VARIE
Comunicato Stampa

Arriva dal Polesine l'albero di Natale del Veneto

11/12/12

Coldiretti Rovigo e Vivai De Sero hanno consegnato un abete di 30 metri alla sede del consiglio regionale. I consigli del vivaista per conservare la pianta viva e riutilizzarla

E’ polesano l’albero di Natale della Regione Veneto, per il terzo anno consecutivo. Coldiretti Rovigo e Vivai De Sero di Villadose hanno consegnato ieri pomeriggio a palazzo Ferro Fini, sede veneziana del consiglio regionale, un abete di tre metri che farà bella mostra di se stesso, accanto al pianoforte nella sala degli Stemmi, per il concerto degli auguri di Natale. La pianta è stata portata all’isola del Tronchetto e caricata su una “topa veneziana”, la tipica imbarcazione a fondo piatto per il trasporto lagunare, fino a destinazione.
“Questo albero è un Abies Nordmanniana – spiega Filippo De Sero, titolare dell’omonima impresa vivaistica – una conifera molto compatta, con la parte inferiore che, a seconda della luce che lo illumina, rimanda riflessi argentei”.


La spesa per l’acquisto dell’albero di Natale è in fase di contrazione. “Sicuramente assistiamo ad una riduzione delle vendite – spiega Filippo De Sero – legata all’attuale situazione economica. I consumatori tendono a preferire la “pianta di plastica”, perché fanno conto di poterla sicuramente riutilizzare”.
Con i giusti accorgimenti, però, anche una pianta viva può tranquillamente essere reimpiantata in giardino o riutilizzata per l’anno successivo.
“Anzitutto – spiega Filippo De Sero – anziché comprare il solito abete, che è una pianta tipica delle zone montane, si può scegliere una pianta autoctona, originaria del nostro territorio, che potata a forma conica, può diventare un bellissimo albero di Natale, originale e riutilizzabile. Si prestano molto bene, fra i sempreverdi, l’agrifoglio, l’alloro, il bosso, il leccio; se si preferisce una pianta a foglia caduca, meglio scegliere il carpino piramidale”.
“Quando si acquista un abete – continua De Sero – occorre accertarsi che si tratti di una pianta con caratteristiche che le permettano di sopravvivere allo stress natalizio, cioè con un apparato radicale sufficiente a permetterle di svolgere le funzioni fisiologiche a primavera: per esempio, la pianta in vaso resiste meglio; occorre tener presente che sono piante che in pochi anni s’innalzano a 15-20 metri d’altezza, quindi, se si vuole reimpiantarle, bisogna disporre di adeguati spazi in giardino e non rischiare di metterle accanto a marciapiedi e alle case. Magari, se non si dispone di spazio sufficiente – aggiunge De Sero – accertarsi se il vivaista è disposto a ritirarla. La nostra azienda, per esempio, offre il servizio di ritiro dell’albero e di gestione nel nostro vivaio fino al Natale successivo, quando il cliente lo tornerà a prendere per riutilizzarlo. Una cosa molto importante – continua De Sero – è non ripiantare gli alberi di Natale nei parchi e nelle aree verdi pubbliche, senza autorizzazione dell’ente, perché si potrebbe, anche inconsapevolmente, alterare l’equilibrio ecologico dell’area”.

Ecco i consigli di Filippo De Sero per conservare in vita l’albero di Natale:

- per ridurre lo stress termico, dovuto allo sbalzo di temperatura, prima di portare l’albero in casa, farlo sostare almeno un giorno in un ambiente interno, meno caldo dell’abitazione es. garage.
- posizionare l’albero lontano dalle fonti di calore, altrimenti si rischia la disidratazione e la caduta massiccia degli aghi.
- non spruzzarlo con neve artificiale e spray colorati che potrebbero danneggiare la traspirazione.
- mantenere umida la zolla di terra, innaffiando con regolarità il vaso. Potrebbe bastare un bicchier d’acqua ogni due giorni, a seconda dei casi.
- al momento della smobilitazione, prima di portare all’esterno l’albero per la piantumazione, farlo soggiornare un po’ di tempo in un ambiente più fresco, al fine di ridurre il più possibile lo stress da sbalzo termico.



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Beatrice Tessarin (giornalista free-lance)
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