ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Tosca, l'opera di Giacomo Puccini, offerta anche ad un pubblico giovane

07/03/12

Con il biglietto al costo di soli 10 euro per i minori di 26 anni il Teatro Comunale di Firenze apre ai giovani. Un'opportunità da coltivare offrendo loro anche una rilettura critica di questa complessa forma di spettacolo.

Assai interessante per complessità il secondo titolo operistico scelto dal Comunale nella stagione 2012, Tosca,nello storico e apprezzato allestimento di Mario Pontiggia, con scene e costumi di Francesco Zito; dal podio Daniel Oren ha diretto i complessi artistici del Maggio Musicale Fiorentino. Sono stati scelti artisti fra i più applauditi sulla scena internazionale: Martina Serafin e Hui He nel ruolo principale (Floria Tosca), mentre Alberto Mastromarino e Ambrogio Maestri si alternano nei panni del mefistofelico Barone Scarpia. Il ruolo di Mario Cavaradossi è interpretato da Piero Giuliacci, eccetto il 22 febbraio, quando ha cantato Alfred Kim.

Il dramma si svolge nella città eterna fra la Chiesa di Sant’Andrea della Valle, Palazzo Farnese e Castel Sant’Angelo. Siamo a Roma, nel contesto della Prima Repubblica Romana, all’apoteosi dell’ascesa napoleonica in Europa (anno 1800, vittoria di Marengo sugli Austriaci).
La complessa trama comprende passioni domestiche ed intime, come nel duetto iniziale fra Mario Cavaradossi e Floria Tosca (atto I ‘non la sospiri la nostra casetta?’’), corruzione (‘a donna bella non mi vendo a prezzo di moneta’), rabbia, complotto (‘come facemmo con il Conte Palmieri’) e vendetta (‘e avanti lui tremava tutta Roma’) nell’atto del Barone Scarpia (il II), ambientato a Palazzo Farnese. Per raggiungere la struggente melanconia di un cielo stellato contemplato da un condannato a morte (‘e lucevan le stelle’)nell'atto III, a Castel Sant’Angelo.
Gli eventi, ispirati al dramma di Victorien Sardou (1887).oscillano fra potere-paura e pathos amoroso, costringendo Puccini ad una definizione musicale “obbligata” di storia e protagonisti. Per esprimere la malvagità, minaccia immobile ed informe,con caratteri di impassibilità e ripetitività, il linguaggio musicale di Tosca si sottrae all'armonia tonale e cromatica. Il “tema di Scarpia”, con cui inizia l'opera, presenta tre accordi non correlati(si bemolle maggiore, la bemolle maggiore, mi maggiore). Per tutta l'opera, fino a metà del terzo atto, questa cellula tematica viene riproposta nella sua drammatica evocazione di staticità disumana. Il personaggio Floria Tosca ha grande potere attrattivo su ogni soprano sensibile al fascino e all'impegno dei grandi ruoli, ma è un banco di prova severo perché richiede capacità di attrice e di cantante non comune. L'interprete deve sostenere un canto concitato, nervoso, altisonante, con cambi di registro convulsi e stentoree declamazioni.”Tosca è un'opera che richiede una donna ultra drammatica”, ammetteva lo stesso compositore, aggiungendo che “... non avrà mai l'interpretazione che le è dovuta!” Ricordiamo che Puccini si era accostato a questo dramma vedendo la pièce teatrale interpretata dalla leggendaria attrice Sarah Bernard (Parigi, Théatre de la Porte-Saint-Martin, 24 novembre 1887)
Mai come in Tosca ci si rende conto della difficile interazione di variabili quali voce umana, resa orchestrale, sceneggiatura, scenografia e trama, necessarie per riproporre validamente nell'oggi ciò che è stato pensato nel passato.
L'efficacia teatrale di quest'opera è indiscussa, ma per il risultato musicale vi sono da sempre perplessità da parte dei critici . Il pubblico, da parte sua, approva calorosamente parti quali le due arie del tenore, ilTe Deum, la preghiera di Tosca, il duetto del terzo atto, deliziose, come solo Puccini sa fare, ma spesso riserva un'accoglienza tiepida ad altre, forse perché colto di sorpresa dalla mancanza,nell'opera, di un tessuto orchestrale continuo. Manca una trama musicale che sia ripresa con ampliamenti da un episodio all'altro, come Puccini ci aveva magistralmente abituato nelle sue precedenti composizioni. L'invenzione musicale è come frantumata, nel passare da una scena alla successiva. Viene da pensare che ciò sia da imputare al suo essersi ispirato ad un romanzo fortemente definito, che può aver reso il musicare troppo descrittivo, mentre nella musica il vero godimento scatta in chi ascolta quando l'immaginazione simbolica prevale sulla descrizione.

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Lucia Evangelisti
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