SPORT
Comunicato Stampa

Verso il derby di Torino

19/02/14

Toro di nuovo in zona Europa

L’appello era rivolto alla preparazione di questa partita che avrebbe dovuto rivolgersi alla condizione mentale che con il Bologna era stata latitante. Resta tutto complicato ma aver ripreso per i capelli un obiettivo che sembrava svanire dopo quella sciagurata partita, dona fiducia nei propri mezzi e serenità in attesa dei prossimi incontri ad alto rischio.

Affrontare però Juve, Inter e Napoli, senza perdere la concentrazione con la Samp, con questa condizione mentale ritrovata significa aver la possibilità di giocarsela. Unico appunto può essere fatto alla scelta di lanciare, in una trasferta così decisiva perché una sconfitta al Bentegodi poteva significare veder svanire quello che dopo anni e anni bui potrebbe essere il sogno che si realizza, Bovo al posto di Maksimovic.

L’esperto difensore sempre condizionato nella sua carriera da guai fisici fastidiosi e limitativi, poteva essere determinante per il risultato non solo per il rigore provocato ma anche perché, in difficoltà spesso nell’affrontare il rapidissimo Iturbe, giocatore con un passo diverso dal suo, o il roccioso e gigantesco Toni, un paio di volte ha rischiato il secondo cartellino giallo che avrebbe lasciato il Toro in dieci.

Tornando al match c’è solo da essere felici di aver ritrovato la squadra ammirata spesso quest’anno e augurarsi che si riesca tenere a lungo la concentrazione oltreché la condizione fisica per sorreggere quei due là davanti che sono sempre micidiali quando si scatenano.

Un bravo se lo meritano Kurtic, che dà qualcosa in più in mezzo al campo e soprattutto El Kaddouri che come era evidente aveva solo bisogno di ritrovare la forma atletica per poter svolgere il gioco di elastico fra centrocampo e attacco. Sulle polemiche sorvolerei perché fra maglie tirate e fuorigioco che si possono vedere soltanto con la moviola perché se non sei perfettamente in linea con il difensore in basso e Immobile in mezzo all’area è impossibile vedere il fuorigioco.

Il tanto decantato Pippo Inzaghi ha costruito la sua fama di goleador sempre giocando sul limite del fuorigioco anzi, mi sento di dire, spesso, molto spesso, oltre quel limite. Altro piccolo sassolino me lo voglio togliere ricordando il due a due dell’andata al quale manca un rigore sacrosanto nei minuti di recupero non sanzionato a favore dei granata.

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