Velocità in Circuito: Pomposa lampo per Bolza Corse
Il quartetto schierato dalla squadra corse di Adria è bloccato, dopo tre ore e mezza dal via, dal cedimento del propulsore della Kia Rio.
È durato soltanto tre ore e mezza l'appuntamento targato The Fox Running che vedeva Bolza Corse scendere in campo con una Kia Rio al Circuito di Pomposa, in una gara particolarmente sentita in quanto vicina al proprio quartier generale.
Ad aprire le danze era l'adriese Andrea Marangoni, il primo a dare il via alla dodici ore ferrarese di endurance ma, dopo soli sette minuti, il polesano era già costretto al rientro ai box.
“Avevo la fortuna di partire per primo” – racconta Marangoni – “ma sono riuscito appena a capire il tracciato ed a scaldare le gomme perchè la frizione ha ceduto all'improvviso. Non ci siamo dati per persi e, tolti casco e guanti, ci siamo catapultati con le chiavi in mano. Con grande spirito di squadra siamo riusciti a sostituire la frizione ed a far ripartire il nostro compagno di squadra. Grazie a Silvano Bolzoni ed alla squadra per questa bella opportunità.”
Il testimone veniva ereditato dal bergamasco Sergio Algeri che, al debutto con la compagine polesana, riusciva a mantenere i nervi saldi, lottando anche con un caldo a dir poco torrido.
“Sono soddisfatto della mia prima esperienza con Bolza Corse” – racconta Algeri – “e ringrazio i miei compagni di abitacolo perchè mi hanno dato un sacco di consigli utili. Ho cercato di sfruttare l'auto in pista, durante il mio stint, e sono riuscito a togliermi qualche bella soddisfazione in bagarre, pur peccando in uscita di curva ed in velocità di punta. Dopo aver svuotato il lido vicino a Pomposa, per recuperare i sali minerali persi, guardo già alla prossima.”
Il terzo a lanciarsi nella mischia era il sedicenne figlio d'arte adriese, Francesco Bolzoni, che, una volta ereditato il volante tra le mani, continuava a mantenere un ottimo passo gara.
“Eravamo preoccupati per i freni” – racconta Bolzoni – “ma questi hanno retto alla grande. Vorrei far notare che il team è stato incredibile, sostituendo la frizione rotta in avvio in due sole ore. Parliamo di un'operazione che normalmente richiede metà giornata. Del mio stint posso dirmi soddisfatto, conoscevo già la pista e questo mi ha sicuramente aiutato durante la gara.”
Il più sfortunato dei quattro è stato indubbiamente lo scaligero Alberto Errico che, dopo aver portato avanti la rimonta, si è visto costretto al rientro ai box per un fatale problema al motore.
“L'entrata in pista è stata un po' brusca” – racconta Errico – “perchè l'animo competitivo che era presente in pista ma, dopo qualche minuto, sono riuscito a prendere le misure e ad avere il mio ritmo. Le cose iniziavano ad andare bene e risalivo la classifica ma, con la complicità di un caldo pesante, l'auto ha iniziato a dare problemi. Prima la temperatura acqua, poi il motore e, dopo una quarantina di minuti, sono rientrato ai box. Davvero un peccato, si poteva fare bene.”