SICUREZZA INFORMATICA
Comunicato Stampa

Terrorismo, per il Regno Unito i giornalisti sono un pericolo

23/01/15

L'era del Grande Fratello è arrivata: l'agenzia di sicurezza inglese GCHQ dopo aver intercettato 70 mila email ha catalogato i giornalisti come criminali.

FotoIl mondo in cui viviamo è molto curioso. I politici denunciano ogni giorno l'illegalità di Internet e polemizzano con la protezione dei dati personali che impedisci l'utilizzo di backdoor per spiare le nostre conversazioni. E adesso tocca al Regno Unito.
El numero uno dell'Intelligence britannica, John Sawers (MI6) ha infatti fatto la seguente dicharazione, dopo i fatti di sangue che hanno interessato la revista satirica francese Charlie Hebdo:
"Per poter frenare il terrorismo dobbiamo poter spiare l'innocente".
Ciò che è chiaro è che esiste una grande divisione, tra gli utenti di Internet e del mondo delle comunicazioni: una parte considerano giusto e naturale che la libertà individuale debba prevalere sugli interessi statali, un'altra parte di persone credono che, dinanzi alla minaccia concreta di atti violenti e terroristici, sia adeguato e giustificato un controllo radicale delle agenzie governative sin al di dentro della nostra intimità.

Ecco allora i risultati della nostra ultima inchiesta in cui abbiamo chiesto ai partecipanti: "Saresti disposto a rinunciare alla tua privacy per aiutare il Governo a lottare contro il terrorismo?". Ecco le risposte:

Inchiesta privacy Migliori Antivirus

Dall'11 settembre 2001, è sotto gli occhi di tutti il fatto che molti politici si sono quasi approfittati della situazione. Approfittare della paura e il timore di possibili attacchi futuri ha permesso loro di compromettere i diritti dei cittadini senza limiti (o quasi...).

All'improvviso ci siamo trovati tutti sotto controllo, la nostra vita, sia privata che professionale.

La supervisione in massa delle comunicazioni, organizzata nel Regno Unito dal GCHQ (Government Communications Headquarters, in italiano Quartier generale del governo per le comunicazioni) ha permesso di filtrare migliaia di email di giornalisti sia inglesi che americani e di grandi network informativi, come dimostrano alcuni documenti prodotti dal famos ex agente della CIA, Edward Snowden.

Email della BBC, Reuters, The Guardian, New York Times, Le Monde, The Sun, NBC o Washington Post sono state violate e registrate dagli esperti informatici della GCHQ e condivisi nella intranet dell'agenzia come parte di una verifica sul mondo del giornalismo.

La potenza dello spionaggio 'preventivo'

Parliamo di circa 70.000 email raccolte dall'organismo di spionaggio in appena 10 minuti, in una giornata di novembre del 2008, tutte assorbite attraverso la connessione a fibra ottica messa sotto monitoraggio dall'agenzia.

Tra le varie comunicazioni, sono state registrate email interne degli organismi di stampa però non sappiamo se tale numero e le 'vittime' siano state scelte a caso o in base ad una precedente analisi.

Tutto ciò mostra come sia stato violato in modo assoluto il diritto alla privacy dei cittadini, alcuni di altri paesi, con la promessa di una protezione preventiva rispetto a qualcosa di intangibile e sconosciuto... Un fantasma o, per meglio dire, lo spettro di qualcosa di spaventoso che autorizza le agenzie a fare ciò che vogliono. Adesso siamo nel 2015 e i sistemi di controllo di dispositivi e reti sono ancora più evoluti, immaginatevi quindi altri numeri e dati.

La sede del GCHQ britannico

Il Grande Fratello di Orwell è già al lavoro

Inutile mentire: siamo già tutti sotto controllo. Le autorità potranno sicuramente prevedere e prevenire, speriamo, attacchi terroristici ma potranno fare molto altro.

Dove finiscono tutti i nostri dati, le email, le conversazioni registrate? Saranno usate come mezzo di pressione sociale e politica? In che mani finiranno?

Una cosa è certa: i governi, invece di obbligare i cittadini a rinunciare ai propri diritti e alla privacy, dovrebbero iniziare a capire che il terrorismo è qualcosa che, per natura, è impossibile da eliminare. Per quante organizzazioni o gruppi si riescano a intercettare e bloccare, la capacità di mimetizzazione di queste persone è altissima e inoltre, una volta appurato che il controllo digitale sui cittadini avviene in modo totale, saranno capaci di utilizzare altri strumenti e piattaforme per esulare tali controlli.

E in mezzo, purtroppo, rimarrà il cittadino medio, che forse verrà svegliato di notte dagli SWAT e chiamato a testimoniare per aver cenato in un ristorante arabo.

Esageriamo? Figuratevi che dopo la sua operazione di spionaggio, la GCHQ ha catalogato i giornalisti come potenziali minacce per la sicurezza, assieme ad hacker e terrosisti, come si legge in un documento segreto che fu inviato ai dirigenti dell'esercito britannico:

"I giornalisti e reporter di tutti i media rappresentano una minaccia potenziale per la sicurezza".

E inoltre:

“In particolare il maggiore pericolo va cercato tra i giornalisti specializzati in tecniche di auto difesa della privacy, utilizzate sia in difesa propria che nel trattare tematiche di pubblico interesse".



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Comunicazione Web
Responsabile account:
Alessandro Elia (Redattore)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere