ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

A Mattia Fuligni e Lorenzo Letizi di Nerodecò Thinkreative di Mondolfo (PU) il concorso Fondazione Vajoint

12/11/12

Per la realizzazione del logo del cinquantesimo anniversario della tragedia, che ricorrerà nel 2013. Al concorso hanno partecipato in esclusiva soci TP.

Mattia Fuligni e Lorenzo Letizi, due giovani grafici dell’agenzia di comunicazione Nerodecò Thinkreative di Mondolfo, in provincia di Pesaro Urbino, si sono aggiudicati il concorso indetto dalla Fondazione Vajont per la realizzazione del logo del cinquantesimo anniversario della tragedia del Vajont, che ricorrerà nel 2013.

La giuria composta dai Sindaci dei Comuni dell’area del Vajont, Roberto Padrin, Luciano Pezzin, Felice Manarin e Franco Roccon, dai presidenti dell’associazione superstiti, Renato Migotti e del comitato sopravvissuti del Vajont, Micaela Coletti, dal fotografo e pubblicitario, Renzo Schiratti, dal pittore, Franco Fonzo, dal grafico, Franco De Poli, dalla vicepresidente dell’associazione Pubblicitari Professionisti, Tiziana Pittia e dal direttore della Fondazione, Giovanni De Lorenzi, ha esaminato i 56 progetti giunti da quasi tutte le regioni italiane. La scelta - secondo il giudizio della Presidente della Giuria, Tiziana Pittia - non è stata facile per l'elevata qualità i lavori presentati, anche se la condivisione finale sul progetto dei due trentenni marchigiani, è stata unanime.

Al concorso hanno partecipato in esclusiva soci TP, l'Associazione dei Pubblicitari Professionisti.

Mattia Fuligni e Lorenzo Letizi hanno così descritto il loro lavoro: “Il logo ha come fulcro centrale la gola formata dalle montagne che racchiudono la diga, questo perché sia immediatamente comprensibile a cosa si sta facendo riferimento. Infatti, nell'immaginario collettivo la tragedia del Vajont è associata al profilo della diga: per questo abbiamo scelto di stilizzare i profili delle montagne che racchiudono la diga, dando una maggiore forza grafica alla potenza della natura (rappresentata dalle montagne), che ancora una volta ci ha ricordato la sua forza di fronte all'operato umano (diga). Il rosso è il colore dell’amore per eccellenza, ha una connotazione positiva e permette di associarlo a diversi moti dell’animo, ma qui rappresenta l’essere attivi, la voglia di tramandare, di far comprendere. Il logo ha un impatto visivo molto forte, il suo sviluppo verticale è anche un proiettarsi in avanti, la rappresentazione del passato che continua a vivere nel presente. Abbiamo cercato di valorizzare il concetto del ricordo, con semplicità, attraverso un logo moderno, che avvicinandosi al linguaggio dei giovani, possa far comprendere loro la storia del Vajont, cercando di sensibilizzarli alla lezione di vita che questo tragico evento ci ha insegnato. Per questo motivo nella scelta del lettering, abbiamo evitato linee troppo dure e squadrate che avrebbero reso il logo rigido e austero, privilegiando un lettering dalle linee morbide, con angoli arrotondati, vicino al linguaggio espressivo dei giovani. Il riquadro nero che sovrasta il logo rappresenta tutto il peso del lutto profondo che questa catastrofe ha provocato: 1910 Vite spezzate, un lutto che pesa ancora come un macigno e che sovrasta le montagne. Il riquadro nero è stato volutamente posizionato in alto, anche a rappresentare il lago formato appunto dal torrente Vajont, da cui prende il nome l’omonima diga. Il numero 50, chiaro riferimento al cinquantesimo anniversario, nasce dalle pareti delle montagne dove è costruita la diga: abbiamo scelto di inserire il numero 50 in maniera organica all'interno del logo per dare maggiore risalto alla ricorrenza. Per quanto riguarda il pay-off, è stata scelta la parola “anniversary”, che chiaramente si riferisce al 50°, ma soprattutto serve a rafforzare il concetto di memoria: l’anniversario, come dice la parola stessa, è infatti il ricordo di un particolare evento; in questo senso la tragedia del Vajont è un evento da non dimenticare”.

Il logo caratterizzerà tutte le iniziative del cinquantesimo del Vajont che verranno svolte con unità di intenti dai quattro Comuni del Vajont.

La Fondazione Vajont (www.fondazionevajont.org) ha come scopo il mantenere vivo il ricordo delle vittime della sciagura del 9 ottobre 1963, attraverso l’organizzazione di attività di ricerca e di studio, nonché con iniziative scientifiche, culturali e promozionali, e promuovendo ogni più opportuna iniziativa per favorire lo sviluppo sostenibile del territorio, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. Proprio il ricordo della tragedia fa si che l'Associazione si dedichi allo studio dei problemi dell’ambiente montano ed in particolare della zona del Vajont, oltre che ad effettuare ricerche in materia di difesa e valorizzazione della montagna nazionale alpina, lo studio idrogeologico della montagna e relativi rischi, in particolare della zona del Vajont.

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