ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Vendemmia 2011 in Lombardia

05/08/11

Il punto di vista della Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali (FODAF) della Lombardia sull’andamento della campagna vitivinicola. Buizza (presidente): “Si annuncia una vendemmia positiva con vini di ottima qualità”.

Quella 2011 sarà una vendemmia positiva con vini di ottima qualità: questa, in sintesi, la previsione della Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali (FODAF) della Lombardia sui risultati della vendemmia 2011, che inizia in questi giorni e continuerà fino al prossimo mese di ottobre, a seconda delle differenti tipologie di vini.
“Abbiamo riscontrato un favorevole andamento della stagione sul piano agronomico – afferma Giorgio Buizza, presidente di FODAF –. A meno di grosse sorprese nell’andamento climatico delle prossime settimane dovremmo avviarci verso una vendemmia complessivamente positiva”.
Quest’anno per il comparto vitivinicolo lombardo, che si estende su una superficie di oltre 23.000 ettari, le buone notizie giungono sia sul fronte della qualità sia su quello della quantità. “Le condizioni meteorologiche si sono rivelate per molti versi ideali – spiega Buizza - in quanto abbiamo assistito ad una primavera relativamente mite e ad un periodo estivo con temperature più fresche rispetto alla media degli ultimi anni, soprattutto nelle ore notturne”.
In ragione del positivo andamento della stagione la Regione Lombardia ha recentemente autorizzato l’applicazione dei benefici previsti dal Decreto Legge n. 61/2010, che vanno sotto il nome di riserva vendemmiale.
“Tale opportunità – chiarisce Buizza – è stata per ora concessa ai produttori del Consorzio Franciacorta, tra i primi ad iniziare la vendemmia, e consiste nella possibilità di aumentare la resa di uva per ettaro che, nel caso dei vini DOC e DOCG, deve essere mantenuta al di sotto di certi livelli quantitativi fissati dal disciplinare di produzione. Il provvedimento si giustifica con l’alto livello qualitativo riscontrato quest’anno nelle uve, che consente di produrre una quantità supplementare da destinare a riserva per le annate meno favorevoli, senza pregiudicare in alcun modo le caratteristiche del prodotto”.
Oltre il 60% delle uve lombarde, lo ricordiamo, è destinato a vini a denominazione d’origine, che sono in tutto 17, ai quali si aggiungono 13 vini a indicazione geografica tipica.

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