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Amarcord... Il Grand Hotel Cervia di Giorgio Rocchi

06/06/08

Il suo Direttore Giorgio Rocchi ci racconta come il Cav. Del Tongo ha portato a nuova vita la "Bomboniera" dell'Adriatico. Dopo il Grand Hotel di Rimini, infatti, solo al GHC si poteva riscoprire l'atmosfera stile Liberty che tanti vacanzieri cercavano sulla Riviera Romagnola. Illustri personaggi hanno soggiornato nelle suite del GHC. Benito Mussolini amava organizzare per gli amici straordinari Galà danzanti sulla terrazza, Grazia Deledda e Gabriele d'Annunzio invece amavano scrivere le loro opere seduti sul balcone della suite 228 che dominava tutto il litorale cervese.

Sono passati ventidue da quando il G.H.C. è stato ristrutturato e riportato allo stato attuale.
Amarcord….il 1986: fu il Cav. Del Tongo a terminare i lavori di ristrutturazione ed inaugurare la “Bomboniera” (così veniva definita allora da tutti). A dirigere l’albergo in quell’anno venne chiamato il Dott. Erminio Nardi, che già lavorava alle dipendenze della famiglia Del Tongo ad Arezzo in un altro albergo sempre di loro proprietà. Erano momenti molto difficili anche allora e il settore ristorativo era quello da migliorare al più presto. Fu così che il Cavaliere interpellò la “piazza” per sapere chi poteva risolvere il “problema” e sul mercato, a quei tempi, ricorreva spesso il nome di un valido professionista, titolare della gestione di un noto ristorante di Cesena “il Casali”. Quel valido ristoratore si chiama Terenzio Medri e quando gli venne chiesto di migliorare il settore che più soffriva all’interno del G.H.C., di occuparsi della congressistica, del food and beverage, non se lo fece dire due volte, nonostante avesse appena rilevato anche una parte della proprietà dell’Hotel K2 e avesse la gestione del Casali, accettò senza alcun timore. Ma Terenzio Medri da solo, non se la sentì, (visti gli impegni) di affrontare l’avventura e si affidò alla preziosa collaborazione di un amico che operava nel settore della formazione con un noto Ente presente sul territorio
Amarcord…. Terenzio Medri creò “Le Briò” e in società con Giorgio Rocchi, cambiarono il volto ristorativo del G.H.C. I clienti dell’Hotel poterono usufruire della raffinata cucina del “Le Briò”, magistralmente guidata da un giovane talento, l’ emergente chef Roberto Scarpelli. A coronare quella straordinaria stagione fu la possibilità di utilizzare la magnifica terrazza sul mare, dove ogni sera in compagnia del Maestro Gianni Paganelli, del grande Barman Giancarlo Raschi, e del fantasioso Maitre Claudio Di Dionisio, gli ospiti potevano cenare e ascoltare musica e canzoni dei favolosi anni 60. L’anno successivo però ci fu qualche difficoltà, poiché la società Le Briò, avanzò al Cav. Del Tongo, alcune richieste indispensabili per poter far fronte alla mole di lavoro che si era creata, ma queste richieste, vuoi per mancanza di volontà, vuoi per i vincoli del Demanio, dell’Istituto delle Belle Arti e del Comune di Cervia, non vennero esaudite e costrinsero la società a ricedere al G.H.C. la gestione della ristorazione e dell’attività congressuale.
Fu così che Terenzio Medri e Giorgio Rocchi lasciarono il Le Briò.
Terenzio Medri, libero dagli impegni del G.H.C. iniziò una brillantissima carriera Politico/Associativa ricoprendo la carica di Presidente dell’Associazione degli Albergatori di Cervia in seno all’ Ascom (ruolo che ancora ’oggi svolge con preziosissimi risultati).
A Giorgio Rocchi venne chiesto di rimanere a dirigere il settore ristorativo con mansioni di Vice Direttore dell’hotel, ruolo che ricoprì fino al 1994, anche quando la famiglia Del Tongo cedette la proprietà ai due giocatori della Sampdoria e della Nazionale di Calcio Mannini e Lombardo. Dal 1994 al 1996 a Giorgio Rocchi venne poi affidata la Direzione Generale del G.H.C. e furono quelli gli anni più brillanti per il G.H.C. Tutta la città si strinse attorno alla “Bomboniera” e non c’era manifestazione, pubblica o privata di una certa importanza, che non fosse svolta al G.H.C.
Amarcord…… furono gli anni dell’AutoVIP, dove il grande stratega Fabio Amadori dell’Hotel Meeting di Cesena, riusciva a portare a Cervia quasi tutti i giornalisti sportivi più famosi d’Italia, a cimentarsi in un fantasioso Rally Automobilistico che durava 4 giorni in giro per il territorio romagnolo.
Amarcord…. la famiglia Dell’Orto che organizzava lo spettacolare “Festival della Danza” e riuscivano a portare a Cervia 7/8000 persone.
Amarcord….. Il periodo di ferragosto; al G.H.C. si organizzavano feste e serate in maschera a tema dove venivano coinvolti sia i clienti che il personale facendo vivere momenti di straordinaria allegria agli ospiti.
Amarcord….. che erano gli anni in cui, chiunque si sposasse voleva, e molti lo facevano, organizzare il pranzo o la cena al G.H.C..
Amarcord… nell’anno 1997 il G.H.C. cambiò nuovamente la proprietà e subentrò a Moreno Mannini, la famiglia Spilambelli di Rimini/S.Marino, che iniziò una graduale e consistente ristrutturazione dell’Hotel. Acquistò l’Hotel Ducale da utilizzare come residenza, coprì la terrazza con una struttura fissa, riorganizzò parzialmente lo stabilimento balneare, le camere, la sala congressi e iniziò una nuova era per il G.H.C.; ovvero l’apertura annuale e non più stagionale. Ma a nulla servì quella innovativa politica e ben presto nel 2003, l’hotel cambiò nuovamente proprietà e alla conduzione si posizionò la proprietà stessa nella persona del conosciutissimo Sig. Foschi alias “Veleno” conosciuto per i suoi trascorsi calcistici della vicina Bellaria. Tuttora la proprietà non è cambiata, la gestione sì, e ci auguriamo che possa raggiungere quei traguardi che ogni buon imprenditore si prefigge.
E’ stato molto bello ricordare una parte della storia del nostro Grand Hotel Cervia al quale, negli otto anni che gli ho dedicato , dico grazie per aver consentito di esprimere e ottimizzare la mia professionalità, dico grazie al comprensorio Cervese per avere sostenuto in quegli anni difficili il suo fiore all’occhiello e dico grazie ai tantissimi ospiti del G.H.C. perché hanno favorito la crescita della struttura fino ai giorni nostri. Saluto attraverso queste poche righe un grande amico fraterno Terenzio Medri e tutti coloro che hanno collaborato con me alla rinascita del nostro Grand Hotel.
Con stima
Giorgio Rocchi

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