Unified Communication & Collaboration
Il 17 ottobre 2012 a SMAU, ANFoV ha presentato i risultati dell’osservatorio “Unified Communication & Collaboration”
Achille De Tommaso, Presidente ANFoV, ha introdotto l’osservatorio, sottolineandone l’importanza in un momento in cui le aziende non possono più fare a meno di integrare le applicazioni di telecomunicazione all’interno dei propri processi produttivi. Tutto ciò comporta da un lato la necessità di nuovi investimenti, dall’altro la possibilità di sviluppare nuovi servizi e migliorare la governance aziendale.
Claudio Chiarenza, Responsabile dell’Osservatorio, Consigliere e Membro del Comitato Strategico ANFoV, ha guidato i lavori, introducendo gli ospiti e specificando i contenuti dell’osservatorio giunto ormai alla sesta edizione.
Daniela Rao, Vicepresidente ANFoV, Tlc Research Director IDC Italia, ha delineato lo scenario di mercato dell’Unified Communication & Collaboration e le previsioni al 2015.
Il parco italiano dei devices, attraverso i quali passano tutte le comunicazioni aziendali, è costituito oggi da 40 milioni di oggetti. La tendenza, per i prossimi anni, è per una progressiva sostituzione dei telefoni basic-mobile con gli smartphone, una crescita moderata dei tablet e una stabilità dei telefoni fissi che rimarranno nelle aziende con linee dedicate.
Daniela Rao evidenzia che sta cambiando l’uso che si fa dei terminali, usati non solo per comunicare ma anche per collaborare. Si sta assistendo ad un approccio evolutivo nelle comunicazioni da parte degli imprenditori e ciò porterà un aumento degli investimenti.
Per quanto riguarda la domanda di UCC, il valore della spesa delle aziende italiane è oggi di 200 milioni di euro. Il valore include la spesa per piattaforme hardware e software ma anche la spesa che le aziende fanno di singoli applicativi (videoconferenza, etc.). Nel 2015 si prevede un incremento di tale spesa del 3%.
La maggior parte della domanda è costituita da soluzioni interne all’azienda mentre la parte restante da soluzioni “Managed UC”, “UC as a service” e servizi professionali.
La crisi spinge tutte le aziende a sperimentare nuovi strumenti, ma le motivazioni sono diverse: le PMI inseguono la promessa di “comunicare meglio ma spendere meno” mentre le medie e grandi imprese stanno evolvendo dall’attuale approccio tattico (riduzione costi) ad un approccio più strategico (efficienza, collaborazione e velocità).
Vieri Chiti, Direttore Divisione Office, Microsoft ha presentato la piattaforma Lync. Con questa piattaforma Microsoft ha cercato di interpretare le tendenze che trasformano e trasformeranno il modo di utilizzare il software all’interno delle aziende.
Le persone, infatti, tendono sempre più a comunicare in azienda allo stesso modo di come fanno nella vita quotidiana. Esistono poi all’interno di una compagine aziendale persone di diverse generazioni che comunicano in modo diverso.
La soluzione UCC di Microsoft parte dunque da queste premesse e grazie ad integrazioni con il software Microsoft Office e Skype permette alle aziende di ottenere risparmi di costo (fino al 95% dei costi conference) e aumenti di produttività.
Luca Andreani, Responsabile service engineering per la BU Enterprise Communication & Network, Selta, ha presentato, infine, la soluzione SAMubycom.
Il successo di un’azienda può essere raggiunto attraverso l’ottimizzazione dei processi interni e dal miglioramento dei servizi di front-office, tutto questo accompagnato da una considerevole riduzione dei costi sostenuti per il raggiungimento degli obiettivi aziendali e dalla soddisfazione del cliente.
La soluzione proposta da Selta permette una serie di benefici che vanno dalla riduzione dei costi, al consolidamento delle infrastrutture di comunicazione, alla semplicità di development, all’aumento della produttività.
Il nome della soluzione deriva proprio dalla parola ubiquità: l’utente può utilizzare diversi tipi di terminale ma ha sempre e solo una applicazione client adattata al singolo device.