Tecnologia: Aulab, la coding factory per diventare web developer
Il settore digitale è già da diversi anni in espansione rapida e la richiesta di personale specializzato in ambito tech aumenta di anno in anno...
Il settore digitale è già da diversi anni in espansione rapida e la richiesta di personale specializzato in ambito tech aumenta di anno in anno. Il ritmo di crescita del comparto è tale che spesso aziende e organizzazioni faticano a trovare personale preparato per ricoprire le posizioni aperte. Si stima infatti che in Italia siano disponibili oltre 100.000 posizioni legate al settore Ict, mentre in Europa mancano più di 650.000 professionisti del settore digitale. In questo panorama è forte l’interesse per offerte formative adeguate a insegnare le giuste competenze ai futuri professionisti del mondo tech, che avranno poi davanti a loro ottime prospettive di carriera. Tra i diversi enti nel mercato dell’edutech spicca Aulab, la prima coding factory italiana. Fondata nel 2014 da Davide Neve e Giancarlo Valente, Aulab è la prima coding factory in Italia. È nata appunto con l’obiettivo di formare professionisti che possano andare a colmare il gap tra la necessità di adeguamento alla trasformazione digitale delle aziende e la mancanza di competenze informatiche adeguate tra chi cerca lavoro. Rispetto ai tradizionali corsi universitari in Informatica o Ingegneria, Aulab ha un approccio fortemente pratico che mira a fornire conoscenze nei linguaggi di programmazione più richiesti in tempi ridotti, accelerando così l’ingresso nel mercato del lavoro. Attraverso i corsi di programmazione Aulab si apprende infatti a scrivere codice in tre mesi, per poter poi avviare una carriera nell’ambito dello sviluppo web. Dal 2014 a oggi, il bootcamp Hackademy ha superato le 72 edizioni e ha formato più di 10.000 studenti, con un tasso di assunzione entro 90 giorni del 95%. I background dei partecipanti al corso sono vari: ci sono sì persone che partono da studi in campo STEM, ma la maggior parte non ha esperienza pregressa di informatica e arriva dal settore dei servizi. In seguito alla pandemia, in particolare, numerose persone precedentemente impiegate in ristoranti, hotel o negozi si sono rivolte ad Aulab per riqualificarsi in un settore economico promettente come quello della programmazione. Gli studenti dei corsi Aulab hanno la possibilità di svolgere tutte le attività a essi legate completamente online, a partire dalle pratiche di iscrizione fino all’utilizzo della piattaforma integrata di recruitment dopo la fine degli studi. Questo approccio innovativo fa di Aulab un’opzione formativa accessibile, con una flessibilità maggiore rispetto ad altri percorsi di studio. A questo contribuisce inoltre la possibilità di accedere a soluzioni di pagamento personalizzate attraverso finanziamenti su misura per le esigenze dei singoli studenti. Le partnership con più di 300 aziende instaurate da Aulab forniscono poi a chi completa il bootcamp Hackademy un canale di contatto privilegiato con possibili datori di lavoro interessati ad assumere sviluppatori web junior. Inoltre, agli studenti è offerto il supporto diretto di un mentor per prepararsi ai colloqui di lavoro in modo ottimale, aumentando così la possibilità di trovare un impiego entro pochi mesi dalla fine del corso.
Formare i web developer di domani
Accessibilità e supporto per gli studenti
Nell’ottica di rendere più accessibile a tutti la professione di programmatore web, Aulab collabora anche con SheTech per favorire l’avvicinamento di un numero maggiore di donne e ragazze al mondo del coding. Si punta così a ridurre il divario di genere nel settore della tecnologia, che oggi è ancora molto ampio nel nostro Paese.
Restando attenti alle evoluzioni del mercato e alle necessità in continuo mutamento delle aziende, ad Aulab ci si impegna per insegnare a utilizzare i linguaggi di programmazione e gli strumenti tecnologici più richiesti sul mercato del lavoro. Si punta così a contribuire a un aumento dell’occupazione in Italia, seguendo i cambiamenti portati dalla digitalizzazione.