ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

“Testimonianze.1” nuovo appuntamento sui moti di Reggio del ‘70

01/07/21

Reggio Calabria: incontro da remoto con il Circolo Culturale “L’Agorà” sulla Rivolta del 1970. Il sodalizio culturale reggino con il tema “Testimonianze.1” continua la serie di conversazioni su quella che è stata definita la rivolta urbana più lunga dell’Italia repubblicana.

FotoIl Circolo Culturale “L’Agorà” organizza un nuovo incontro da remoto che darà inizio ad una serie di conversazioni relative ai moti del 1970 di Reggio Calabria. La nascita delle Regioni nel 1970 provocò a Reggio Calabria manifestazioni di piazza per rivendicare il capoluogo, conteso a Catanzaro. Quel che avvenne in riva allo Stretto è considerata come la rivolta urbana più lunga che la storia della nostra repubblica ricordi, con migliaia di feriti, arresti, diverse vittime sia tra i civili che tra le forze dell’ordine. Il rapporto alla Città da parte del Sindaco Piero Battaglia, l’occupazione della Stazione Centrale, la violenta reazione da parte delle forze dell’ordine nei confronti dei manifestanti, il primo caduto nel corso della seconda giornata di sciopero cittadino caratterizzata da durissimi scontri tra scioperanti e forze dell’ordine. Otto lunghi mesi di guerriglia che lasciarono sul campo diverse vittime, migliaia tra feriti ed arresti, denunce, danni per miliardi di vecchie lire.Il motivo scatenante della rivolta è, solo all’apparenza, banale: la sottrazione a Reggio Calabria del titolo di capoluogo della regione.L’Italia si stava avviando, con grande ritardo, ad attuare l’ordinamento regionale previsto dalla Costituzione: fra il 1968 e il maggio 1970 erano state emanate le leggi circa l’elezione dei consigli regionali e la relativa copertura finanziaria. Le prime avvisaglie a riguardo la questione del capoluogo risalgono al 1947, quando la Città dello Stretto (attraverso vari incontri dei propri rappresentati istituzionali) ne indicava le motivazioni storiche a riguardo la candidatura a capoluogo regionale.La causa della rivolta fu la scelta del Governo di indicare la città di Catanzaro come sede del capoluogo regionale calabrese, scelta che si basava sul fatto che Catanzaro era sede della Corte d’Appello e di altri uffici regionali, ma Reggio, a sua volta, era sede di numerosi altri uffici regionali tra i quali Compartimento delle Ferrovie dello Stato, che estendeva la sua competenza sino a Sapri, in provincia di Salerno.Il 7 giugno 1970 in Italia si vota per la prima volta per costituire i consigli delle regioni a statuto ordinario. La sede di convocazione di quello calabrese è incerta, poiché in Calabria non vi è accordo in merito al capoluogo regionale. Per questo, la presidenza del Consiglio dei ministri emana il 23 giugno 1970 una circolare in cui chiarisce che, ove non sia determinato il capoluogo, l’assemblea si sarebbe riunita nella città sede di Corte d’Appello e dunque dell’ufficio elettorale centrale. Da parte reggina si contesta la legittimità di un tale provvedimento. Si avanza la richiesta al parlamento di colmare la lacuna legislativa, indicando formalmente tutti i capoluoghi di tutte le regioni. Le rimostranze reggine rimangono inascoltate e il 27 giugno si insedia a Catanzaro, unica sede autonoma di corte d’Appello, il commissario del governo, dottor Mario Gaia, incaricato di vigilare sulla costituzione del nuovo ente.A far data dal 2000, in occasione del trentennale della Rivolta di Reggio, il Circolo Culturale “L’Agorà” si è reso promotore di diversi momenti di riflessione su tale periodo storico, proponendo un ciclo di incontri aventi come tema “Reggio 1970-2000: trent’anni dopo” che si articolò durante l’arco di cinque giornate dedicate alla ‘Protesta’ di Reggio”. Quelle giornate di studio hanno rappresentato un momento di riflessione, vista anche la presenza di diverse anime e distinti orientamenti politici, ed in quella occasione scaturì l’idea del museo della Rivolta, successivamente altri incontri sono stati organizzati dal Circolo Culturale “L’Agorà. La prossima conversazione organizzata dal sodalizio culturale reggino, nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data dal 2 luglio.



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