ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Immobili storici: una risorsa, non un problema

Direttiva Europea 2024/1275 del 24 aprile 2024, denominata “Energy performance of building directive” (Epbd), conosciuta ai più come Direttiva “Case Green”.

Riccardo Battiferro Bertocchi e Immobiliare Ferroni L’Italia e la Francia possiedono un patrimonio storico – artistico di valore mondiale, fatto di aree archeologiche, castelli, cattedrali, monumenti, spesso classificati come siti UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Ma una parte consistente di questo tesoro culturale è costituito da centinaia di migliaia di immobili residenziali d’epoca: palazzi, ville, casali e corti rurali.

Un mare magnum di edifici storici a rischio di abbandono, distruzione e perdita di valore economico. In questo quadro a tinte fosche si inserisce la discussa Direttiva Europea 2024/1275 del 24 aprile 2024, denominata “Energy performance of building directive” (Epbd), conosciuta ai più come Direttiva “Case Green”.

Si tratta di una normativa che obbligherà entro il 2030 gli stati membri dell’Unione Europea all’adeguamento del proprio patrimonio immobiliare agli standard energetici per gli edifici più datati ancora non a norma e attualmente ricadenti nelle classi F e G degli attuali Attestati di Prestazione Energetica (APE).

Nonostante siano state tolte nel corso dell’iter legislativo le norme maggiormente penalizzanti per i proprietari degli immobili, quali l’impossibilità di vendere o affittare gli edifici non conformi alla direttiva UE, restano tuttavia pesanti ricadute negative: i costi di adeguamento per le diverse tipologie immobiliari sono prudenzialmente stimati fra i 45.000 e i 90.000 euro, mentre stiamo fin da ora assistendo ad una progressiva e forte diminuzione dei bonus legati all’edilizia stanziati dai governi italiani negli ultimi anni.

Le conseguenze per i possessori di case saranno pertanto spiacevoli e gravose, con una perdita di valore dal 30 al 40 % degli immobili che non saranno adeguati alla citata direttiva UE.

Un attacco senza precedenti al diritto alla casa: molti dovranno svendere e questo colossale parco immobiliare verrà fagocitato da fondi immobiliari stranieri a prezzi stracciati.

Ma nelle pieghe di questo provvedimento legislativo esiste uno spiraglio di speranza: potranno essere esentati (in Italia), tra gli altri, gli immobili riconosciuti di interesse storico – artistico ex D. Lgs. 42/2004 e gli altri edifici storici e di pregio non sottoposti a vincolo monumentale dagli organi periferici del Ministero della Cultura.



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