ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Violenza fisica e psicologica subita dai civili durante i Moti del ‘70

“Violenza fisica e psicologica subita dai civili durante i Moti del ‘70” è il titolo della nuova conversazione del ciclo di incontri che si svolgeranno per tutto il mese di luglio a riguardo i moti di Reggio del 1970. I fatti di Reggio furono un evento importantissimo legati al periodo storico italiano e non solo, la più grande rivolta spontanea e popolare d’Europa dopo la seconda guerra mondiale. Ritornando al tema organizzato dal sodalizio culturale reggino, parteciperà in qualità di relatore il Segretario Generale FastConfsal Calabria Vincenzo Rogolino .

Il prossimo 22 luglio sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la nuova conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, sul tema “La Rivolta di Reggio Calabria negli atti parlamentari”. La conversazione organizzata dal sodalizio culturale reggino è la quarta di una serie di conversazioni sulla Rivolta che faranno parte del nuovo programma sui Moti del 1970. L'espressione moti di Reggio (anche fatti di Reggio o rivolta di Reggio Calabria) indica una sommossa popolare avvenuta a Reggio Calabria dal luglio del 1970 al febbraio del 1971, in seguito alla decisione di collocare il capoluogo di regione a Catanzaro nel quadro dell'istituzione degli enti regionali. Il Circolo Culturale “L’Agorà” non è nuovo a queste iniziative, organizzando a far data dal 2000 diversi momenti di riflessione su tale periodo storico che rappresenta la ribellione urbana più lunga che la storia della nostra repubblica ricordi, con migliaia di feriti, arresti, diverse vittime sia tra i civili che tra le forze dell’ordine. “Violenza fisica e psicologica subita dai civili durante i Moti del ‘70” è il titolo della nuova conversazione del ciclo di incontri che si svolgeranno per tutto il mese di luglio a riguardo i moti di Reggio del 1970. Diversi gli accadimenti che si verificarono nella Città dello Stretto e che ancora su molti dei quali cala una fitta serie di interrogativi ancora irrisolti. Tutto ebbe inizio il 5 luglio quando l'allora sindaco, Piero Battaglia (DC), con il suo "Rapporto alla città", informò i reggini dell'accordo politico-istituzionale fatto a Roma, sull'asse Catanzaro-Cosenza, ai danni di Reggio Calabria. Al centro della questione la decisione, appoggiata da Roma, di scegliere Catanzaro come sede del capoluogo della Calabria, una decisione caldeggiata e favorita in particolare dai politici cosentini Riccardo Misasi e Giacomo Mancini, all'epoca influenti l'uno nella Dc, l'altro nel Psi, e ritenuti i veri responsabili di questo "furto del capoluogo".  Fu la scintilla di una rivolta che diventerà inarrestabile all'indomani della decisione di convocare a Catanzaro la prima seduta del neo eletto Consiglio regionale della Calabria.  Anche se a distanza di tempo, trascorso l’arco temporale di mezzo secolo, ancora non è facile stilare un bilancio definitivo sia dei feriti e delle vittime. Le notizie a tal riguardo si fermano ai dati delle prime pubblicazioni storiche a riguardo tale periodo storico, alcune delle quali riguardano i primi 15 mesi della protesta reggina dove rimasero feriti 207 carabinieri e 472 tre le forze di P.S., altri dati riferiscono, non precisando il periodo di 500 feriti tra le forze dell’ordine, oltre mille tra la popolazione civile, diversi mutilati o invalidi permanenti. Anche il bilancio delle vittime non ha ancora una valutazione finale, visto che oltre alle cinque vittime inerenti a Bruno Labate, Angelo Campa-nella, Carmine Jaconis e i due poliziotti Vincenzo Curigliano e Antonio Bellotti, vi sono le sei del Treno del Sole, i cinque anarchici ed un numero di vite di soldati addetti al controllo della linea ferrata non ancora calcolato in via definitiva. La rivolta di Reggio rappresenta la ribellione urbana più lunga che la storia della nostra repubblica ricordi, con migliaia di feriti, arresti, diverse vittime sia tra i civili che tra le forze dell’ordine. Diversi sono gli accadimenti che si verificarono nella Città dello Stretto e che ancora su molti dei quali cala una fitta serie di interrogativi ancora irrisolti. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 22 luglio.

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Circolo Culturale L'Agorà - Reggio Calabria
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Giovanni Aiello (Presidente Circolo Culturale L'Agorà - RC)
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