Terapia Complementare Enzimatica (Citozym) nei soggetti diabetici
Un elevato consumo di zucchero è stato messo in relazione con una serie di patologie o di condizioni metaboliche che possono contribuire allo sviluppo di malattia. Tra le prime, ad esempio, l’obesità, il diabete di tipo 2 (per le quali concorrono in modo preponderante anche sedentarietà e alimentazione sregolata in genere) e le patologie cardiovascolari mentre tra le seconde l’insulino-resistenza e la steatosi epatica (fegato grasso).
Il legame fra diabete e zucchero è acquisizione antichissima: se ne ritrova traccia nella letteratura sanscrita fin dal sesto secolo prima di Cristo, quando nel Sushruta Samhita e nel Charaka Samhita, antichi testi ayurvedici, troviamo scritto che l’urina di pazienti con poliuria è appiccicosa e “sa di miele”. Due millenni dopo il medico inglese Mathew Dobson (1735-1784) sperimentò che disidratando l’urina di pazienti diabetici si otteneva un residuo simile allo zucchero grezzo per aspetto e sapore. Anche il siero da sangue diabetico risultava dolciastro.
La proibizione o limitazione di zuccheri divenne quindi una norma, anche se non tutti gli zuccheri risultano “diabetogeni”: più importante risulta oggi l’attenzione al cosiddetto “Indice glicemico”, cioè la velocità con cui il valore della glicemia aumenta in risposta all’assunzione di zuccheri.
L’indice glicemico è indicato in percentuale, con valore che esprime il rapporto di velocità di aumento della glicemia: in riferimento al glucosio (valore 100), se uno zucchero (o un alimento in genere) presenta indice glicemico di 50, significa che è in grado di aumentare la glicemia a velocità dimezzata. Così, ad esempio, il fruttosio presenta indice glicemico di 23 basso se confrontato al 100 del glucosio o al 57 del saccarosio.
L’Indice insulinico è un altro parametro importante in Diabetologia: misura la produzione di insulina in risposta all’ingestione di un qualsiasi alimento. Con questa premessa riteniamo importante fare chiarezza sulla possibilità di impiego di preparati biodinamici, frutto della ricerca italiana (Citozeatec Srl), base della TCE (Terapia Complementare Enzimatica), non solo in termini di possibile controindicazione durante il trattamento di patologie diverse dal diabete in soggetti diabetici ma, addirittura, quale trattamento di terreno della stessa patologia diabetica, come peraltro implicito per la disponibilità di specifici e sperimentati protocolli.
Questi preparati, ascrivibili alla categoria degli Integratori alimentari (IAB: Integratori Alimentari Biodinamici) hanno una composizione, in prima lettura, fondamentalmente zuccherina, ma si deve tenere presente che si tratta di zuccheri naturali ottenuti per conversione enzimatica sequenziale a ciclo continuo da amido di mais (rigorosamente non OGM) e che i preparati che li contengono sono di fatto “modulatori enzimatici” in grado di:
1. FORNIRE SUBSTRATI PRONTAMENTE RICONOSCIBILI (“memoria sterica”) da una serie di enzimichiave delle principali vie metaboliche cellulari, con particolare tropismo verso i mitocondri, al fine di sostenere e mantenere, attraverso un innalzamento dinamico delle attività catalitiche, la continuità dei vari cicli e conseguentemente ottimizzare il metabolismo cellulare;
2. RENDERE BIODISPONIBILI COENZIMI, cofattori ed eventuali prodotti sinergici (amminoacidi, acidi carbossilici), indispensabili per la catalisi enzimatica e per il potenziamento di specifiche attività metaboliche;
3. MODULARE LE REAZIONI DI OSSIDORIDUZIONE, essenziali non solo per la produzione e l’immagazzinamento dell’energia all’interno della cellula (trasferimenti bi-elettronici) ma anche per le risposte adattative (difesa, gestione d’informazioni) attraverso le specie reattive (trasferimenti mono-elettronici).
Quindi i preparati biodinamici non solo risultano tranquillamente somministrabili a soggetti diabetici il cui problema è essenzialmente la ridotta possibilità di utilizzo immediato di alcuni zuccheri ma, proprio per la capacità di attivazione veloce di vie enzimatiche deputate al metabolismo mitocondriale, rappresentano una strategia complementare “etiopatogenetica”, in grado anche di affrontare le frequenti problematiche di “crisi di fatica”, tipiche del soggetto diabetico, dovute in gran parte alla glicazione dell’emoglobina e alla ridotta deformabilità eritrocitaria presente in questi soggetti, che contribuisce a ridurre l’efficacia del metabolismo degli zuccheri.
Una sola raccomandazione: il glicogeno e i cataboliti depositati nel tempo in vari organi comporteranno nella fase iniziale un possibile innalzamento glicemico transitorio, proporzionale alla riattivazione enzimatica, di cui il medico dovrà tener conto, senza sospendere la terapia complementare enzimatica ma solo eventualmente riducendone la posologia, fino a normalizzazione glicemica.
CITOZEATEC è una Azienda nata nel 2006 che utilizza le più avanzate Biotecnologie Industriali a Conversioni Enzimatiche sequenziali per produrre i propri Integratori Alimentari che vengono definiti Biodinamici grazie alla loro capacità di favorire i metabolismi bio-energetici intracellulari (Ciclo di Krebs, Glicolisi, Gluconeogenesi, Ciclo dell'Urea, ecc.) che sono fondamentali per tutti gli altri metabolismi della cellula.
L'esperienza di oltre trent'anni di lavoro del Responsabile della Ricerca & Sviluppo nel campo delle biotecnologie delle conversioni enzimatiche in sequenza, costituisce il know-how alla base delle ricerche che hanno portato ad identificare gli enzimi e sviluppare sia le sequenze enzimatiche che le particolari condizioni di reazione, che "copiando" le medesime sequenze biologiche della cellula umana hanno permesso di "costruire" i substrati che gli enzimi cellulari sono in grado di riconoscere ed utilizzare per liberarsi di eventuali antagonisti presenti nei loro siti attivi, ed essere nuovamente disponibili per le sintesi metaboliche enzimatiche necessarie alla cellula umana.
Le ricerche di base, condotte principalmente presso l'Università di Tor Vergata (Roma) dal 2010 in modo continuativo, mettono in evidenza una serie di dati che tendono a confermare questa particolare predisposizione degli Integratori Biodinamici di "entrare in comunicazione biochimica" con i metabolismi intra-cellulari. Tutto questo rende realistica la possibilità di favorire una efficace regolazione dell'omeostasi (dinamica) dell'organismo umano in situazioni metaboliche più o meno compromesse, o in momenti di maggior richiesta di attività metabolica energetica come avviene nell’attività sportiva a vari livelli.
CITOZYM è il prodotto di punta di Citozeatec, alla base dell’Integrazione nutraceutica Biodinamica e che agisce in sinergia con tutti gli altri Integratori Citozeatec. Di particolare importanza, in CITOZYM è la tipologia e conformazione della struttura degli zuccheri, esosi e pentosi, in grado di favorire sia i metabolismi energetici che le esigenze derivanti dalla sintesi di nucleotidi e nucleosidi (attività DNA e RNA mediata).
Le ricerche di base in vitro e in vivo* hanno confermato l’aumento dell’attività metabolica mitocondriale con aumento della sintesi di ATP, il miglioramento del consumo del glucosio a livello aerobico, una riduzione della trasformazione di piruvato ad acido lattico, un rapido abbassamento dello “stress ossidativo” da ROS (radicali liberi) per innalzamento delle attività enzimatiche dei processi antiossidanti (SOD, CAT, GSH), con effetto rinforzante sull’attività dei monociti che giocano un ruolo chiave nel sistema immunitario.
Citozym è stato conformazionato dalla sequenza di enzimi simili a quelli presenti nei cicli metabolici delle cellule naturali (eucariote). Nell’evento catalitico gli enzimi hanno infatti donato al Citozym e a tutti i prodotti della linea Citozeatec l’informazione biologica delle proteine, dette enzimi. Citozym, quindi, è una sostanza energetica (esoergonica) munita di informazione a cascata degli enzimi impiegati nelle conversioni catalitiche.
La qualità del prodotto è determinata sia dai tempi di permanenza a contatto con l’enzima, sia dal numero di popolazione di enzimi immessi nei reattori biologici, differenti in ogni reattore, così da ottenere le giuste memorie ed essere riconosciuto dagli enzimi della cellula a pari dinamismo. Una facile riprova che Citozym e tuttti i prodotti della sua specie sono ricchi di questa memoria specifica delle cellule si ha spalmando un po’ di prodotto sulle mani; con grande sorpresa si scopre l’aumento del sistema emodinamico (proteine, linfa, sangue ecc.). Questo permette a Citozym di far collidere immediatamente le eventuali tossine in circolazione, opsonizzare i corpi estranei compresi gli antigeni e trasportarli verso i siti di eliminazione.
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