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Comunicato Stampa

Strategie web marketing per le pmi: in Italia PIL in calo se non si rafforza la Banda Larga

09/05/12

Lo ha illustrato al Senato Corrado Calabrò, presidente uscente dell’Autority per le comunicazioni, fornendo un quadro molto chiaro anche per le strategie web marketing rivolte alle pmi: il ritardo nello sviluppo della banda larga nel nostro paese costa un calo del PIL tra il 1 e l’1,5%.


Tuttavia, oggi sono proprio le infrastrutture per la diffusione e lo sviluppo della banda larga tra i fattori del successo dell’economia di un paese e lo dimostra la rincorsa dell’Italia verso un’ Agenda digitale in linea con i dettami europei. A pesare sull’economia italiana sono anche i notevoli ritardi sulla media UE, che, a parte la diffusione delle tecnologie mobile, risentano di forti gap strutturali.

Nel "Bilancio di mandato 2005-2012" Corrado Calabrò ha illustrato al senato un sunto dello stato tecnologico del paese, in cui si evince la “scarsa consapevolezza delle potenzialità globali delle tecnologie della società dell'informazione; il che relega queste ultime a uno dei tanti strumenti di sviluppo economico, mentre esse possono invece dare una spallata a un sistema imballato"( fonte, Il Sole24Ore).

La scarsa consapevolezza di quanto le nuove tecnologie e il settore dell’ICT sia fattore decisivo e volano dello sviluppo economico del paese è testimoniata dal fatto che questi strumenti non sono affatto considerati, attraverso concrete azioni di sviluppo, chiave di volta della rivoluzione digitale.

“Nello sviluppo di nuove strategie web marketing rivolte alle imprese, la crescita del fattore digitale in Italia è determinate” Lo afferma, in sintonia con il bilancio appena presentato da Calabrò, anche Carmine Pappagallo, ceo di Insem SPA, società di marketing digitale che ha assistito, anno dopo anno, ai cambiamenti e alla crescita del digitale in Italia e ai relativi flussi di mercato.

“Molte iniziative in questo senso vengono spesso dal settore privato, mentre il settore pubblico dovrebbe offrire a cittadini ed aziende che operano nel marketing digitale e nell’ ICT, strumenti adeguati quali incentivi e proposte concrete di sviluppo” continua Pappagallo, sostenendo anche che “ con le sue 21 linee di banda larga fissa ogni 100 abitanti e il 4% delle pmi che vendono i loro prodotti e servizi online, l’Italia è fanalino di coda in Europa. Anche se la diffusione delle tecnologie 3G ha decretato nel nostro paese un boom di smartphone e tablet, con un’alta penetrazione di apparecchi per trasmettere in mobilità, appare chiaro dal bilancio di Calabrò che il nostro paese resta fortemente teledipendente e ancora poco sviluppato nei confronti delle tecnologie digitali”

“Eppure”, conclude Pappagallo “ il settore dell’ICT ha registrato negli ultimi 15 anni una diminuzione di prezzi finali del 33%, rispetto all’aumento generale dei prezzi del 31%, senza parlare del risparmio in termini di costi di gestione , tasse e molte altre spese ed oneri che gravano spesso come macigni sulle spalle di commercianti e imprenditori. Ben vengano, quindi, riforme strutturali nel settore ICT, per lo sviluppo della banda larga e dell’e-commerce in Italia, soluzioni tangibili e non sperimentali per allineare il nostro paese alla media UE offrendo alle pmi concrete opportunità di sviluppo”.



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