MUSICA
Comunicato Stampa

Verdiana concerto il 10 aprile al carcere di Rossano

05/04/14

Verdiana, la giovane cantante di Rossano, che ha già partecipato ad Amici e al Festival di Sanremo,presenterà, presso l’istituto penitenziario diretto dal Dott. Giuseppe Carrà, il suo primo album, che si intitola "Nel centro del caos".

La cantante Verdiana presenterà, presso l’istituto penitenziario diretto dal Dott. Giuseppe Carrà, il suo primo album, uscito lo scorso 27 marzo in tutti i negozi di musica e digital store e omaggerà i detenuti partecipanti con una copia autografata del CD che si intitola "Nel centro del caos", prodotto dalla Carosello Records e conta la collaborazione, per la musica ed i testi, di diversi artisti e autori. Sponsor ufficiale dell’evento è la SIMET SPA. Insieme alla storica società calabrese di trasporto e turismo, impegnata da sempre nella promozione sociale e culturale anche altre due importanti realtà imprenditoriali: AMARELLI e LAPIETRA COSTRUZIONI. Responsabilità sociale d’impresa, solidarietà e vicinanza nei confronti di chi vive, purtroppo, in una condizione di detenzione e comunque di privazione della libertà personale. Andare oltre tabù e pregiudizi e contribuire in ogni modo all'obiettivo costituzionale della rieducazione del condannato attraverso la proposta e l'affermazione di modelli culturali diversi ed ispirati alla condivisione e coesistenza civile e pacifica. È, questo, l’obiettivo che si propone la SIMET Spa promuovendo, per il prossimo GIOVEDÌ 10 APRILE, presso la casa di reclusione di Rossano, il concerto speciale di VERDIANA, giovane artista rossanese di fama ormai nazionale.

Il Direttore Carrà specifica “Abbiamo voluto ottenere una deflazione decongestionante, rispetto al senso della chiusura carceraria. Infatti, da un lato, il fine è quello di abbattere le barriere e trasmettere emozioni, sensazioni, vibrazioni che solo la musica può regalare anche a chi si trova ad avere un ruolo di emarginazione sociale e, dall’altro, fare incontrare i detenuti con altre persone. Non è solo divertimento ma è sperimentare scenari sconosciuti, con l’ulteriore obiettivo, perseguito sin dai primi giorni del mio incarico, di creare una rete tra carcere e territorio.
Ritengo che la musica può essere individuata come uno strumento di solidarietà capace di migliorare la società in cui viviamo e il carcere è il luogo, per antonomasia, in cui di essa c'è bisogno. Il nostro intento è che l'arte possa essere un fattore positivo nel contesto di una reale "riabilitazione", che può e deve anche passare per un percorso intellettuale e spirituale, come molte storie di vite ricostruite dopo la detenzione in un carcere dimostrano”.

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