SOCIETA
Comunicato Stampa

Un libro cambia la vita

11/09/14

Settembre coincide con la riapertura delle scuole e se nell’Europa occidentale il 96% dei bambini arriva al 4 grado di istruzione e raggiunge il parametro minimo di apprendimento con la lettura, in Africa sub-sahariana solo i 2/5 di bambini raggiungono il 4° grado scolastico e sanno leggere. Per quanto riguarda la situazione dell'istruzione femminile l’Africa ha il più alto tasso di bambine che non vanno a scuola o non terminano la loro istruzione primaria: il 52% di bambine senza istruzione vive nell’Africa sub-sahariana.

Settembre coincide con la riapertura delle scuole: i primi a inaugurare l’anno scolastico sono stati i bambini di Bolzano che sono tornati tra i banchi l’8 settembre, il 12 settembre sarà il turno degli scolari lombardi e così via percorrendo tutto lo stivale. In questi mesi estivi i genitori si sono dedicati alla ricerca, a volte disperata, dei testi scolastici, hanno accontentato i figli con gli ultimi griffati zainetti e astucci che a ogni inizio stagione scolastica affollano gli scaffali dei supermercati e delle cartolerie. Nell’Europa occidentale, come negli Stati Uniti, il 96% dei bambini arriva al 4 grado di istruzione e raggiunge il parametro minimo di apprendimento con la lettura. Ma se andiamo al di là del Mediterraneo la situazione si ribalta: solo i 2/5 di bambini in Africa sub-sahariana raggiungono il 4° grado scolastico e hanno le minime basi di apprendimento: l’Africa ha il più alto tasso di bambine che non vanno a scuola o non terminano la loro istruzione primaria: il 52% di bambine senza istruzione vive nell’Africa sub-sahariana e 4 su 5 bambine non hanno un’educazione formale. Dei 650 milioni di bambini in età scolare, nel mondo, almeno 250 milioni non hanno basi nel leggere né nel far di conto; di questi almeno 120 milioni non sono mai andati alla scuola primaria o ne hanno una breve esperienza. I restanti 130 milioni frequentano la scuola per almeno 4 anni, ma non arrivano ad acquisire le minime basi di apprendimento.
In Africa le bambine vengono lasciate a casa per un insieme di fattori: lavori domestici, mancanza di mezzi finanziari, matrimoni prematuri. E quando riescono a frequentare la scuola, non hanno materiali scolastici, non possono comprare l’uniforme e i libri e si trovano a dover affrontare quei “balzelli” non ufficiali imposti dagli insegnanti e dal personale scolastico.
“L’istruzione è lo strumento per dare un progetto di salvezza alle bambine” – sottolinea il Direttore Nazionale di Plan Italia, Tiziana Fattori – “infatti, in uno studio di Plan, emerge che le ragazzine senza istruzione hanno tre volte più probabilità di sposarsi prima della maggiore età di coloro che hanno finito la scuola secondaria. Inoltre i benefici derivanti dall’istruzione delle bambine sono dimostrati da una serie di studi sia in termini di aumenti in percentuale del PIL nazionale sia nel contributo dato dalle madri istruite nel far uscire le proprie famiglie dalla povertà”.
Plan Italia (www.plan-italia.org) si batte per un futuro migliore dells bambine e con la campagna Because I am a Girl – sostenuta da Malala – ha l’obiettivo di dare un’istruzione di qualità di almeno 9 anni a 4 milioni di ragazzine.

A disposizione storie (con foto) di bambine africane sul tema dell'istruzione.

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