Tommaso Mattei completa la Seven Serpents 2025: 850 km di resistenza e determinazione
L’atleta del Cykeln Team conclude in meno di quattro giorni una delle prove di bikepacking più impegnative d’Europa, guadagnando la 30ª posizione assoluta dopo una cavalcata tra Slovenia, Croazia e Italia.
Con un tempo finale di 3 giorni, 20 ore e 23 minuti, Tommaso Mattei ha portato a termine la Seven Serpents 2025, chiudendo al 30° posto assoluto. Una prova straordinaria per l’atleta grossetano del Cykeln Team, che ha percorso 850 chilometri e affrontato oltre 16.000 metri di dislivello in completa autosufficienza. Da Lubiana a Trieste, passando per le montagne slovene, le isole croate e i sentieri dell’Istria, Mattei ha affrontato uno dei percorsi gravel più suggestivi e duri del panorama europeo.
Un’avventura estrema, tra natura selvaggia e forza mentale
La Seven Serpents non è solo una gara: è un viaggio solitario e impegnativo, senza supporto esterno, dove ogni ciclista deve contare solo sulle proprie gambe, la propria testa e la capacità di adattarsi. Tommaso ha preso il via il 18 maggio, coprendo 180 km nella prima giornata nonostante le condizioni meteo avverse e le dure salite iniziali. Il secondo giorno ha raggiunto l’isola di Krk, al km 392, mantenendo un ritmo costante e una grande lucidità mentale. Nelle ultime 24 ore, ha messo in atto una straordinaria rimonta, risalendo quasi 20 posizioni e chiudendo la gara con energia e determinazione.
Una seconda vita sportiva su due ruote
Classe 1979, originario di Grosseto e residente a Monsummano, Mattei ha alle spalle una carriera nell’atletica leggera, specialità lancio del disco, dove ha raggiunto risultati di livello nazionale con un personale di 57,10 metri e un titolo italiano Under 23. Dopo aver lasciato l’atletica, ha trovato una nuova dimensione nel ciclismo, partecipando a grandi eventi off-road come il Tuscany Trail e la Traka, dove ha affinato le sue doti di resistenza e gestione della fatica.
L’arrivo a Trieste: simbolo di una sfida vinta
Il traguardo di Trieste rappresenta molto più di una linea d’arrivo: è il simbolo della rinascita sportiva di un atleta che ha saputo reinventarsi, superare i propri limiti e affrontare la solitudine e le difficoltà del viaggio con coraggio e passione. Una storia di fatica, libertà e resilienza che incarna perfettamente lo spirito del bikepacking.