ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Al Porto di Civitavecchia arrivano 200 Milioni dalla Legge di Stabilità

10/01/14

Via libera del Ministero per i fondi necessari a finanziare il secondo lotto di opere strategiche previste dal POT

Novità positive per il porto di Civitavecchia, contenute nella Legge di Stabilità. Il ministero delle Infrastrutture, infatti, ha deciso di stanziare 10 miliardi di euro per opere pubbliche nel Paese: una cifra importante, che non si vedeva da tempo.

Di questi, 200 milioni di euro saranno destinati allo scalo cittadino e serviranno a finanziare il secondo lotto di opere strategiche. Nello specifico si tratta di progetti come la riorganizzazione degli accessi marittimi attraverso l’apertura a sud, la realizzazione del ponte mobile ed il prolungamento dell’antemurale.

Interventi importanti che si vanno ad aggiungere al primo lotto delle opere strategiche per la nuova darsena traghetti e servizi che consentirà al porto di Civitavecchia di raddoppiare la sua capacità operativa. In questo caso i lavori stanno procedendo a ritmo spedito, nel rispetto dei tempi imposti.

Per il secondo lotto delle opere strategiche, invece, è arrivato quindi il via libera da parte del Ministero, ancora una volta deciso a puntare sullo scalo locale, come punto di riferimento per il sistema Paese.

Secondo il Ministero con le opere pubbliche, grandi, medie o piccoli, si dà un concreto impulso alla crescita. Non potevano quindi mancare opere come la Tav Torino-Lione e, appunto, gli interventi negli scali. Oltre a Civitavecchia sono stati finanziati progetti anche nei porti di Piombino, Taranto e Ravenna, con 160 milioni ciascuno.
Altri 136 milioni di euro andranno invece alla “Piastra logistica” di Trieste. Dieci milioni alle opere di compensazione per i comuni interessati dalla Tav. Previsti anche 400 milioni di euro da dividere tra l’aeroporto di Fiumicino e quelli di Linate e Malpensa.
La cifra stanziata, oltre che figlia del “decreto del fare” e della legge di stabilità, è frutto anche del salvataggio in extremis di sei miliardi di fondi strutturali che non erano stati spesi e, senza l’intervento del Governo negli ultimi giorni del 2013, sarebbero tornati a Bruxelles.

“Stavolta - ha spiegato il ministro Lupi - fissiamo date certe e stringenti per gli appalti, per l’avvio dei cantieri e per la conclusione dei lavori. Se i soldi non vengono spesi secondo i termini fissati, sono tolti e convogliati nel “fondo revoche” per essere destinati ad altri lavori nella stessa Regione”. Difficile che possa essere il caso Civitavecchia, considerato l’andamento dei lavori tuttora in corso, specie quelli del primo lotto, con la prima banchina pronta in anticipo rispetto ai tempi stabiliti.



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