della “povertà relazionale”, cioè una tendenza al deterioramento delle relazioni tra gli individui, con maggior solitudine, difficoltà comunicative, paura, senso di isolamento, diffidenza, instabilità delle famiglie, fratture generazionali, diminuzione dell’impegno civico, della partecipazione alle reti sociali, della solidarietà e dell’onestà. Per giunta il nostro ambiente naturale è seriamente minacciato. Mentre il nostro presente è popolato di crisi ecologiche globali e locali, il futuro annuncia tempeste devastanti.

In sostanza siamo di fronte a tre crisi della sostenibilità. La strada che abbiamo intrapreso sembra cioè insostenibile sotto almeno tre profili: quello del benessere, quello relazionale, e quello ambientale.
C’è inoltre una quarta crisi in corso, quella del tempo. La promessa della prosperità economica di liberarci dalla fatica del lavoro sembra in gran parte essere stata tradita. Il lavoro continua ad assorbire gran parte delle energie vitali delle persone e l’esperienza lavorativa degli occidentali viene spesso descritta da parole come stress, pressione, fatica, fretta, ecc.
Negli ultimi anni questi problemi sono diventati di grande attualità. Intorno ad essi si è sviluppato un vasto dibattito ed una intensa attività che ha coinvolto tutte le scienze sociali. Credo che questa mole di contributi cominci a delineare chiaramente delle risposte. Esse ci dicono che un’ altra strada esiste. Ho pensato quindi che fosse arrivato il momento di raccogliere queste risposte. Esse infatti possono condurre ad una radicale riforma delle agende politiche”.


Biografia di Stefano Bartolini
Stefano Bartolini insegna Economia politica ed Economia sociale presso la Facoltà di Economia «Richard M. Goodwin» dell’Università di Siena. Ha pubblicato numerosi saggi sulle più prestigiose riviste internazionali.

Bibliografia:
Pubblicazioni su riviste con referaggio

“Endogenous growth, decline in social capital and expansion of market activities”, (con L. Bonatti), Journal of Economic Behavior and Organization, 67 (3), p.917-926, 2008
“The role of social capital in enhancing factor productivity: does its erosion depress per-capita GDP?” (con L. Bonatti), Journal of Socio-Economics, 37 (4), p.1539-1553, Aug 2008
“The mobilization of human resources as an effect of the depletion of environmental and social assets”, (con L. Bonatti), Metroeconomica, 57, pp.193-213, 2006
“Negative externalities, defensive expenditures and labor supply in an evolutionary context” (con A. Antoci), Environment and Development Economics, 9, pp. 591-612, 2004
“Endogenous growth and negative externalities”, (con L. Bonatti), Journal of Economics, 79, pp. 123-144, 2003
“Undesirable growth in a model with capital accumulation and environmental assets”, (con L. Bonatti), Environment and Development Economics, 8, pp. 11-30, 2003
“Environmental and social degradation as the engine of economic growth”, (con L. Bonatti), Ecological Economics, 41, pp. 1-16, 2002

Articoli su volumi collettanei

“Why are People so Unhappy? Why do They Strive so Hard for Money? Competing Explanations of the Broken Promises of Economic Growth”, in L. Bruni and Porta P. L. (edd.), “Handbook of Happiness Economics”, Elgar, Cheltenham, 2007
“Beyond Accumulation and Technical Progress: Negative Externalities as an Engine of Economic Growth”, in Basili M., Franzini M., Vercelli S. (edd.), “Environment, Inequality and Collective Action”, Routledge, London and New York, 2006
“Una spiegazione della fretta e della infelicità contemporanee”, in Bruni L., Porta P. L. (edd.), “Felicità ed economia”, Guerini e Associati, Milano, 2004
“Economia e felicità: una proposta di accordo” (con R. Palma), in L. Bruni e V. Pelligra (edd.), “Economia come impegno civile”, Città Nuova, Roma, pp.121-158, 2002
“Dinamiche di concentrazione della proprietà a S: Croce sull’Arno”, in M. Bellandi e M. Russo (edd.), “Distretti industriali e cambiamento economico locale”, Torino: Rosenberg e Sellier, 1994, pp.201-212

Libri

Manifesto per la felicità: Come passare dalla società del ben-avere a quella del ben-essere, in corso di pubblicazione presso Donzelli, Roma, 2010

Working papers

“Did the Decline in Social Capital Depress Americans’ Happiness?” (con Ennio Bilancini and Maurizio Pugno), Quaderni del Dipartimento di Economia Politica, Università degli Studi di Siena, N. 540, 2008
“The Social Context of the Labor Supply”, (con Ennio Bilancini), Quaderni del Dipartimento di Economia Politica, Università degli Studi di Siena, N. 511, 2007
“Does Technical Progress Increase Long-Run Well-Being?”, (con L. Bonatti), Quaderni del Dipartimento di Economia Politica, Università degli Studi di Siena, n. 435, 2004
“Social Capital and its Role in Production: does the Depletion of Social Capital Depress Economic Growth?” (con L. Bonatti), Quaderni del Dipartimento di Economia Politica, Università degli Studi di Siena, n. 421, 2004.
"Growth and accumulation as coordination failures" (con L. Bonatti), Quaderni del Dipartimento di Economia Politica, Università degli Studi di Siena, n.271, 1999
“Endogenous growth and negative externalities” (con L. Bonatti), Note di Lavoro FEEM (Fondazione ENI-Enrico Mattei), n. 91, 1999.
“Negative externalities as the engine of growth in an evolutionary context” (con A. Antoci), Note di Lavoro FEEM (Fondazione ENI-Enrico Mattei), n. 83, 1999
"Growth as a coordination failure" (con L. Bonatti), Discussion Papers n. 5, Università di Trento, Dipartimento di Economia 1998.
"Negative externalities as the cause of growth in a neoclassical model" (con L. Bonatti), Discussion Papers n. 9, Università di Trento, Dipartimento di Economia 1997
"Externalities and growth in an evolutionary game", (con A. Antoci), Discussion Papers n. 10, Università di Trento, Dipartimento di Economia 1997.
"The nature of externalities and their relation with growth", Eu CompEcs Working Papers Series n.14, 1995.
“Paradigmi teorici e discontinuità metodologiche nella scienza economica”, Studi e Discussioni, n. 37, Università di Firenze, 1984.

Rapporti

"Scenari per la depurazione idrica nella 'Terza Italia': una analisi multicriterio del caso di Prato", report for the EU program “Human capital and mobility”, Trento, 1997.
“Combustibili rinnovabili da sistemi agricoli integrati nello scenario energetico dell’Uruguay” (con E. Cresta ed E. Tiezzi), presented at the International Conference on Energy Options and the Rural Area, Bologna 1988.

ISMO Profilo
ISMO - Gruppo professionale Interventi e Studi Multidisciplinari nelle Organizzazioni - è una società di formazione che dal 1972 opera nel campo delle risorse umane e del lavoro. Presidente è Vito Volpe, psicologo del lavoro e fondatore del brand con Maria Giovanna Garuti (psicologa del lavoro), Marco Carcano (sociologo del lavoro) e Luigi Volpe (sociologo ed esperto di risorse umane); figure riconosciute tra i riferimenti più autorevoli del settore, con diverse pubblicazioni e interventi pubblici. ISMO ha due anime: è un’impresa professionale e un’impresa culturale. Come impresa professionale offre formazione a 360 gradi e consulenza aziendale. I professionisti ISMO integrano, nel lavoro e nelle organizzazioni, la dimensione antropologica con quella funzionale, economica, produttiva e tecnologica. Essi affrontano con e per i clienti le questioni che riguardano il lavoro e il suo contesto, cercando armonia tra il benessere e il bellessere, tra l’efficienza e l’efficacia, nella convinzione che sono le condizioni individuali, sociali e organizzative che influenzano qualità, dignità e valore dell’umano operare. Rispetto alla complessità, ISMO, grazie a un orientamento sistemico, offre multidisciplinarietà nella lettura dei contesti e nella gestione dei progetti. Nel 2008 è stata avviata la formazione per i professionisti, in particolare gli avvocati. ISMO - impresa culturale - organizza incontri gratuiti di alto livello, master e convegni con l’obiettivo di produrre e scambiare conoscenze e competenze su temi come: lavoro, organizzazione, formazione. Gli incontri aperti al pubblico, dal nome ‘Lavori in corso’, sono dedicati di anno in anno a un tema specifico. Innovative e particolari le proposte come “Percorsi d’Autore”, un sistema di seminari avanzati tra cui spicca “l’Atelier teatrale” e “l’Atelier Filosofare”. Nel 2007 ISMO ha acquisito RIESCO, società che si occupa di metodologie attive e formazione in outdoor e nel 2008 ha acquisito SIMKI, società che offre servizi di selezione del personale, formazione professionale, ricerche-interventi organizzativi e assistenza tecnica per i finanziamenti alla formazione. ISMO partecipa a ricerche e produce studi e saggistica. ISMO è una società a responsabilità limitata, con più di 40 collaboratori, le quote sociali sono possedute da partner che vi operano professionalmente. Fa parte di network professionali a livello nazionale ed internazionale. www.ismo.org
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