Vino nettare di passione
Gli antichi e la vite.
La parola vino è antichissima e gli etimologi discutono se farla derivare da una radice del sanscrito “venas” (piacevole) da cui Venus (Venere), oppure dall’antico ebraico “iin” che attraverso il greco “oinos”, sarebbe arrivata ai latini. Altri invece sostengono che da una radice sanscrita “vi” (attorcigliarsi) verrebbe fuori la parola vino, cioè il frutto della pianta che si attorciglia.
Questa bevanda antica come il mondo, è lodata perfino dalla Bibbia. La prima vigna fu piantata da Noè, sopravvissuto al diluvio. In quell'occasione, narra la leggenda, Satana si presentò al patriarca offrendogli il suo aiuto. Noè acconsentì e il diavolo prese un agnello, lo sgozzò e bagnò col sangue la zolla dissodata e disse: “Ciò significa che chi berrà vino con moderazione sarà mite come un agnello”. Poi l’infernale aiutante uccise un leone e ne versò il sangue in un'altra zolla, aggiungendo: "Questo per dimostrare che chi berrà un po' più del necessario si sentirà forte come il re della foresta". Infine ammazzò un maiale, irrorò una terza zolla e concluse: "Chi ne berrà smodatamente, si rotolerà nel brago come un porco".
Gli Etruschi e i Romani sembra che amassero un vinoparticolarmente dolce, del tutto simile al moscato, ottenuto con l’aggiunta di miele. In particolari occasioni mischiavano alla bevanda erbe dai poteri afrodisiaci al fine di potenziarne le qualità corroboranti.
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