SOCIETA
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Un autunno difficile

17/07/08

La preoccupazione dei Sindacati Campani.

IL SINDACATO È PREOCCUPATO:

“SARÀ UN AUTUNNO DIFFICILE!”




di: Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco.


Sollecitati dal Corriere del Mezzogiorno, i segretari della Cgil,Cisl e Uil della Campania hanno rilasciato una serie di dichiarazioni preoccupate sul futuro economico e sociale della nostra Regione.

Il primo commento che ci è venuto da fare è stato: ” Finalmente, se ne sono accorti anche loro!” Abbiamo più volte sottolineato in questi nostri articoli la scarsa presenza dei Sindacati nelle vicende, sempre più complesse e drammatiche, della nostra Regione; e salutiamo pieni di speranza queste prese di posizioni.

Ci sentiamo in dovere di fare alcune considerazioni in proposito: la prima riguarda il merito delle dichiarazioni riportate dal giornale che dimostra che le tre sigle sindacali non hanno una posizione congiunta, anzi, in alcune parti divergono abbastanza e questo non ci sembra positivo.

La seconda e che nessuno dei tre Segretari generali propone percorsi definiti per contrastare la crisi, se non rinviare ad altri le azioni e gli interventi che dovrebbero essere attivati.

Le contraddizioni negli interventi dei tre segretari sono evidenti: infatti, Cerrito sottolinea il raddoppio delle ore di Cassa Integrazione erogate nella Regione, mentre Rea parla di ricorso allo straordinario da parte dei lavoratori per arrivare alla fine del mese. Queste affermazioni appaiono divergenti e se pur contradditorie, se rispondessero alla verità ci troveremmo di fronte ad una crisi che colpisce solo dei settori produttivi, mentre in altri settori è talmente elevata la richiesta del mercato che occorre fare ricorso ad ore di lavoro straordinario. Se fosse così ci troveremmo di fronte ad una crisi congiunturale che può modificare gli assetti produttivi della Regione, ma che consolida la crescita in comparti produttivi nuovi e che reggono meglio la competizione sul mercato internazionale.

Come abbiamo visto più volte, la crisi economica incide sulla crescita e tutti i settori ne risentono, compreso quello del turismo e del commercio, per i noti motivi della crisi dei rifiuti e per gli aumenti dei prezzi .

Mentre rimane sospesa tra i tre dirigenti sindacali la corretta interpretazione della crisi, anche in merito alle iniziative da attivare, Cerrito chiede un tavolo di lavoro congiunto a Bassolino, mentre Gravano della Cgil, pensa ad una vertenza che trovi nel Governo il referente delle rivendicazioni dei lavoratori e dei pensionati.

Sinceramente dal sindacato in Campania ci saremmo aspettati di più! Di fronte al documento presentato da Mariano D’Antonio, prendendo in considerazione i dati Istat e le analisi dello Svimez e della Banca d’Italia, ci saremmo aspettati una riunione delle Segreterie dei tre sindacati confederali, che dopo una approfondita discussione, raccolta e sintetizzata in un documento congiunto, dava una interpretazione della crisi e strutturava una piattaforma fatta di obbiettivi da raggiungere seguendo delle priorità e rispettando i tempi di maturazione per gli interventi a più lungo respiro.

Sono anni che aspettiamo che il sindacato in Campania torni ad essere un protagonista dello sviluppo e della democrazia. Invece abbiamo dovuto registrare divisioni tra le tre organizzazioni ed un basso profilo di iniziativa, ma soprattutto una scarsa volontà di approfondimento delle continue mutazioni delle condizioni economiche della Campania.

Come è possibile non vedere tutto quello che è avvenuto e sta avvenendo a Napoli e nella Regione. Oltre al dramma della spazzatura, il debito della Sanità che ha raggiunto e superato i 9 miliardi di euro; mentre non venivano spesi oltre un miliardo e mezzo di euro disponibili sui finanziamenti europei, contemporaneamente alla perdita di migliaia di posti di lavoro ed alla nuova emigrazione intellettuale che coinvolge i nostri giovani .

L’autunno sarà difficile e questo è chiaro a tutti, dobbiamo solo sperare che cresca un grande e civile movimento di lavoratori e cittadini, che faccia crescere la proposta politica e sociale necessaria ad avviare la crisi verso un percorso di nuova crescita che definisca uno sviluppo diverso per il Sud e la Campania in particolare.

Solo con una crescita di questo tipo è possibile tornare a vedere un Sindacato impegnato e presente nella società protagonista della democrazia e dello sviluppo.

Per il momento dobbiamo solo prendere atto che i tre segretari regionali sono preoccupati. E’ un po’ poco, ma di fronte alle divisioni passate, lo consideriamo un buon auspicio per il futuro.



Napoli,16/07/08


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