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Comunicato Stampa

Talk: l’identità del museo

11/11/11

Quattro designer internazionali si incontrano a Milano per parlare di identità visiva. La grafica per le istituzioni museali, le strategie di comunicazione per diffondere la cultura.

L’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, tra i suoi compiti ha quello di tenere aggiornata la lista dei beni che devono essere considerati un patrimonio naturale o culturale per l’intera umanità, affinché vengano correttamente conservati.
Secondo l’ultimo aggiornamento vi sono 725 siti di importanza culturale nel mondo e l’Italia è la nazione a detenerne il maggior numero (47 siti), seguita dalla Spagna (43 siti) e dalla Cina (41 siti).
Sono veramente tanti, considerando la superficie del nostro paese; alle volte viene da pensare che siano troppi. Quando si aspetta per anni che riescano a realizzare la terza linea della metropolitana a Roma, con gli scavi che si devono interrompere perché incontrano preziosi reperti, o quando si sta in coda per ore a causa delle impalcature nei centri storici… si vorrebbe vivere a New York!
Anche per l’ente dei Beni Culturali italiano non è facile occuparsi di tutti questi luoghi e i finanziamenti per i restauri e la manutenzione non bastano mai.
Come fare per farne comprendere il valore a italiani e turisti? Come incentivare le visite affinché si possano automantenere?
E’ una grande sfida occuparsi di comunicazione in questi casi, che si tratti di realizzare il sito web, il manifesto da apporre per le strade o il logo dell’evento da lanciare.
Massimo Pitis, avendo lavorato più volte per questo settore ed essendo appena uscito dal progetto “Artemisia Gentileschi”, ha deciso di organizzare una serie di incontri chiamati “TALK: l’identità del museo”. Si terranno tutti i mercoledì di novembre presso il Museo del Novecento a Milano, il tema è il design grafico per i beni culturali.
Così il prof. Pitis descrive l’iniziativa:
“In questo ciclo di conferenze sulla visual identity abbiamo invitato quattro designer di fama internazionale e con differenti percorsi professionali chiedendo loro di esporre esempi emblematici di branding ed immagine coordinata per istituzioni museali o per aziende legate alla produzione culturale. L’obiettivo è mostrare in che modo e, fino a quale punto, il progetto dell’identità visiva sia stato elemento chiave nel successo della diffusione della cultura su una scala più ampia.
Ci troveremo quindi di fronte ad alcuni tra i più brillanti esempi di come il buon design possa determinare la forza espressiva di un evento o di una mostra, creando attenzione e stimolando la curiosità. Al termine di ogni conferenza sarà possibile intervenire con domande da parte del pubblico”.
Dopo il primo incontro del 9 novembre con Leonardo Sonnoli, il secondo è per mercoledì 16 novembre, alle ore 19.00 con Roberto Maria Clemente / Bellissimo.
R.M.C. lavora nel campo della comunicazione visiva e del design. Fondatore della boutique creativa Bellissimo e dello style magazine Label, di cui è stato art director, da alcuni anni si occupa di progetti di comunicazione in ambito culturale e sociale. In campo museale e artistico ha lavorato a Torino con il Museo Egizio, il Museo d’Arte Orientale (MAO), il Museo di Arti Applicate Oggi (MIAAO), la Biennale Internazionale di Arte Giovane, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; a Dublino con l’Irish Museum of Modern Art. Attualmente sta sviluppando progetti con la Reggia di Venaria Reale, il Centro Sperimentale Arti Contemporanee, Cesac a Caraglio (Cn) e il Museo Regionale di Scienze Naturali a Torino. È anche membro del gruppo musicale d’avanguardia Larsen, e della sua filiazione XiuXiuLarsen.
Gli altri incontri in calendario:
Mercoledì 23 novembre, ore 19.00, Franklin Desclouds / “Des Signes Arts Décoratifs”, nel 2002 F.D. ha fondato, con Elise Muchir, lo studio Des Signes e ha sviluppato un business completamente dedicato a un settore in cui la grafica è una necessità: il mondo della cultura e dei musei.
A metà tra arte e know-how, la sua forma di graphic design può essere considerata vicina all'artigianato. Con l’artista condivide una forma di soggettività, impegno e coinvolgimento personale nelle sue proposte. Con l’artigiano condivide la tecnica, il senso del dettaglio e della rifinitura. L’abilità nel radicarsi nei diversi progetti ha fatto dello studio grafico Des Signes un attore forte e riconosciuto per la creazione della grafica delle istituzioni culturali. Di fronte all’evoluzione delle pratiche di musei e istituzioni culturali che adottano una forma di comunicazione legata al «brand», Desclouds sviluppa ancora, con Elise Muchir, una grafica che sottolinea la tipografia come area di ricerca e sperimentazione creativa. Lo studio Des Signes ha ricevuto nel 2010 il Golden ICONA Creativity Award per la segnaletica del Levallois Perret aquatic center. Altri progetti importanti riguardano la visual identity e la segnaletica per: il castello e domaines di Versailles, il Ministero della Cultura francese, il castello di Fontainebleau, la Réunion des Monuments Nationaux, il Palais de la découverte, Gallimard Editions.

Mercoledì 30 novembre, ore 19.00, Philippe Apeloig
P.A. è cresciuto a Parigi, dove si è diplomato alla Scuola Superiore di Arti Applicate e alla Scuola Nazionale Superiore di Arti Decorative. Dopo la laurea e un periodo di training presso Total Design ad Amsterdam, dal 1985 al 1987 ha lavorato come designer presso il Musée d’Orsay di Parigi. Nel 1988, Apeloig ha ricevuto dal Ministero per gli Affari Esteri francese l’incarico di lavorare a Los Angeles con April Greiman. In seguito, dal 1993 al 1994, è stato premiato con una borsa di ricerca e di residenza presso l’Accademia di Francia di Villa Medici a Roma. Apeloig dal 1992 al 1999 ha insegnato tipografia e graphic design presso l’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs a Parigi, e dal 1999 al 2002 presso la Cooper Union School of Art di New York City. Nel 1989 ha stabilito il proprio studio a Parigi e lavora su progetti di design come manifesti, loghi, caratteri tipografici e materiali di comunicazione per eventi culturali, editori e istituzioni. È membro dell’AGI dal 1997.



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