ECONOMIA e FINANZA
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Analisi fondamentale Forex 25 luglio 2011

26/07/11

Finalmente l’Unione Europea è riuscita a raggiungere degli accordi riguardo il nuovo piano di aiuti, 160 miliardi di Euro. A partecipare saranno la BCE con 109 miliardi, il Fondo Monetario Internazionale con 23 ed è prevista una partecipazione privata volontaria tra banche e assicurazioni.

La definizione di questo piano è stata ben accetta dai mercato che hanno spinto l’Euro al recupero e a trasformare il lunedì nero della scorsa settimana solo in un ricordo. L’euro durante questa settimana ha toccato nuovamente quota 1.44. Quello della Grecia resta un caso a se stante, ci tiene a sottolinearlo l’Unione Europea che dice che questo tipo di aiuti non ci saranno mai più per nessun altro Paese ma che le manovre economiche verranno messe in atto prima, al fine di evitare di arrivare alla tragica situazione greca.

Quanto appena detto non deve indurci a pensare che basti un accordo per cancellare il problema greco o altri che si sono avuti in questa settimana (speculazione su Spagna e Italia), l’Euro è senza dubbio una moneta forte a livello mondiale ma nel medio periodo continuerà a risentire di alcune problematiche. Sempre restando in Europa la Bank of England continua a non volere aumentare i tassi di sconto e così facendo la Sterlina si vede vincente nei confronti del Dollaro americano ma perde qualcosa nei confronti dell’Euro.

Per questa settimana è prevista una crescita in calo e la coppia GBP/USD che potrebbe portarsi a 1.60. Dall’Europa ci spostiamo negli USA dove sono ancora in corso trattative tra Obama e i Repubblicani sulla questione dell’aumento del tetto legale del deficit pubblico entro il 2 agosto, teso ad evitare il default tecnico.

Ormai manca pochissimo tempo e anche se l’accordo venisse raggiunto durante questa settimana, gli USA dovrebbero poi essere in grado di metterlo in atto nel minor tempo possibile. La Fed dal canto suo Fed ha ricominciato a pompare liquidità nel sistema prendendo a prestito denaro dal fondo pensioni e dai mutui e attingendo alle riserve petrolifere e di gas patrie con l'obiettivo di abbassare il prezzo dei carburanti che figura tra le prime voci di spesa dell'americano medio. Questa manovra ha permesso alla Borsa americana di salire.

In questo quadro le monete di rifugio hanno perso terreno e l’oro ha segnato nuovi massimi. Se la manovra americana dovesse mettersi in atto ci sarebbero sicuramente ripercussioni sul rapporto EUR/USD e USD/JPY. Durante questa settimana si dovrà attendere l’epilogo delle trattative tra Obama e i Repubblicani e le occasioni di trading saranno tantissime.

In Europa è previsto per mercoledì la pubblicazione dell’indice di fiducia delle imprese manifatturiere italiane e dell’indice dei prezzi al consumo tedeschi, attesi in aumento dello 0.3%. Giovedì invece ci sarà la pubblicazione del tasso di disoccupazione della Germania atteso stabile al 7% e dell'indice di fiducia della Commissione UE di luglio atteso in calo a 104.5, poichè sconta ancora il problema greco. Venerdì avremo dati importanti come le vendite al dettaglio della Germania e le spese per i consumi francesi attesi entrambi in rimbalzo rialzista. Sempre per questa settimana ci si aspetta che l'inflazione dell’area euro sia stabile al 2.7% e che i prezzi al consumo italiani siano in rialzo dello 0.4%.

Tornando negli USA per martedì sarà pubblicato il dato sulla vendita di nuove abitazioni atteso in calo a 305mila e la fiducia delle famiglie del Conference Board atteso in aumento a 60; mercoledì sarà pubblicato il dato sugli ordinativi di beni durevoli di giugno atteso in lieve rialzo e in serata il Beige Book dell'ultima riunione del FOMC; venerdì chiuderanno i dati macro statunitensi la prima stima del PIL del 2° trimestre attesa in rialzo del 2.2%, la fiducia delle famiglie elaborata dall'Università del Michigan attesa in recupero a 68 e il Chicago PMI di luglio atteso in recupero a 63.



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