AZIENDALI
Comunicato Stampa

Al via la ricostruzione del ponte de l'Ostiglia di Quinto di Treviso. Un nuovo tratto di greenway verrà presto consegnato ai cittadini

09/06/11

A Quinto di Treviso verrà ripristinato il ponte ferroviario sulla ex tratta Treviso - Ostiglia. Il ponte darà continuità alla greenway presente nella massicciata del vecchio tracciato ferroviario. Partecipe dell'iniziativa CentroMarca Banca - Credito Cooperativo.

Un nuovo tratto della ex ferrovia Treviso-Ostiglia tornerà a vivere a breve grazie al ripristino del Ponte Tiveron nel Comune di Quinto di Treviso. Un valore aggiunto per il nostro territorio che vedrà quindi rinascere, sotto forma di greenway (strada ciclopedonabile), una parte del proprio patrimonio storico ed ambientale.

Il Ministero della Difesa, ad inizio marzo, aveva dato parere favorevole alla ricostruzione del ponte che nei prossimi mesi tornerà a vivere nella sua sede storica, dalla quale era stato rimosso negli anni ’60.
Il ponte, che si colloca tra via Tognana e via Cornarotta in pieno Parco del Sile, verrà dunque ricollocato nell’area originaria permettendo ai cittadini di tutta la provincia di Treviso di entrare a contatto con la natura rigogliosa che attornia il fiume di risorgiva più lungo d’Europa.
Il nuovo collegamento permetterà di rimanere sulla TrevisOstiglia senza dover uscire e rientrare nei pressi di Santa Cristina di Quinto evitando così le strade percorse dai mezzi motorizzati. Una vera e propria immersione nel verde che consente di arrivare in circa mezz’ora a Badoere, passando per l’Oasi Cervara, il fiume Sile, il bosco e le cave di Morgano, il fiume Zero e per distese di campi coltivati.

La storia della ex ferrovia, che collegava Treviso alla città di Ostiglia in provincia di Mantova, ha origine negli ultimi anni del 1800 quando alcuni imprenditori della Marca avanzarono l’ipotesi di costruire una via che collegasse il territorio trevigiano con le province lombarde ed emiliane. Tra i sostenitori del progetto, che venne presentato nel Regio Parlamento ad inizio ‘900, troviamo alcune figure di prestigio della nostra città e del Credito Cooperativo come Gian Giacomo Felissent e Leone Wollemberg, fondatore delle Casse Rurali.

L’approvazione del progetto avvenne nel luglio 1919, nonostante i lavori fossero iniziati già qualche anno prima. Nel 1925 venne inaugurata la prima tratta tra Legnago e Cologna Veneta. I lavori si conclusero nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Bisogna, infatti, attendere il 1941 perché vengano attivati i tratti Legnago – Ostiglia e Grisignano di Zocco – Treviso.
Da subito venne utilizzata, dalle truppe tedesche, come via per gli approvvigionamenti militari e, purtroppo, per la deportazione nei campi di concentramento. Nel corso del 1944, gli Alleati bombardarono pesantemente la linea che rimase chiusa fino al 1946.
Nel dopoguerra divenne una via maestra per il trasporto merci, contribuendo nuovamente allo sviluppo della campagna veneta; alcune corse giornaliere consentivano anche il trasporto dei passeggeri.
Il tratto trevigiano fu il primo ad essere chiuso nel 1947. Dagli anni ’60 anche gli altri tratti vennero soppressi per la rapida evoluzione del trasporto su gomma e nel 1987 venne chiuso anche l’ultimo tratto attivo tra Legnago e Cologna Veneta.

Dal momento della chiusura il tracciato, compreso quello trevigiano, è rimasto in stato di abbandono; cosa che vale anche per molte infrastrutture presenti come ponti, case cantoniere e stazioni.
Un nuovo interesse per questa via ferroviaria è sorto sul finire degli anni ’90 quando l’Ente Parco del Sile ha proposto la conversione della linea in percorso ciclopedonale. La proposta è stata accolta e nel 2002 un accordo di programma ha portato all’acquisto da parte dell’Ente di dieci chilometri di tracciato nel trevigiano.
Il recupero, nel giro di poco tempo, del tracciato trevigiano ha fatto nascere anche negli altri comuni della linea, l’interesse per la sua conversione. È così che gran parte dei 119 chilometri di TrevisOstiglia sta pian piano ritornando alla luce sotto nuova veste.

Il Ponte dell’Ostiglia di Quinto di Treviso si inserisce in questo rinnovato stimolo per il recupero del patrimonio del nostro territorio, per la valorizzazione dell’ambiente e per uno stile di vita con ritmi a misura d’uomo.

Per questo progetto di rinascita CentroMarca Banca ha deciso di dare il suo apporto, in quanto banca del territorio.
“E’ una grande soddisfazione per noi di CentroMarca Banca – afferma il presidente Tiziano Cenedese – poter contribuire alla rivitalizzazione di una parte fondamentale della nostra storia e del nostro ambiente. CentroMarca Banca, attraverso questa partecipazione ed il sostegno attivo dei propri soci e clienti, si fa sempre più banca del territorio, pronta a rispondere alle esigenze che via via vengono manifestate dai cittadini. Crediamo a questo progetto e nella cooperazione tra Enti ed Istituzioni affinché il benessere, non solo economico, del territorio cresca quotidianamente.”



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