AZIENDALI
Comunicato Stampa

Vertenza Alenia. A Napoli respinto dalle maestranze il piano industriale

05/10/11

Napoli, lavoratori Alenia in corteo protestano contro il piano aziendale. Tra loro moltissimi i giovani mobilitati dalla Rete e dai social networks.

A Napoli erano alcune migliaia i lavoratori Alenia che protestavano, moltissimi erano i giovani che vivevano una simile esperienza per la prima volta. Un evento che non si ripeteva dal 1993. Allora l’azienda affrontò la crisi mondiale del settore con un pesante piano di ristrutturazione e si scontrò a lungo e duramente con i sindacati e le maestranze. Ma perché oggi questi lavoratori si devono preoccupare per il loro futuro e di quello della loro azienda quando era appena ieri che Alenia Aeronautica, anche in Campania, assumeva centinaia di giovani ed era da tutti ritenuta un’azienda sana e solida? Del resto i bilanci erano positivi e i programmi consentivano di guardare con fiducia al futuro. ATR un velivolo di grande successo commerciale; A380 il più grande aereo civile del mondo, orgogliosamente prodotto a Nola; C-27J un velivolo da trasporto militare di grandi prospettive scelto dal Pentagono e.. è quanto dire. E poi, gli ingegneri campani di Alenia non erano i protagonisti del successo della partecipazione dell’azienda di Finmeccanica al programma del 787 di Boeing.
E allora? Che cosa in queste settimane ha ribaltato questo scenario rassicurante? Forse è utile premettere che Finmeccanica attraversa da diversi mesi ‘una nottata’ fatta di vicende che poco dovrebbero avere a che fare con la politica industriale, ma le cui conseguenze, non solo per l’aspetto capitalizzazione, ricadono su un gruppo dirigente obiettivamente in grande difficoltà e ‘politicamente’ indebolito. Eppure, è in questo contesto che bisogna oggi assumere quelle decisioni che poi condizioneranno il futuro del gruppo e dei siti campani nei prossimi venti anni. Un programma aeronautico dura diversi decenni tra progettazione e produzione e Alenia in questi anni, da quando non è andata a buon fine la collaborazione con Airbus per il velivolo europeo A350, non ha deciso quali nuovi programmi civili potevano saturare le attività per i siti in Campania. In effetti, la partecipazione, costosa, al Superjet russo, ha comportato la realizzazione del Delivery Center a Venezia e la presenza in Russia di un gruppo di tecnici anche campani che supportano i russi di Suhkoi. Dall’intesa con Bombardier forse si compenseranno le attività sul 787 che erano realizzate a Pomigliano d’Arco e che Boeing ha riportato in Usa.
Anche oggi per gli stabilimenti campani l’ad di Alenia riparte da ATR e dal 787 e per Capodichino dal C-27J. Noi aggiungiamo anche il B767 Tanker e il programma militare F-35 della Lochkeed che dovrebbe garantire lavorazioni anche a Nola e Foggia, e portare a Pomigliano quelle attività di servizio per il caccia americano, anche queste ipotizzate in altre occasioni.
Al puzzle manca ancora il nuovo velivolo civile, sia esso turboelica o turbojet che garantirebbe di mantenere in Campania quelle esperienze e le competenze tecniche che consentono il futuro di una azienda che costruisce aerei.
La reazione dei lavoratori era prevedibile, annunciare la chiusura di un impianto, la Cassa Integrazione e esuberi strutturali concentrati in misura massiccia proprio in un’area come quella campana dove il lavoro è diventato un privilegio, non poteva che innescare una risposta dura anche dei sindacati. Era prevedibile la levata di scudi contro la Lega a fronte di decisioni che spostano la sede legale e gli uffici centrali di Roma. La vicenda delle nomine dei nuovi Cda di Finmeccanica e delle società controllate è stato un pietoso teatrino che ha reso di pubblico dominio la presenza nei board di grandi aziende di mediocri personaggi locali che non hanno certo celato le loro ‘considerazioni’ sui lavoratori meridionali e le loro intenzioni di ‘lavorare per il territorio’.
Un novità inattesa è stata invece quella del ruolo del Web e delle tante pagine nate su Facebook. La Rete ha favorito un coinvolgimento non solo emotivo dei lavoratori. Sono stati migliaia i contatti, in particolare i ragazzi neoassunti che hanno dibattito le questioni, che si sono orientati e scambiati dati e informazioni in tempo reale, spesso annullando da questo versante il ruolo tradizionale del delegato sindacale.
Ora però l’obiettivo di tutti dovrà essere superare lo stallo e trovare un’intesa equilibrata per ritornare a crescere, creare lavoro e occupazione, è nell’interesse di tutti e dello stesso Paese Italia.



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