EDITORIA
Comunicato Stampa

A Reggio Calabria presentazione del volume “Soldati di sventura” di Luca Fregona

07/06/21

Reggio Calabria: continua la programmazione da remoto da parte del Circolo Culturale “L’Agorà”. Gradito ospite del sodalizio organizzatore reggino il giornalista, Luca Fregona, caporedattore del quotidiano Alto Adige e capo della Cronaca di Bolzano.

FotoContinua l’analisi storica sul novecento europeo da parte del Circolo Culturale “L’Agorà”, presieduto da Gianni Aiello, che da remoto analizzerà il tema relativo alla prima guerra d’Indocina, alla presenza degli italiani arruolati nelle Legione Straniera. Dati storici di una certa rilevanza, anche se dimenticati, a volte volutamente. Le statistiche raccontano che 5-7 mila giovani italiani spediti in Vietnam tra il 1946 e il 1954 nella "sporca guerra" scatenata dalla Francia per riprendersi la colonia dopo la dichiarazione di indipendenza di Ho Chi Minh. Molti di quei ragazzi italiani reclutati dalla Legione, erano emigrati clandestinamente in Francia in cerca di lavoro, una volta scoperti venivano più o meno costretti a firmare l'ingaggio con il ricatto della prigione e del rimpatrio. Queste alcune delle cifre che fanno parte del saggio storico ““Soldati di sventura”, di Luca Fregona, che custodisce al suo interno le storie di tre ventenni altoatesini catapultati dentro una guerra in Vietnam tra le file della Legione Straniera. Il libro racconta le storie di italiani che sono scappati dalla miseria e che hanno vissuto sulla loro pelle l’orrore della guerra d’Indocina combattuta dal 1946 al 1954 dai francesi contro l’Esercito Popolare di Liberazione di Ho Chi Minh per mantenere il dominio sulla colonia. Tre uomini e un destino: Dien Bien Phu, la battaglia di 56 giorni che il 7 maggio 1954 segna la sconfitta della Francia, il trionfo di Ho Chi Min nella guerra di Indocina, e il crollo del colonialismo europeo in estremo Oriente. Quando si parla del Vietnam, viene in mente in automatico lʼintervento americano degli anni Sessanta nel sud del paese. Ma prima, altrettanto devastante, spietata e orribile, cʼè stata la guerra nel nord tra la Francia e il Vietminh, lʼesercito di liberazione del Vietnam guidato dal generale Giap. In Indocina, dal 1946 al 1954, hanno combattuto oltre 5000 italiani inquadrati nella legione straniera. Più di mille sono morti in combattimento o nei campi di prigionia viet. Una generazione uscita a pezzi dalla seconda guerra mondiale, caduta nel “tritacarne” della Legione, ultimo approdo di chi non conosceva più il significato della parola “futuro”. Ex fascisti, ex partigiani, clandestini arrestati in Francia e poi costretti ad arruolarsi, giovani alla fame senza la prospettiva di un lavoro. Il libro racconta la storia di tre ventenni altoatesini, partiti “volontari” per motivi diversi, che, senza conoscersi l’uno con l’altro, hanno visto le loro vite affondare nel fango “in-mezzo-al-nulla” di Dien Bien Phu, a diecimila chilometri da casa, in una guerra che non gli apparteneva, circondati dalla giungla ostile. “Prigionieri” di una valle spoglia, martellata dall’assedio feroce dei viet. Per capire cosa li ha spinti in questo viaggio all’inferno, bisogna però conoscere anche la loro vita “prima”. I drammi e la solitudine che gli hanno fatto credere di non avere più buone carte in mano e nessun altro posto al mondo dove andare. Sono le storie di Beniamino Leoni, che ha disertato e combattuto nel Vietminh contro i suoi ex compagni. Di Emil Stocker, sopravvissuto per caso al massacro insieme al suo straordinario reportage di 1036 foto che racconta i suoi quattro anni di Vietnam. E di Rudi Altadonna, ucciso e poi sepolto nella terra rossa di Dien Bien Phu. “Soldati di sventura” è pubblicato da Edizioni Athesia. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data dal prossimo 11 giugno.



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